La squadra africana esulta dopo il successo contro la Corea del Sud, convinta di essere già qualificata per Tokyo 2020, ma la FIBA sui social interviene a spegnere l'entusiasmo della federazione: "Bisogna ancora giocare per assegnare le posizioni dalla 17 alla 32"
Tutti noi guardavamo alla Tunisia: la sfida tra la squadra di Salah Mejri e il Porto Rico era quella decisiva per determinare uno dei nostri prossimi avversari. Spettatori interessati di quella sfida però erano anche i nigeriani – impegnati contro la Corea del Sud in un testa a testa per non chiudere all’ultimo posto il girone B. Josh Okogie e compagni hanno fatto il loro, vincendo senza troppi problemi la partita contro gli asiatici per 108-66, mentre la Tunisia si è arresa in volata dopo la tripla di Porto Rico a 5 secondi dalla sirena. Una sconfitta che ha impedito alla squadra africana di accedere al secondo girone e di conquistare in automatico un pass per Tokyo 2020 (in quanto unica nazione di quel continente a chiudere tra le prime 16 del mondiale). Un ko che a quel punto ha illuso anche la Nigeria, convinta che l’assegnazione venisse fatta via ranking e di conseguenza sicura di aver ottenuto la qualificazione alle Olimpiadi: “Ci vediamo a Tokyo 2020”, ha scritto il profilo Twitter ufficiale della federazione. “Dopo la sconfitta della Tunisia, la Nigeria ha chiuso i mondiali come la miglior squadra africana. Per questo abbiamo conquistato in automatico l’unico pass olimpico disponibile”. Un’illusione, visto che in realtà tutte le eliminate saranno chiamate a giocare altre partite nei prossimi giorni per definire la classifica dalla 17^ alla 32^ posizione. Per questo la FIBA è intervenuta direttamente su Twitter, smorzando l’entusiasmo con un commento dall’account ufficiale: “Nope, la vosta valutazione non è corretta. Bisogna ancora giocare altre partite per definire il ranking finale della manifestazione”. I festeggiamenti insomma per la Nigeria sono quantomeno rimandati, con la speranza di non guardarsi indietro tra qualche giorno e scoprirsi vittime di una beffa dovuta a un’incomprensione del regolamento.