L'Europeo dei figli d'arte

L’inizio potrebbe essere quello di una barzelletta. Ci sono un israeliano, uno spagnolo, un francese e un serbo che giocano a basket. Tutti nati tra il 2001 e il 2005, tutti scelti al primo giro al Draft NBA e tutti pronti a mettersi in mostra con le rispettive nazionali. Altre cose in comune? Sono tutti figli d’arte. Parliamo di Deni Avdija, Santi Aldama, Zaccharie Risacher e Nikola Jovic, i volti ‘nuovi’ della pallacanestro europea. Deni Avdija è il talento più luminoso del basket israeliano. Unico giocatore NBA a disposizione di coach Beit-Halahmy, è reduce dalla miglior stagione in carriera con la maglia dei Portland Trail Blazers, chiusa con 16.9 punti, 7.3 rimbalzi e 3.9 assist di media. Numeri che testimoniano la versatilità di un’ala di 206 cm in grado di trattare il pallone come un play e allo stesso tempo di attaccare il ferro sfruttando la propria stazza. Draftato nel 2020 dai Washington Wizards con la 9ª scelta assoluta dopo un’ottima stagione al Maccabi Tel Aviv , Avdija ha tutte le caratteristiche per essere uno dei protagonisti di questo Eurobasket. Con l’Under 20 lo è già stato due volte: ha guidato la sua nazionale sul gradino più alto del podio sia nel 2018 che nel 2019, anno in cui ha vinto anche il premio di Mvp. Il talento ce l’ha nel sangue: il padre, Zufer, ha vinto infatti un bronzo ai Mondiali dell’82 con la Jugoslavia . Discorso simile per Santi Aldama, nato nel 2001 a Las Palmas, alle Canarie. Sarà lui il leader la nazionale di Sergio Scariolo, campione tre anni fa e alle prese con un importante ricambio generazionale. Figlio di Santiago – 23 presenze con la Spagna, compresa la partecipazione alle Olimpiadi del 1992, e una Copa del Rey con Saragozza – dopo due anni di college a Loyola, nel Maryland, è stato scelto nel 2021 dai Memphis Grizzlies, squadra in cui gioca tutt’ora. Quella di Aldama è stata una crescita costante: dai 4.1 punti di media nell’anno da rookie ai 12.5 dell’ultima stagione, diventati 13 con il 41% da tre nelle sfide contro Oklahoma ai playoff. Lungo di 211 cm capace di giocare sia da quattro che da cinque, nel 2019 ha vinto gli Europei Under 18 da miglior giocatore del torneo, chiuso con 18 punti, 7.6 rimbalzi e 2.3 stoppate a partita. Senza Wembanyama - reduce dalla trombosi alla spalla destra che lo ha costretto a fermarsi lo scorso febbraio – sarà il 2005 Zaccharie Risacher a guidare, insieme al capitano Yabusele, la Francia in questo Europeo. Prima scelta al Draft del 2024 , nella prima stagione NBA con la maglia degli Atlanta Hawks ha viaggiato a 12.6 punti di media con il 45.8% dal campo. Ad aprile, contro Brooklyn, ha messo a referto 38 punti con 6 su 11 da tre. Che Risacher fosse un eccellente tiratore lo si era capito già in Europa. Dopo due stagioni in Eurolega con la maglia dell’Asvel, è andato in prestito al JL Bourg, trascinando la squadra fino alla finale di EuroCup grazie a più di 11 punti a partita con il 45% da dietro l’arco. Anche in questo caso, il talento è una cosa di famiglia. Il padre Stéphane, infatti, ha vinto un argento alle Olimpiadi di Sydney, a cui bisogna aggiungere un campionato francese, una Coppa di Grecia e due titoli con Malaga, città in cui è nato Zaccharie. Ad essere nato in una nazione diversa da quella per cui gioca è anche il serbo Nikola Jovic. Sulla sua carta d’identità troviamo infatti scritto Leicester, Inghilterra, luogo in cui il padre Ilija giocava nel 2003, quando è nato Nikola. Ala piccola di 208 cm, è una delle tante stelle della Serbia, la favorita numero uno per la vittoria del torneo. Scelto tre anni fa dai Miami Heat al primo giro, Jovic può vantare già molta esperienza a livello internazionale: con la nazionale maggiore ha giocato la finale mondiale del 2023 e vinto il bronzo alle Olimpiadi di Parigi . Giocatore solido e affidabile, nell’ultima stagione NBA ha segnato quasi 11 punti di media, mentre nelle ultime due gare di preparazione all’Europeo con la Serbia ne ha messi insieme 40. Giovani, forti e consapevoli delle proprie qualità. Deni Avdija, Santi Aldama, Zaccharie Risacher e Nikola Jovic sono pronti a prendersi la scena nella competizione più importante d’Europa. Non è una barzelletta: Israele, Spagna, Francia e Serbia puntano davvero su di loro.

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Gabriele Lussu