Lo sport al bivio

Prima di procedere, è meglio fare un piccolo riassunto delle puntate precedenti: Domenica 19, dopo la gara di A2 tra RBR Rieti ed Estra Pistoia, il co-guidatore del bus che riportava in Toscana i tifosi ospiti è stato colpito da una pietra ed è morto, praticamente sul colpo. Nella giornata di ieri la Gip reatina ha convalidato gli arresti di tre ultrà, per i quali la Procura ipotizza il reato di omicidio volontario. Martedì 21, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo hanno spiegato i motivi per i quali hanno richiesto l’amministrazione giudiziaria per la Juve Stabia, società che milita in serie B. Gratteri ha spiegato che non era possibile permettere oltre "che la Juve Stabia fosse strumento della camorra per gestire il consenso". Melillo ha aggiunto che il suo ufficio "ha la convinzione profonda che analoghi provvedimenti riguarderanno anche altre società in futuro: il quadro è davvero allarmante e non riguarda solo le regioni dove tipicamente sono radicate le mafie e non riguarda solo il calcio". Giovedì 23, l’arbitro serbo Uros Nikolic, tra i direttori di gara più quotati in Eurolega oltre che nella Adriatic League, è stato tratto in arresto nel corso di una vasta operazione coordinata da Europol contro il clan dei Vračarci. A Nikolic, accusato di essere un sostenitore finanziario del gruppo criminale, è stato contestato il possesso di 250.000 euro in contanti assieme a oro e gioielli . Il bersaglio dell’inchiesta è un’organizzazione criminale accusata di tre omicidi volontari aggravati. Il clan Vračar, nato da una costola del clan Kavač, dal 2014 è stato coinvolto in una faida con i rivali degli Škaljari, originata dal sequestro di un grosso carico di cocaina e scaturita in oltre 60 morti. Sempre giovedì 23, l’FBI e l’Attorney Office di New York hanno reso noto le risultanze di un’inchiesta su scommesse e partite di poker truccate che ha attraversato undici Stati dell’Unione e ha portato all’arresto di oltre trenta persone. Tra queste Damon Jones, Terry Rozier e Chauncey Billups, giocatori, ex-giocatori e allenatori Nba. Tra gli arrestati spiccano tredici membri delle famiglie mafiose della Cosa Nostra newyorchese , ma anche la famiglia Lucchese, secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolta. Kosh Patel, direttore Fbi, ha parlato di una saga dell’insider trading per Nba, aggiungendo che la Lega ha collaborato attivamente alle indagini. La prima considerazione è che sarebbe profondamente sbagliato fare di tutta quest’erba un grosso fascio. Si tratta infatti di vicende, soggetti, circostanze e fatti diversi tra di loro. Inoltre, siamo in possesso della sola versione della pubblica accusa, che pur necessaria per procedere non equivale in alcun modo a un verdetto, men che mai definitivo. Guai dunque a unire tutti i puntini in maniera acritica e a pensare che il disegno rappresenti tutto il territorio dello sport professionistico. Nello stesso lasso di tempo considerato, in Italia, Europa e Usa si sono giocate partite e vissuti momenti sportivi degni di nota. Pieni di tutto ciò che ci fa amare questa attività, per i motivi giusti. Cosa che personalmente continuerò a fare con gusto, ma non al costo di ignorare l’altra faccia della luna. Pretendere di separare lo sport dal crimine è, nella migliore delle ipotesi, un comportamento infantile. Proprio come lo sarebbe pensare che la devianza, origine del crimine, sia riducibile a zero. Nella peggiore delle ipotesi, però, tale atteggiamento rasenta l’omertà. Nella stagione 2022-2023 per il solo controllo di 2662 eventi calcistici sono stati impiegati 233.999 appartenenti alle forze dell’ordine, in netto aumento rispetto ai 175.000 circa della stagione precedente. Sono stati oltre 500 gli episodi di danneggiamenti a bus di sostenitori e di squadre di poco precedenti a quello di Contigliano. Non fatemi ricordare che già per Foggia e Crotone è stata chiesta l’amministrazione giudiziaria, che Jontay Porter era stato già squalificato a vita e Terry Rozier “attenzionato”, che le scommesse legalizzate sullo sport USA in seguito alla sentenza della Corte Suprema del 2018, delicato tema giuridico, espongono il sistema a rischi enormi e che i rapporti tra tifo, club e criminalità organizzata in Serbia sono all’ordine del giorno già da tempo. L’avvertenza di cui sopra, non generalizzare, rimane comunque valida. Resta però urgente anche l’esigenza di guardare criticamente all’avvicinamento sistematico da parte di crimine e potere oscuro al mondo dello sport. Se davvero lo sport volesse proteggere il proprio territorio, condizionale, dovrebbe, altro condizionale, porsi la questione con diversa incisività e proattività. Non dal punto di vista dell’ordine pubblico o del contrasto alla criminalità ma da quello dei finanziamenti e della cultura. La prima questione viene invece 'risolta' con l’orrendo assunto pecunia non olet . Quanto alla seconda, nel migliore dei casi si procede con qualche manifesto e qualche convegno. Così si configura una specie di 'favoreggiamento', che pur con tutte le virgolette del mondo riguarda tutti noi . Per evitare di affrontare i veri nodi, si fa diventare ogni questione, alternativamente, o solo sportiva o solo extra-sportiva. Le accuse e le sentenze su ipotizzati falsi in bilancio? Fanno “discutere” solo per le decisioni della cosiddetta giustizia sportiva. Le scommesse? Hai visto, Billups e Rozier sono come i calciatori. E poi l’aveva detto Stern di non legarsi a quel mondo, invece Silver ha sbagliato. Perché sbagliano sempre i singoli, mai le istituzioni o i sistemi. E sbagliano sempre dopo che arrivano polizia e magistratura. Senza ricordarsi che i dubbi espressi prima erano stati liquidati nel nome del “progresso” come sfascismo e snobismo. Gli agguati? Fuori dal palazzetto, colorati politicamente, lo sport è solo un pretesto. Nikolic accusato di complicità con il crimine organizzato? Si parla solo della partita in cui cacciò la moglie del presidente dal palazzetto o di quella in cui l’allenatore si lamentò del suo arbitraggio. Il calcio gioisce del mal comune del basket, l’Eurolega di quello della Nba, gli atleti di quello degli arbitri, le federazioni di quello dei club . Un atteggiamento irresponsabile, che favorisce le generalizzazioni e le fughe dalla realtà che rappresentano altra polvere messa sotto al proverbiale tappeto. Colpa anche nostra: l’informazione non sa mantenere il focus sulle questioni generali, per cui il clamore immediato della cronaca è inversamente proporzionale alla capacità di seguire lo sviluppo dei fenomeni, e non dei singoli fatti, nel tempo. L’alternativa non è flagellarsi, né ‘fare qualcosa’, bensì guardarsi seriamente in faccia. Se non lo fai stavolta, mi vien da dire, non lo farai mai più.

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Flavio Tranquillo