Rochdale, favola Matheson: dal gol allo United al compito in classe in meno di 24 ore

Calcio

Marco Salami

Segna e regala un sogno (a metà) ai suoi tifosi che navigano due divisioni sotto i Red Devils. La mattina dopo si sveglia presto per una verifica a scuola: "Il calcio non sempre è una garanzia, voglio avere un piano di riserva". Fino a poco tempo fa era il più giovane debuttante nella storia del club, primato "rubato" da un ragazzino costretto a cambiarsi a Old Traffrod… nello stanzino dell'antidoping!

COPPA DI LEGA, AVANTI ANCHE LIVERPOOL E CHELSEA

TROPPO TRAFFICO, L'ARSENAL ASPETTA I TIFOSI PER GIOCARE

DAZN1 SUL CANALE 209 DI SKY: LA GUIDA

Il calcio, si sa, può raccontare storie bellissime. L'ultima arriva da Rochdale, nella contea della Grande Manchester, ed ha come protagonista un ragazzo che di anni ne ha appena sedici. La distanza tra la città dove è nato il classe 2002 Luke Matheson dista appena quaranta minuti di macchina da Old Trafford, teatro dei sogni di tutti i tifosi United e, da qualche ora, anche suo. Un gol e una gioia immensa, quella provata nel trovare la rete dell'1-1 che ha mandato il suo Rochdale ai rigori contro il Manchester di Solskjaer nell'ultima partita di Carabao Cup. Un sogno "spezzato" (si fa per dire) dalla vittoria dello United dagli undici metri, che ora se la vedrà col Chelsea nel prossimo impegno di coppa previsto per fine ottobre. Di tutt'altra natura l'impegno successivo a cui ha invece dovuto pensare il sedicenne Matheson… il compito in classe di psicologia!

Sì. Compito in classe. Perché questa è la storia delle ultime "pazze" (anche qui, si fa per dire) ventiquattro ore di Luke, uno che pazzo non lo è affatto. Scuola e calcio. Passione e doveri. Dopo la rete segnata in uno dei templi sacri del gioco del pallone, Matheson (che accanto a Pogba sembra proprio un bambino) si è infatti alzato presto la mattina del giovedì per tornare sui banchi della Trinity High School. Missione? Nessun gol - anche perché lui di mestiere fa il terzino destro - ma la verifica di psicologia. "Domani andrò a recuperare il giorno libero che ho avuto per la partita, dovrò fare un test di psicologia - ha detto lui alla BBC dopo il match -. Il calcio non sempre è una garanzia. Non sai mai cosa succederà. Potresti essere il miglior giocatore del mondo ma tutto è possibile, voglio avere un piano di riserva per ogni evenienza".

Peter e lo spogliatoio "vietato"

Ben detto Luke. La cui storia può essere di grande ispirazione praticamente per chiunque. Nel suo palmares personale ancora zero i trofei, dei buoni voti (il Sun cita un 9 in storia, un 8 in chimica e fisica e dei 7 in lingua inglese, matematica e biologia) e un record, ormai, non più suo. Il suo esordio a 15 anni e 336 giorni fu il più precoce della storia del club, battuto solo di recente da un altro "protagonista" della partita contro lo United. Il suo nome è Peter Thomas, altro ragazzino, ma classe 2004 (due anni più giovane di Matheson), che ha assistito alla quasi impresa del Rochdale all'Old Trafford soltanto dalla panchina, perdendosi però la gita all'interno degli storici spogliatoi nella pancia dello stadio. Il motivo? Era troppo piccolo, e in Inghilterra - come riportano i tabloid britannici - le regole vietano ai giovanissimi di cambiarsi insieme agli adulti. Pazienza, Thomas si è preparato nello stanzino solitamente adibito per i test antidoping. Un'altra storia da raccontare della favola Rochdale.