Bundesliga, il Bayern mette la sesta: battuto l'Augsburg, è ancora campione

Bundesliga

Domenico Motisi

Robben e compagni vincono 4-1 il derby bavarese e conquistano il titolo per il sesto anno consecutivo: un dominio incontrastato che dura dal 2012-13 quando, con Jupp Heynckes in panchina, arrivò addirittura il triplete. Oggi l’allenatore tedesco è tornato alla guida del club sostituendo Carlo Ancelotti ma il Meisterschale non ha cambiato padrone

BUNDESLIGA, AUGSBURG-BAYERN 1-4, BAVARESI CAMPIONI

Heynckes, Guardiola, Ancelotti e ancora Heynckes: cambiano, tornano gli allenatori ma il risultato è sempre lo stesso dalla stagione 2012-13. Il Bayern Monaco batte l'Augsburg in trasferta per 4-1 grazie alle reti di Tolisso, James, Robben e Wagner conquistando matematicamente il sesto campionato consecutivo, il 28mo della sua storia, quando mancano cinque giornate alla fine. Impossibile per lo Schalke e le altre inseguitrici raggiungere il primo posto. Una Bundesliga che i bavaresi hanno iniziato con Carlo Ancelotti in panchina, salvo poi richiamare l’allenatore con il quale avevano vinto il triplete e che è ha ripreso il suo cammino esattamente come l’aveva lasciato, con un altro titolo. Ma non è ancora finita: messo in bacheca il Meisterschale, il Bayern è ancora in corsa per Champions (in settimana giocherà in casa il ritorno dei quarti di finale dopo il successo per 2-1 a Siviglia) e Coppa di Germania dove affronterà il Bayer Leverkusen in semifinale.

Un inizio difficile e l’esonero di Ancelotti

Una Bundesliga che termina in trionfo ma che non era iniziata nel migliore dei modi. Lo strapotere economico e tecnico del Bayern avrebbe probabilmente consentito anche a Carlo Ancelotti di sollevare il suo secondo Meisterschale consecutivo, ma il terzo posto dopo sei giornate e soprattutto il ko per 3-0 contro il Paris Saint Germain in Champions e il rapporto non idilliaco con i senatori dello spogliatoio gli sono stati fatali. “Serviva una scossa”, ha detto Rummenigge dopo la sconfitta di Parigi e la scossa ha un nome e un cognome molto familiari in Baviera: Jupp Heynckes. Il 73enne, che aveva deciso di smettere (lasciando la panchina ha Pep Guardiola) dopo aver vinto tutto nel 2012-13, accetta l’incarico e – almeno in Bundes – sembra non aver dimenticato come si fa a vincere. Per Heynckes, che ha già annunciato un nuovo ritiro a fine stagione, si tratta della quarto titolo tedesco sulla panchina bavarese dopo quelli del 1989, 1990 e 2013.

La risalita e il trionfo con Heynckes

Un 5-0 al Friburgo per mettere subito le cose in chiaro e squadra nuovamente affidata a Thomas Muller e Arijen Robben, i principali “accusati” dell’esonero di Ancelotti. Si presenta così Jupp Heynckes nel suo esordio bis al Bayern. È la settima giornata, i bavaresi sono a tre punti dalla vetta ma da lì arrivano nove vittorie consecutive tra campionato, Coppa di Germania e Champions League. Il 21 ottobre 2017, un gol di Tolisso permette biancorossi di vincere ad Amburgo e tornare in vetta alla classifica: non la lasceranno più. Il piccolo passo falso contro il Borussia Mönchengladbach datato 11 novembre è l’unico e anche l’ultimo di Heynckes che vince le 15 partite successive in tutte le competizioni.

L’impatto dei nuovi e l’assenza di Neuer

In una squadra dove gente come Ribery, Robben o Coman rimane in panchina non è che ci sia molto da migliorare, eppure in estate la dirigenza del Bayern ha investito per rinforzare ulteriormente la corazzata campione di Germania in carica. Si ritirano due big come Lahm e Xabi Alonso, parte Douglas Costa direzione Torino ma arrivano Sandro Wagner, Niklas Sule e Sebastian Rudy dall’Hoffenheim, Corentin Tolisso dal Lione per oltre 40 milioni di euro, e soprattutto James Rodríguez dal Real Madrid con un prestito biennale e riscatto fissato a 60 milioni. In realtà, tra tutti, quello che si è distinto maggiormente è stato proprio il centrocampista francese voluto fortemente proprio da Carlo Ancelotti, mentre la stella colombiana – dopo un inizio condizionato da un infortunio – ha fatto vedere soltanto in questa parte finale della stagione sprazzi della sua classe. Una delle vere sorprese, però, è Sven Ulreich: non è un nuovo acquisto ma si è ritrovato a sostituire praticamente per tutto il campionato un certo Manuel Neuer. Il portierone tedesco si è infortunato il 18 settembre scorso lasciando la porta al connazionale classe 1988 che però non ha fatto rimpiangere il titolare campione del mondo.

Lewa bomber ma sarà addio?

Se il Bayern non ha rivali in Bundesliga, Lewandowski non ha rivali nella classifica marcatori. L’unico che avrebbe potuto competere, Pierre Aubameyang, ha lasciato il Borussia Dortmund a gennaio e così il polacco – con i suoi 26 gol nelle 29 partite finora disputate – non avrà difficoltà a vincere il terzo titolo di capocannoniere da quando gioca in Germania. Chissà però che questo non sia anche l'ultimo trofeo individuale con la maglia del Bayern visto che il bomber classe ’88 ha più volte fatto capire durante la stagione che potrebbe cambiare squadra già a partire dalla prossima estate. Su di lui sarebbe forte l’interesse del Real Madrid ma per il bomber c'è prima una stagione potenzialmente da triplete e un Mondiale da giocare con la sua nazionale.