Il presidente della Federazione argentina, Claudio Tapia, ha inviato un ampio documento in cui viene criticato l'operato dell'arbitro in occasione della sfida contro il Brasile. Nel testo, ci sono inoltre altre lamentele per l'organizzazione generale della Copa America
La semifinale di Copa America tra Brasile e Argentina continua a lasciare strascichi. Sul campo la Seleçao, grazie ai gol di Gabriel Jesus e Firmino, ha vinto 2-0, ma l'Albiceleste non riesce ancora a mandare giù la sconfitta. Colpa di alcune decisioni arbitrali non gradite a Messi e compagni e che hanno mandato su tutte le furie la Nazionale di Scaloni. A poco più di 24 ore dal match, la Federazione argentina ha deciso di inviare un esposto in merito alla Conmebol, Federazione che gestisce e organizza il torneo, e in particolare al suo presidente Alejandro Dominguez Wilson-Smith. "Io, Claudio Fabian Tapia, nella mia qualità di presidente della Federcalcio argentina (AFA), vi scrivo al fine di esprimere i miei pensieri per quanto riguarda la Copa America 2019 in generale e in particolare per la partita giocata tra il Brasile e la nostra Nazionale il 2 Luglio - si legge nel documento di 6 pagine totali -. Da quando ho assunto il ruolo di presidente della AFA, uno degli obiettivi che mi sono posto, insieme al Comitato Esecutivo, è stato quello di recuperare la presenza istituzionale dell'Argentina nel campo della CONMEBOL e della FIFA, con la consapevolezza che l'integrazione internazionale sia uno strumento indispensabile per lo sviluppo del calcio professionistico nel nostro Paese. Mi sono sentito rappresentato quando, in ogni riunione e anche nelle conversazioni casuali che abbiamo condiviso, ha espresso la necessità di lavorare e raggiungere gli obiettivi istituzionali osservando i principi di etica, lealtà, correttezza, con regole chiare e trasparenti, lasciandoci dietro la "pesante eredità" ricevuta dai nostri predecessori. In questo senso, e condividendo i suoi pensieri, ho deciso di mettermi a disposizione della CONMEBOL, consapevole che solo il lavoro congiunto di tutti i membri potesse mettere da parte la grave crisi di credibilità che ha coinvolto tutti i leader del calcio sudamericano. Purtroppo, quello che è successo tra Argentina e Brasile merita una profonda riflessione e mette in dubbio i principi di etica, lealtà e trasparenza precedentemente invocati".
"Critichiamo il mancato uso del VAR"
"Questa riflessione trova supporto in tutte le irregolarità avvenute prima e durante la partita, in cui la nostra Nazionale è stata chiaramente ostacolata dalla terna arbitrale guidata dall'arbitro Roddy Zambrano in tutto lo sviluppo del match, e in particolare nel mancato usato del VAR in due episodi specifici che avrebbero, senza dubbio, invertito il risultato finale - continua Tapia -. Non posso esimermi, inoltre, dal rimproverare e mettere in discussione la scelta di nominarlo per quest'incontro da parte del Presidente della Commissione degli Arbitri di CONMEBOL, Wilson Seneme. È innegabile che la designazione di Zambrano avrebbe suscitato contrasti da parte dell'AFA, visti i risultati negativi in diverse gare precedenti giocate dai club argentini e perché non aveva chiaramente le qualità tecniche per arbitrare un match di tale livello. Infatti, prima di questa, aveva diretta un solo incontro di Copa America: la vittoria del Perù sulla Bolivia. Sia lui che il signor Seneme non hanno un buon background ed evidenziano incapacità di rivestire le loro rispettive posizioni. Altrimenti non si spiega che, nonostante l'esistenza del VAR, ci siano questo tipo di polemiche e sospetti. In questo contesto, durante lo sviluppo della Copa América, gli arbitri sono stati eccessivamente zelanti con l'uso del VAR, con la conseguenza che alcune sfide sono state influenzate dalla loro applicazione. Ad esempio i gol, in posizioni di fuorigioco quasi impercettibili, sono stati annullati, come nella partita dell'Uruguay contro il Perù o in occasione di Brasile-Venezuela. L'incompetenza è dimostrata non tanto nella sua applicazione, quanto nel suo mancato utilizzo. Pertanto vorrei spiegazioni in merito e se questa non fosse soddisfacente, Seneme dovrebbe lasciare il suo incarico. Ho anche sottolineato che il lavoro di Seneme non dovrebbe essere giudicato solo da quello che è successo in questa Copa America, dato che le polemiche arbitrali sono stati una costante in altri tornei organizzati dalla CONMEBOL come la Copa Libertadores.
Un dossier sugli episodi
"Pertanto, oltre a considerazioni riguardanti la designazione arbitrale, che possono essere descritte come una valutazione soggettiva, anche se questi si basano su più elementi, ci sono stati errori che non trovano alcuna spiegazione considerando l'esistenza del VAR - conclude il presidente dell'AFA -. Come ha sottolineato il nostro capitano, Lionel Messi, questo strumento tecnologico è stato utilizzato per situazioni minori e non su almeno due episodi specifici che hanno chiaramente influenzato il risultato finale della partita. I responsabili di tutto sono il presidente Seneme e gli arbitri che compongono il collegio. Non ritengo che questa Copa America abbia onorato i principi di cambiamento che il nostro sport merita. In ogni caso, come strumento di collaborazione, accompagniamo questo documento con un rapporto tecnico preparato dal Sig. Federico Beligoy, Direttore Nazionale dell'Arbitrato dell'AFA, che certifica gli errori arbitrali gravi e grossolani che hanno influenzato l'eliminazione dell'Argentina dalla Copa América"
Le critiche sull'organizzazione dell'evento
L'operato arbitrale non è stato l'unico oggetto di discussione da parte dell'AFA. Il numero uno della Federazione, infatti, ha criticato anche la gestione dell'evento, a partire dalla presenza di Bolsonaro, presidente del Brasile, e delle sue "ingerenze politiche", oltre a una comunicazione difettosa al VAR dovuta all'interferenza di frequenze 'causate' dalle guardie di sicurezza del presidente. Allo stesso modo, si sono riscontrate violazioni delle norme organizzative, come ad esempio ritardi ingiustificati nel trasporto delle squadre agli stadi, oltre a impianti con bassissima affluenza e terreni di gioco con pessime condizioni: motivi che screditano l'immagine del calcio sudamericano.