Referendum Catalogna, Piqué in lacrime: "È una vergogna, se sono un problema posso lasciare la nazionale"

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Gerard Pique, difensore catalano del Barcellona (@3gerardpique)

Il difensore blaugrana  condanna il comportamento della Guardia Civile dopo gli scontri della mattinata: "È tutto una vergogna". In serata dopo la vittoria contro il Las Palmas, Piqué, in lacrime, si dice pronto a lasciare la nazionale: "Credo di poter continuare a giocare per la Spagna, ma se do problemi o fastidio a qualcuno della federazione o all'allenatore sono pronto a lasciare"

È stato un giorno importante per la storia della Spagna: in Catalogna si votava il referendum per l'indipendenza della regione. Un evento politico che ha avuto diretta influenza anche sul mondo dello sport, con i protagonisti del presente e del passato del Barcellona che si sono schierati in difesa della democrazia. Tra questi, la persona che sicuramente ha sentito molto la tensione del momento, è stato il difensore del Barcellona Gerard Piqué. Recatosi a votare in mattinata il giocatore era stato molto duro nei confronti delle forze dell'ordine.

Tensione ai seggi, Piqué: "Una vergogna"

Nella mattinata di domenica c'era stata molta tensione in diverse città della Catalogna, attimi di paura in tanti seggi. Scontri a Girona, spari da parte della polizia nazionale, tantissimi feriti a causa di cariche veementi della Guardia Civil. La posizione di Piqué, recatosi a votare verso l'ora di pranzo, non aveva lasciato spazio ai dubbi: "Le immagini parlano da sole. Oggi passerò la giornata meditando e domani saranno prese le decisioni opportune", ha raccontato. "Quello che si è visto in tv è tutto una vergogna".

Lo sfogo di Pique: "Se do problemi lascio la nazionale"

Barcellona-Las Palmas, in programma alle 16.15 sembrava poter essere rinviata. Dopo diverse riunioni e cambi di idee, alla fine la partita si è giocata a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. Il Barcellona ha vinto per 3-0 con la doppietta di Messi e il gol Busquets. Ma quello che è accaduto nel dopo gara ha un significato ancora più importante. Un Piquè con gli occhi lucidi si è commosso davanti alle telecamere: "Sono e mi sento catalano. Sono orgoglioso dei catalani e del modo meraviglioso in cui si sono comportati durante il referendum, come del resto hanno fatto per tutti questi anni dove non c’è stato nessun atto di violenza. È dovuta intervenire la guardia civile...per fare quello che ha fatto. Quando si vota si può votare sì, no o scheda bianca, ma l’importante e votare. In questo paese per molti anni c’è stato il franchismo e la gente non poteva votare: questo è un diritto che si deve difendere".

Poi la stoccata finale: "Credo di poter continuare a giocare nella nazionale spagnola, anche perché penso che molta gente in Spagna è contraria a quello che sta succedendo in Catalogna e crede nella democrazia. Però se l’allenatore o qualcuno della federazione crede che sono un problema o do fastidio non ho nessuna difficoltà a fare un passo indietro e lasciare la nazionale prima del 2018".