Real Madrid, Sergio Ramos cantante rap: "La mia vita in una canzone"

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Il difensore del Real Madrid, in vista della finale di Kiev contro il Liverpool, lancia il suo primo singolo come rapper. Una canzone in cui ripercorre la sua vita, dove ha raggiunto la fama non gettando mai la spugna

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Da calciatore a cantante il passo è abbastanza lungo. Non se ti chiami Sergio Ramos però, uno che di imprese sul terreno di gioco ne ha già compiute tantissime, arrivando a conquistare tre Champions League negli ultimi quattro anni, senza dimenticare i trionfi in Nazionale. Ora l'obiettivo è calare il poker nella finale di Kiev contro il Liverpool e il difensore del Real per caricarsi in vista dell'appuntamento del 26 maggio ha voluto scrivere una canzone. Sul proprio account Instagram infatti, Sergio Ramos ha pubblicato il video del suo primo singolo in versione rapper con il nome "SR4". "La mia casa, alcuni amici, tanta magia e questo è il risultato. La mia vita in una canzone ... e molti versi ancora da scrivere. Grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnato fin qui" scrive il centrale spagnolo. Nel testo il 32enne capitano dei Blancos ripercorre infatti tutta la sua esistenza, dai primi passi mossi nel suo paese natale, Camas, agli esordi da calciatore nel Siviglia, quando andava agli allenamenti a bordo di una Ford Fiesta verde e il primo stipendio lo diede alla nonna. Da lì il suo passaggio al Real Madrid e il coronamento di un sogno - la vittoria della Champions - nella finale di Lisbona del 2014, quando un suo gol a tempo praticamente scaduto regalò alla squadra di Ancelotti i supplementari contro i cugini dell'Atletico, poi surclassati 4-1 nell'extratime. Tutto sembrava perduto allora, ma non per Sergio Ramos, «un uomo nato con due Palloni d'oro».

E poi quei numeri che ricorrono frequentemente nella vita del difensore e nel testo della sua canzone: il 4 e l'1. Perché lui è il numero uno di Zidane in termini di leadership, un ragazzo che non vuole mai stare all'inseguimento di qualcuno e che non smette mai di avere fame nonostante dopo quella finale del Da Luz sia riuscito a portare a casa anche due altre Champions, una di nuovo contro i Colchoneros e l'altra contro la Juventus. Con quale risultato? Sempre lo stesso, 4-1. Quattro come il suo numero di maglia che mostra orgoglioso ogni volta che scende in campo con il Real. Con la Spagna invece indossa il 15 in onore dell'amico Antonio Puerta, ex compagno del Siviglia scomparso per un arresto cardiaco in campo. Il ritorno nella città andalusa non è però mai stato semplice e una volta, dopo una serie di insulti ricevuti dai tifosi, si riscattò segnando un rigore con un cucchiaio. Ramos ha trovato il successo e la fama, ma non dimentica da dove è arrivato, le sue origini, perché è ciò che lo fa andare avanti. A Madrid nessuno gli ha regalato niente, si è guadagnato il suo status con sudore e fatica, senza mai gettare la spugna. E ora del Real è diventato il punto di riferimento, il fiore del giardino, la fortezza che respinge ogni nemico.