Atletico Madrid, Simeone: "Diego Costa rimanga. Griezmann? Se vorrà, parlerà lui"

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I Colchoneros continuano il proprio inseguimento al Barcellona. Tante, però, le sirene di mercato, soprattutto quelle relative all’attaccante francese: “Se dovrà dire qualcosa, lo farà. Diego Costa? Spero rimanga. Mi fido alla morte di lui”

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Con il poker sul campo dell’Alavès l’Atletico Madrid è tornato a sorridere. Serviva una reazione al ko di Bilbao e alla disfatta dell’Allianz Stadium. Il Barcellona è sempre più primo, distante ben 10 punti. Sperare di poterlo raggiungere è quasi utopistico, ma il prossimo 6 aprile l’Atletico è atteso proprio al Camp Nou. Insomma, vincere nel turno infrasettimanale contro il Girona per arrivare sereni al big match: “Abbiamo poche opzioni fra le quali scegliere – ha suonato la carica così Simeone nella conferenza stampa della vigilia – dobbiamo solo vincere, non ci possiamo permettere risultati diversi”. Non ci sarà Diego Costa, che nelle ultime quindici giornate di campionato è partito tiolare solo due volte a causa dell’operazione al piede: “Cercheremo di farlo rientrare in gruppo per la partita contro il Barcellona – ha continuato il Cholo – futuro? Voglio che resti. Spero possa avere una certa continuità con questo club. E’ in un’età ideale e mi fido alla morte di lui. Non è un caso che da quando è tornato abbiamo vinto l’Europa League e la Supercoppa Europea”. Per l’attaccante spagnolo solo cinque gol in questa stagione travagliata. Il suo contratto scade nel 2021.

“Griezmann? Se deve dire qualcosa, lo farà”

Chi è al centro del mercato, come al solito, è Antoine Griezmann. Il francese ha segnato un po’ di più rispetto al collega (18 le reti stagionali) e si prepara a vivere l’ennesima estate di passione fra le tante richieste dei top club. Uno in particolare, ovvero proprio il Barcellona: “E’ uno dei capitani – ha tagliato corto Simeone – se deve dire qualcosa, allora lo farà. Io lo vedo con la testa dentro la squadra, lo vedo pienamente inserito nel gruppo. La speranza è che torni a fare gol, ne hanno bisogno lui e la squadra. Contro l’Alavès si è arrabbiato quando l’ho tolto perché voleva giocare ancora, nonostante vincessimo 3-0. Questo è l’atteggiamento giusto”.