Barcellona, Arthur vota Piqué: "È alto e bello, sembra uno sposo"

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Il centrocampista brasiliano, protagonista nella sua prima stagione con il club catalano, ha parlato dell’ambientamento in blaugrana e del rapporto con alcuni compagni di squadra, sottolineando un debole per Piqué: "È alto e bello, sembra essere sempre uno sposo nel giorno del suo matrimonio". E su Messi: "Incredibile, mi stupisco di giocare con lui"

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Nella prima stagione al Barcellona è immediatamente stato in grado di imporsi e di raccogliere l’eredità pesantissima lasciata in mezzo al campo da Andrés Iniesta. Per Arthur, arrivato al Camp Nou la scorsa estate dal Gremio, l’impatto con l’ambiente blaugrana è stato più che positivo. Subito protagonista, il centrocampista brasiliano classe ’96 è diventato con il tempo una pedina fondamentale nello scacchiere tattico del club catalano, con il quale si appresta a vincere la sua prima Liga e punta ad arrivare in fondo in Champions League. Non solo le capacità tecniche ad avvantaggiare il suo inserimento nel gruppo, ma anche un rapporto speciale con alcuni pilastri del Barcellona: come riportato da Marca, Arthur ha svelato nel corso di un’intervista rilasciata al giornalista brasiliano Alé Oliveira i segreti del suo ambientamento in blaugrana: "Non mi aspettavo di giocare subito così tanto – ha esordito -, credevo di dover affrontare un periodo di adattamento più lungo. Però tutti i miei compagni mi hanno aiutato molto".

Il debole per Piqué e l’ammirazione per Messi

Parole curiose quelle di Arthur, che ha usato toni di elogio soprattutto su alcuni elementi della rosa, su tutti Gerard Piqué. "Piqué è alto, molto bello – ha detto il brasiliano -, ha un bel viso. Sembra essere sempre uno sposo nel giorno del suo matrimonio. E poi è un vero personaggio: è sempre pronto a scherzare con tutti". Inevitabilmente, Arthur ha anche parlato dell’ammirazione per Leo Messi: "È incredibile, sia dentro che fuori dal campo, vede e legge il calcio come nessun altro. Nello spogliatoio è nostro leader, è estremamente intelligente e poi parla sempre con tutti. È una sensazione strana – ha concluso -, ancora oggi mi stupisco di giocare con lui. Quando lo vedo dico: 'Sì, è proprio Messi!'".