Riconosciuta come una delle migliori strutture di formazione calcistica al mondo, la Masia accoglie i tanti talenti del Barça destinati al salto in prima squadra. Campo e non solo nell'educazione dei ragazzi: As ha elencato termini proibiti e concetti base da rispettare. Su tutti è vietato "rubare il pallone"
Società dalla bacheca infinita e dalla tradizione invidiabile, il Barcellona non ha bisogno di presentazioni su scala mondiale. Més que un Club, "più di una squadra" è la frase simbolo che esalta l’ambiente blaugrana tra orgoglio e appartenenza dove non manca la formazione dei più giovani. Basti pensare alla Masia, nota struttura di formazione del vivaio che accoglie e sforna i tanti talenti destinati al salto in prima squadra. Residenza costruita nel 1702 nei pressi del Camp Nou e sostituita da una nuova struttura nella Ciutat Esportiva Joan Gamper, la nuova Masia è operativa dal 2011 e vanta una superficie di 6mila metri quadrati. S’insegna calcio ma non solo, d’altronde in quanto modello esemplare si pensa davvero a tutto: come riporta As, infatti, sono diverse le parole proibite per i ragazzi. Un elenco, o dizionario se preferite, da apprendere e rispettare: alla base c’è l’educazione non solo in senso sportivo, diversi i termini da evitare poiché lontani dal calcio come è inteso dal Barcellona.
Il manuale del Barcellona: tutte le parole proibite alla Masia
"Rubare il pallone": la palla non viene rubata ma recuperata, d’altronde il concetto di rubare implica il senso di appropriarsi di qualcosa che non ci appartiene. La sfera va quindi recuperata, se non in possesso, perché è nostra: l’hanno presa da noi e dobbiamo recuperarla il prima possibile. Il nostro bene più prezioso è il pallone e vogliamo divertirci giocando.
"Nemico": la squadra avversaria non è mai il nemico, piuttosto è il concorrente o rivale. La parola nemico ha un sentimento bellicoso che la Masia rifiuta completamente, così come la battaglia o la lotta. Nello sport il Barcellona incoraggia i valori sportivi. Rivali in campo, ma fuori è possibile diventare amici.
"Ego": individualismo ed egoismo sono assolutamente banditi nel gioco. Il Barcellona è una squadra e mette tutto il talento al servizio del collettivo. Essere umili è una delle basi su cui si basa il gioco: l’orgoglio e l'arroganza sono totalmente contrari ai nostri valori. Più la squadra ti aiuta, più sarai grande.
"Conformismo": al Barcellona non vale un 7 o un 8. Bisogna raggiungere l’eccellenza, almeno un 9. Se al termine di una partita si crede di essere stati notevoli, in realtà gli obiettivi non sono stati raggiunti. L’esigenza massima è l'unico modo per vincere le sfide.
"Pensare al contrario": l'importante è il gioco e il modo di gestirlo in campo. L’avversario ha i suoi trucchi, ma il Barcellona per contrastarlo deve rafforzare la filosofia di gioco. Non si cambierà mai il modello o verrà adattato a seconda delle caratteristiche dell’altra squadra.
"Gioco reattivo": il Barcellona è creativo per antonomasia, ovvero è una squadra basata su ciò che è in grado di fare con la palla. Essere creativi significa capire cosa succede con la palla e darne un contesto nel gioco. Occorre sapere come muoversi e ordinarsi attraverso la palla.
"Verticalità": cercare la porta avversaria il più presto possibile e ad ogni costo non è l’orientamento corretto del gioco. La filosofia del Barcellona prevede una circolazione dall’esterno all’interno, dalle retrovie a davanti: allargarsi e poi stringere il gioco. La priorità assoluta resta comunque la vicinanza tra le linee: più vicini si è, più è facile tenere e recuperare il pallone.
"Sofferenza": quando il Barcellona non ha la palla, deve recuperarla per giocare e divertirsi. Se non è in possesso, è più facile subire problemi dagli avversari.
"Disordine": è il peggior contesto per il gioco del Barcellona. L'organizzazione dà significato al modo di guardare il calcio: per raggiungere questo ordine sul campo viene stabilita la superiorità numerica in diverse zone del campo. Esistono tre tipi fondamentali di superiorità che rendono proprietari della palla a seconda dell'area del campo e delle distanze.
"Noia": solo divertendosi con il gioco e il pallone è possibile migliorare e raggiungere l’eccellenza.