Sotto la nuova guida di Solskjaer Pogba sembra rinato. Cantona ha pochi dubbi sul motivo: "Da quando c'è Ole non ha mai cambiato look, forse ha capito che la priorità era giocare a calcio". I numeri lo confermano: tra Mou e il norvegese sembra di essere di fronte a un giocatore completamente diverso
"Ora sì che Pogba può far succedere di tutto", e se a dirlo è uno che Old Trafford lo conosce bene allora c'è da fidarsi. La voce, autorevole, è quella di sua maestà Eric Cantona, uno tanto raffinato in campo quanto affilato fuori, tra frecciate e commenti senza peli sulla lingua su quanto accade all'interno di quel rettangolo verde dove lui giocava da fenomeno. Il francese è recentemente tornato a parlare di Paul Pogba per Paddy Power, marchio di scommesse di cui lui è testimonial: "Solskjaer ha trovato la posizione giusta in campo per lui, può organizzare il gioco, difendere, servire i compagni e segnare. E poi… da quando è arrivato Ole non ha mai cambiato il proprio taglio di capelli; forse gli ha fatto capire che la sua priorità era quella di giocare a calcio".
Mou vs Ole, i numeri di Paul
Effettivamente Cantona ha ragione: basta scorrere le foto partita per partita di Pogba dal 22 dicembre in poi - data dell'esordio in panchina di Solskjaer - per vedere che il campione del mondo non ha mai cambiato taglio, e nemmeno colore, dei suoi capelli. Sempre uguali. Concentrazione dunque totale solo in campo che ha portato a un Pogba completamente rinato, sia dal punto di vista delle prestazioni che da quello delle statistiche. Il francese è infatti stato già autore di nove gol e sette assist nelle tredici panchine del norvegese, dopo i cinque gol e quattro assist nelle precedenti venti stagionali sotto Mourinho. Non solo, il rapporto reti segnate/assist forniti per lo Special One era di uno ogni 210 minuti in un totale di 108 partite. Con Solskjaer la musica sta cambiando, visto che l'ex Juve partecipa ai gol dello United ogni 82 minuti. "Prima che arrivasse lui (Solskjaer, ndr) era difficile trovare un giocatore dello United che si fosse distinto in positivo. Era evidente che nessuno si stava divertendo a giocare a calcio. Ora tutti vogliono il pallone tra i piedi, vogliono segnare, e si divertono per davvero quando scendono in campo" - ha concluso Cantona.