La tournée asiatica degli uomini di Guardiola, chiusa con la sconfitta in finale contro il Wolverhampton, porta anche parecchie critiche al club da parte della stampa cinese. Sotto accusa l'atteggiamento del City, poco rispettoso verso i fan locali: un possibile danno d'immagine di proporzioni enormi
ASIA TROPHY, IN FINALE CITY KO AI RIGORI: GOL E HIGHLIGHTS
La sconfitta ai rigori, in finale contro il Wolverhampton, a questo punto diventa il minore dei mali. Il Manchester City chiude la sua tournée cinese perdendo il Premier League Asia Trophy, ma rischia soprattutto di perdere l'affetto e la stima di una larghissima fetta di tifosi, per colpa del suo comportamento nei confronti dei fan locali. Un danno neanche lontanamente paragonabile alla sconfitta sul campo. A lanciare l'accusa è la stampa cinese, con l'agenzia Xinhua (di proprietà del governo) che in un editoriale ha etichettato i campioni della Premier League come "irrispettosi" e "arroganti", accusando il Manchester City di essere andato in Cina solo per i soldi. Un comportamento che i tifosi locali non meritavano, visto il modo in cui la squadra era stata accolta e osannata. E così, sottolinea l'articolo, a uscire vincitori dalla tournée sono club come Wolverhampton, West Ham e Newcastle che, al contrario, sono riusciti a coinvolgere ed entusiasmare i tifosi cinesi anche, forse soprattutto, fuori dal campo.
I rapporti Cina-City
L'attacco di Xinhua, una potenza dei media in Cina ma non solo, rischia adesso di avere serie ripercussioni, innanzitutto sulle relazioni tra City e Cina, ovviamente vista come un mercato dall'enorme potenziale dal club inglese. Un imbarazzo da cui lo sceicco Mansour (che proprio ai cinesi ha venduto una quota pari al 13% del club per 265 milioni di sterline, nel 2015) dovrà cercare di uscire, con i Citizens impegnati in Asia ancora per due gare, una a Hong-Kong e l'altra in Giappone. Va detto che il viaggio del City in Estremo Oriente non era iniziato al meglio, con il volo privato che ha portato la squadra di Guardiola a Shanghai cancellato due volte e la squadra costretta ad arrivare in Cina con più di 48 ore di ritardo, dopo aver preso due voli commerciali. Così, se il rifiuto di Guardiola a fermarsi a parlare con i fan dopo la vittoria sul West Ham di mercoledì scorso poteva essere "scusabile" e imputabile al "jet lag o al programma fitto di impegni", in molte altre situazioni la mancanza di rispetto del City nei confronti di fan e media cinesi non è stata digerita.
Wolves vincitori anche fuori dal campo
"La loro presenza in Cina non era altro che un obbligo commerciale, e la loro mancanza di entusiasmo e l'indifferenza mostrata nei confronti dei tifosi locali è in netto contrasto con il comportamento di altri club", su tutti il Wolverhampton per il quale la tournée è stata un vero successo (non solo sul campo), con l'organizzazione di sessioni per incontrare i fan, la presenza all'inaugurazione di uno shop e la partecipazione a una sfilata di moda. "Mentre gli altri club erano qui a caccia di cuori e menti tra la gente del posto, l'unico obiettivo del Manchester City in Cina è sembrato quello di attingere denaro dalle tasche dei fan", scrive la stampa cinese. "Un atteggiamento di arroganza dovuto alla convinzione di essere l'attrazione principale del torneo. Oggi però gli altri club lasciano la Cina con un nuovo rispetto e nuovi fan; il Manchester City la lascia con nessuno dei due".