Confederations Cup, il Cile vuole sfatare il tabù tedesco

Calcio

I cileni vanno alla ricerca del terzo trofeo negli ultimi tre anni, ma devono scontrarsi con la tradizione che non li ha mai visti in grado di battere la Germania. I tedeschi puntano sul talento dei giovani, la Roja sulla garra sudamericana 

San Pietroburgo si prepara al grande evento di domani sera, la finale di Confederations Cup tra Cile e Germania. I tedeschi, campioni del mondo in carica, partono favoriti, ma i sudamericani vogliono entrare nella storia conquistando il terzo trofeo in altrettanti anni dopo le due Coppa America vinte ai danni dell'Argentina di Messi. Le due squadre si sono già affrontate nel girone, con la nazionale di Low che ha compreso la difficoltà di affrontare la Roja, sempre ostica in termini di aggressività e personalità. 1-1 il risultato finale nel match disputato il 22 giugno con gol di Sanchez e Stindl. Un pareggio da non sottovalutare considerando che negli altri precedenti il Cile ha sempre perso: 3 sconfitte al Mondiale, partendo da quella del '62. L'allora Germania Ovest vinse 2-0 nel girone contro i cileni padroni di casa che chiusero comunque al terzo posto la competizione. 12 anni dopo, questa volta in terra tedesca, i sudamericani persero di misura la gara inaugurale del torneo raccogliendo invece un punto contro la Germania Est. Alla fine fu proprio la Germania Ovest a trionfare in quell'edizione, mentre 8 anni dopo si dovette accontentare del secondo posto arrendendosi in finale all'Italia di Bearzot. In quel caso il ko subito dal Cile fu più pesante (4-1) e la sfida era sempre valevole per il girone. L'ultimo precedente tra le due nazionali prima di questa Confederations risale invece al marzo 2014, anch'essa terminata con la vittoria tedesca firmata da Gotze, lo stesso che poi avrebbe deciso qualche mese più tardi la finale mondiale contro l'Argentina.

Intrecci di mercato

Tra i protagonisti che scenderanno in campo domani non mancheranno calciatori al centro delle voci di mercato. Tra le fila dei cileni il nome più gettonato in ambito trasferimenti è senza dubbio quello di Alexis Sanchez: il Nino Maravilla ha il contratto in scadenza con l'Arsenal nel 2018 e sembra arrivato il momento per lui di cambiare aria. Lo vuole il Manchester City, con il Bayern Monaco in seconda fila. Il suo futuro si conoscerà solo dopo la finale, come annunciato dallo stesso attaccante in conferenza stampa. Dal Manchester City invece potrebbe andare via il portiere Claudio Bravo, assoluto protagonista nella semifinale contro il Portogallo terminata ai rigori. Il 34enne capitano della Roja ha deluso le aspettative nella prima stagione in Premier League, con Guardiola che ha deciso di puntare sul nuovo arrivato Ederson, acquistato dal Benfica per 40 milioni. Su lui si era mosso il Milan dopo aver saputo che Donnarumma non avrebbe rinnovato, ma con le recenti novità legate al portiere rossonero, il futuro di Bravo potrebbe essere altrove. Rischia di essere lontano dall'Italia anche il futuro di Medel. Il centrocampista è in uscita dall'Inter che ha già ricevuto e accettato le proposte di Trabzonspor e Boca Juniors. Il mediano nerazzurro non è però convinto delle destinazioni e se non arriva l'offerta giusta potrebbe anche decidere di restare. Sul fronte tedesco invece il giocatore al centro dei rumors è Toni Rudiger che si può ormai considerare un nuovo giocatore del Chelsea. Il difensore lascerà dopo due stagioni la Roma che incasserà quasi 40 milioni tra parte fissa e bonus per il centrale difensivo cresciuto nello Stoccarda. Tra i giocatori della Germania c'è invece chi potrebbe compiere il percorso inverso. Emre Can, centrocampista del Liverpool, è infatti uno degli obiettivi della Juventus, alla ricerca di muscoli per la propria linea mediana. Nel mirino dell'Inter è invece finito Julian Brandt, talentuoso esterno offensivo del Bayer Leverkusen che, nonostante abbia appena 21, può già vantare 98 presenze e 18 gol in Bundesliga.

Low: "Cile tatticamente tra le migliori". Pizzi: "Possiamo giocarcela contro chiunque"

Nella conferenza stampa pre partita il ct Low esprime grande ammirazione per gli avversari: "Il Cile è la squadra più flessibile a livello tattico del mondo - dice il commissario tecnico -. Possono metterci in difficoltà, ma non abbiamo paura. Abbiamo tutto per vincere". E sulla questione dell'ampio uso dei giovani spiega: "Sono convinto delle mie decisioni. Sapevo che sarebbe stato utile per i giocatori fare questa Coppa, in questo modo hanno acquisito esperienza. Bisogna testare i giocatori e vedere se sono in grado di fare il grande passo perché se vuoi essere campione del mondo hai bisogno di grandi giocatori". 

"Abbiamo dimostrato che siamo in grado di competere contro chiunque" sono invece le parole di Pizzi, commissario tecnico del Cile. "Fisicamente stiamo bene, i giocatori hanno recuperato - aggiunge il ct -. Attendiamo tutti con ansia questa partita, sarà difficile per entrambe le squadre. Non è vero che sarà più facile per noi perché c'è più gente esperta. La Germania ha fatto vedere di avere giovani di grande qualità. Vincere sarebbe un bel modo per concludere questo mese intenso".

Probabili formazioni

Arrivati all'ultimo atto della competizione difficilmente i due allenatori rinunceranno ai migliori uomini a disposizione, seppur stremati dalle fatiche di una stagione colma di appuntamenti. Pizzi è intenzionato a confermare il collaudato 4-3-1-2, con Vidal schierato da trequartista alle spalle di Sanchez e Edu Vargas, una mina vagante quando indossa la maglia della Roja. La Germania invece punta sulla difesa a 3, composta da Rudiger, Ginter e Sule, mentre il peso dell'attacco sarà affidato a Timo Werner, centravanti del Lipsia, a segno 21 volte quest'anno in campionato. Queste le probabili formazioni della finale Cile-Germania:

Cile (4-3-1-2): Bravo; Beausejour, Medel, Jara, Isla; Diaz, Hernandez, Aranguiz; Vidal; Sanchez, Vargas

Germania (3-4-2-1): Ter Stegen; Sule, Ginter, Rudiger; Kimmich, Goretzka, Rudy, Hector; Draxler, Stindl; Werner.