Baggio-gol alla Nigeria: e l’Italia volò a Usa ‘94

Calcio

Gianluca Maggiacomo

Roberto Baggio esulta dopo aver segnato il 2-1 alla Nigeria agli ottavi di Usa 1994 (Getty)

Nella giornata di oggi del 1994, a Boston, l’Italia riusciva a battere la nazionale africana ai tempi supplementari e a conquistare i quarti di finale del mondiale. Per tutti, quella è stata la partita del Codino, autore di una memorabile doppietta

I secondi che passavano. La sensazione che fosse tutto finito. Poi, invece, è arrivato Roberto Baggio. E l’Italia ha prima pareggiato, poi vinto. Doppietta per il Codino e Azzurri ai quarti di finale. Oggi, 5 luglio, sono 23 anni da Nigeria-Italia, ottavi dei Mondiali Usa 1994. Una partita ricordata per il caldo torrido, per l’espulsione di Gianfranco Zola a 12 minuti dal suo ingresso in campo e per le due perle di Roberto Baggio. La prima a due minuti dalla fine, con la Nigeria avanti 1-0. La seconda su rigore durante i tempi supplementari.

 

Il cammino Azzurro

In quel mondiale americano in cui poi l’Italia è arrivata in finale, dove è stata sconfitta dal Brasile ai rigori, la partita contro la Nigeria agli ottavi è stata quella in cui la stella di Roberto Baggio ha cominciato a brillare. Però, malgrado il Codino, non è stata una spedizione semplice, quella degli Azzurri 23 anni fa. Nella fase a gironi l’Italia guidata da Arrigo Sacchi aveva faticato parecchio, pur non avendo di fronte avversarie impossibili. All’esordio sconfitta contro l’Eire. Contro la Norvegia è un gol di Dino Baggio a regalare i tre punti. Infine contro il Messico viene fuori un pari, gol di Daniele Massaro e Marcelino Bernal, che dà la possibilità all’Italia di andare avanti qualificandosi come miglior terza. Un risultato di certo non in linea con le aspettative.

 

Avanti ma tra le critiche

L’Italia che arriva a giocarsi l’accesso ai quarti di finale contro la Nigeria, è una nazionale che vive quei giorni con i nervi a fior di pelle e il fiato della critica sul collo. Gli Azzurri non girano. La squadra soffre tanto e stenta a decollare. Una vittoria, un pari ed una sconfitta, con due gol all’attivo ed altrettanti al passivo, sono uno score che poco si addice agli Azzurri. Per questo, giù con le critiche. Con Sacchi sotto accusa. E con lui, le sue idee. Qualcuno, nel tentativo di vedere il bicchiere mezzo pieno, provava a trovare delle assonanze con il Mundial ’82, visto che anche lì l’Italia era partita maluccio. Ma il ritornello che tanti ripetevano era che gli Azzurri erano andati alla fase ad eliminazione diretta per un puro colpo di fortuna.

 

Il caldo e le Super Aquile che volano alto

E arriviamo alla partita. Boston, Foxboro Stadium, 5 luglio 1994. In campo il caldo è opprimente. L’umidità è vicina al 90 percento. Alle ore 13, le 18 italiane, l’arbitro messicano, Arturo Brizio Carter, fischia l’inizio di Nigeria-Italia. Gli Azzurri affrontano quella partita non da favoriti. Ad incidere sul pronostico, le titubanze della squadra di Sacchi nella fase a gironi e la qualità degli avversari di giornata. Era la Nigeria di Amokachi, Amunike, Yekini, Finidi George, Okocha e Oliseh. Abbastanza per metter paura agli Azzurri.

 

Amunike: e l'Italia trema

Nel primo tempo l’Italia parte bene, ma non riesce a segnare. A passare in vantaggio, al 25’, è la Nigeria con Amunike, bravo a battere Luca Marchegiani dopo un errore della difesa in fase di disimpegno. Gli incubi dell’eliminazione cominciano a materializzarsi.

 

Baggio sale in cattedra

Nel secondo tempo il tema della partita non cambia. La reazione italiana allo svantaggio non arriva. Più che la lucidità, a prendere il sopravvento sotto il peso oppressivo del caldo è la delusione e l’avvilimento. La Nigeria, invece, sembra esser in palla. I suoi giocatori, sfruttando la velocità, fanno male quasi ogni volta che affondano. Sacchi, allora, prova a cambiare. Dino Baggio entra al posto di Nicola Berti. Poi, fuori Beppe Signori, dentro Gianfranco Zola a formare il tris d’attacco con Roberto Baggio e Massaro. Al 75’, però, dopo che erano passati appena 12 minuti dal suo ingresso in campo, Zola viene espulso per un fallo che vede solo Brizio. Rosso. Manca un quarto d’ora alla fine della partita, l’Italia è sotto di un gol ed è in inferiorità numerica. L’aereo per rientrare a Roma ha già acceso i motori ed è pronto sulla pista di decollo. Pare tutto deciso. O quasi. Tanto che i giocatori della Nigeria, certi del risultato, cominciano a buttarla sul raffinato, con tacchi e melina. Però, all’88’, quando le Super Aquile sembrano già pregustare il raggiungimento dei quarti di finale, traguardo storico per loro, Roberto Baggio, fino al allora incolore, decide che è arrivato il momento dare una scossa alla partita e al prosieguo del mondiale per gli Azzurri. L’Italia affonda sulla desta, la palla arriva a Roberto Mussi. Il difensore salta un uomo nell’area di rigore nigeriana, poi serve Roberto Baggio che, di prima intenzione, calcia rasoterra ed angolato. La palla è lenta, ma finisce alle spalle di Rufai. Gol. L’Italia ha pareggiato. Si va ai supplementari.

 

Baggio di rigore

Dopo il 90’ gli Azzurri, stanchi e stremati dal gran caldo e dall’umidità, ma con il morale a mille per aver riacciuffato una partita che sembrava ormai persa, riprendono a testa bassa. Ma devono far i conti con i crampi (Mussi quello che paga il prezzo più alto) e l’impossibilità di fare sostituzioni. A togliere l’Italia dai guai ci pensa di nuovo Roberto Baggio. È il 100’. Antonio Benarrivo affonda in area nigeriana e viene travolto ed atterrato da Evaguoen. Rigore. Sul dischetto va Roberto Baggio. Rincorsa lunga. L’arbitro fischia. Roby tira con precisione. E non lascia scampo. Palla a sinistra, Rufai a destra. È 2-1. Italia ai quarti dib finale. Grazie, soprattutto, a Baggio, che da quel momento porterà con i suoi gol gli Azzurri fino alla finale. Sua la rete del definitivo 2-1 sulla Spagna ai quarti. Sua pure la doppietta nel 2-0 in semifinale contro la Bulgaria. Tutto perfetto. Peccato poi per la finale di Pasadena contro il Brasile. Maledetti rigori…