Nantes all'italiana: Ranieri, ecco perché potrebbe essere un altro Leicester

Calcio

Luca Cassia

Vietato il parallelo tra questo Nantes e il Leicester campione d'Inghilterra, parola di Claudio Ranieri (Foto Getty)
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Terzi in Ligue 1 alle spalle delle corazzate PSG e Monaco, i gialloverdi volano con quattro vittorie di fila e quasi due mesi d'imbattibilità. In panchina siede Claudio Ranieri, allenatore romano che da outsider trascinò le Foxes sul tetto d'Inghilterra: perché non ripetere l'impresa in Francia?

Dilliding dillidong, qualcuno parla già di nuovo Leicester? Dimenticate Vardy, Mahrez e Kanté, protagonisti del miracolo Foxes rivitalizzati dall’avvento di Claudio Ranieri. Su scala minore, risorse limitate rispetto alle big e in un campionato meno celebrato della Premier League, l’allenatore italiano ci riprova alla guida della squadra più in forma di Francia. Parliamo del Nantes, 3° in classifica alle spalle delle corazzate PSG e Monaco, squadra che alimenta un parallelo fin troppo invitante con le Volpi d’Inghilterra. Outsider dichiarata e senza individualità celebrate, piuttosto esaltata dai risultati in serie (4 vittorie di fila e 6 gare immacolate) dopo un avvio complicato, la squadra giallonera si candida a rivelazione della Ligue 1 sulla falsariga della favola inglese di due stagioni fa. "Un altro Leicester non ci sarà: solo il PSG può perdere il titolo", si è affrettato a spiegare l’uomo di Testaccio nonostante il saldo clamoroso. Intanto la sua celebre campanella riecheggia nella Loira Atlantica, Bretagna storica, suono familiare nelle Midlands inglesi.

Svolta Atlantica

Città affacciata sull’Oceano, riferimento portuale dal XVIII secolo e non a caso culla di uno scrittore avventuriero come Jules Verne, la Nantes calcistica risponde ai Les Canaris (I Canarini) come gli inglesi del Norwich per colori e stemma. Nobile decaduta di Francia con due retrocessioni negli ultimi 10 anni, sebbene iscritta alla Ligue 1 per 44 anni di fila ovvero un record in patria, la società gialloverde è decorata con 8 scudetti (l’ultimo nel 2001) e 15 titoli complessivi in bacheca. Addirittura nel 1996 raggiunse la semifinale di Champions frenata dai futuri campioni della Juventus: era la mina vagante guidata da Suaudeau e trascinata dai vari Ouédec, Pedros e N’Doram. Vent’anni dopo il Nantes ha chiuso l’ultimo campionato al 7° posto con 51 punti, i 12 gol di Emiliano Sala e gli assist di capitan Dubois, cardini del gruppo a differenza di Sérgio Conceição: ex centrocampista in Serie A e allenatore da dicembre, il 42enne portoghese raccolse il club al penultimo posto traghettandolo nella parte alta della classifica. Perché il divorzio? Nonostante il rinnovo fino al 2020 sottoscritto a maggio, un mese più tardi Conceição ha ceduto alle avance del Porto senza risparmiarsi le frecciate social dello stesso Nantes: guardate il tweet dei francesi alla notizia del rinnovo estivo di Allegri in bianconero. "Attenzione Juventus", ovvero "occhio alle sorprese".

L’attenzione vira quindi su Claudio Ranieri, esperienza trentennale in panchina e nuovo allenatore da giugno dopo l’amarissimo esonero riservato dal Leicester. Un matrimonio messo a repentaglio dal 'no' dell’ex ct francese Domenech, capo del sindacato degli allenatori e paladino del regolamento che vieta ai tecnici over-65 di allenare in Francia: 8 mesi di troppo per Claudio, tuttavia la deroga concessa gli spalanca le porte della Ligue 1 dove alla guida del Monaco conquistò un 2° posto da neopromosso nel 2014. Pure la finestra di mercato lascia perplesso lo stesso Ranieri: Walder Kita, presidente polacco del club, spende 20 milioni di euro per nove innesti dove spiccano i richiestissimi Tatarusanu e il difensore Pallois seguiti dalla coppia Coulibaly-El Ghanassy dal Belgio e dall’ex interista Khrin. Tuttavia l’allenatore italiano perde il baby Amine Harit destinato allo Schalke 04, scarta Sneijder finito al Nizza e rimpiange Cabella soffiato dal Saint-Etienne. Quantomeno il Nantes blinda il 16enne Abdoulaye Dabo richiesto dalla Juventus e archivia la campagna acquisti costata meno di un terzo dell’ingaggio di Neymar.

Calcio à l'italienne

In realtà l’avventura dell’ex manager del Leicester inizia con due ko contro Lille e Marsiglia, avversaria quest’ultima oggi a pari punti con il Nantes al 3° posto in zona Champions League. La serie utile di Ranieri è lunga quasi due mesi con vittorie esclusivamente di misura: 6 i gol segnati, bottino che equivale a 16 punti con un rapporto pari a 2,66 (il migliore in Europa). Dall’altra parte della bilancia brilla la tenuta difensiva, punita solo in 5 occasioni grazie all'eroico ex viola Tatarusanu con 4 clean sheet all’attivo. Magari qualcuno storce il naso nella città dove si rivendica la genesi del tiqui-taca tra gli anni ’80 e ’90 poi divulgato dal Barcellona, tuttavia per exploit e classifica gli applausi sono di casa a Nantes. Un calcio à l'italienne che ha spinto lo stesso Ranieri a raccomandarsi con i giocatori: "Tutto bene, ma un po’ di champagne non farebbe male", tesi ribadita dal duttile Thomasson nel nome di un approccio più bailado. Nulla a che vedere con Neymar, qui regna l’intoccabile 4-4-2 che fece le fortune di Claudio in Premier League. Senza titolari sicuri come Kacaniklic e Sigthrsson il verbo è votato al pragmatismo: reparti stretti e contropiedi letali, squadra cinica ed efficace dagli automatismi già rodati. Vincono equilibrio e organizzazione, sostanza e solidità, doti che hanno già moltiplicato il valore di una rosa di medio livello. Poco importa se la Francia è la patria del celebre spumante: Ranieri ha esportato un vino d’annata dall’aroma sempre gradevole, tanto che lo stadio La Beaujoire vanta una media di 27.000 spettatori nelle gare casalinghe. E domenica è in programma il Derby de l’Atlantique sul campo dei rivali del Bordeaux.

Un altro Leicester?

Partiamo dal presupposto che il miracolo delle Foxes è irripetibile per ammissione dello stesso Ranieri, allenatore che ha piuttosto indicato la stessa intensità e cura dei dettagli dei suoi ragazzi in allenamento. Va ribadito quanto la Premier League sia differente dalla Ligue 1, campionato che presuppone un arrivo in volata mai a premiare il terzo incomodo. E soprattutto a fare la differenza sono i valori tecnici, addirittura incolmabili qualora figurino lo stellare PSG oppure il Monaco campione in carica. Guai tuttavia a trascurare un’altra impresa, sognare è lecito e non mancano i tratti in comune: Tatarusanu è titolare in Nazionale come Kasper Schmeichel suo coetaneo, Touré l’uomo ovunque sulle orme di Kanté, l’argentino Sala non ricorda Vardy bensì il '9' di scorta e connazionale Ulloa. Addirittura il bilancio dopo 8 turni vedeva il Leicester a quota 15 punti contro gli attuali 16 dei gialloverdi: tutti ricordiamo come andò a finire. D’altro canto le differenze balzano all’occhio: innanzitutto il Leicester si salvò al fotofinish prima dell’avvento di Ranieri, colui che ha raccolto il Nantes reduce da un 7° posto. Non ci sono individualità alla Mahrez o Vardy, piuttosto faticatori come Drinkwater e Okazaki oppure uomini di spessore al livello di capitan Morgan accostato a Dubois. Tra le fila del Leicester il bad boy era Simpson, i gialloverdi contano piuttosto sul giramondo Girotto (ex Chapecoense) e su Nakoulma, attaccante burkinabé che si è guadagnato un contratto disputando da disoccupato l’ultima Coppa d’Africa. Intanto l’impatto da underdog di King Claudio convince eccome alla faccia dell’etichetta di Tinkerman, dura a morire come l’impresa delle Foxes consegnata alla leggenda. Colui che ha reso possibile l’impossibile ci riprova in Francia: "Perché non potrebbe farlo ancora?", citando Gary Lineker. A guardarli bene, forse, volpi e canarini non sono così diversi.