Porrà: "Insigne? E' il più ispirato, difficile lasciarlo fuori. Belotti sempre in campo"

Calcio

Giorgio Porrà

Il giornalista di Sky Sport parla dell'Italia in vista della trasferta in Svezia: "Credo che Ventura si stia avvicinando a questa sfida nel modo più assennato possibile" e prova a dare consigli al Ct. "Dovendo scegliere tra Eder e Belotti io scelgo Belotti: mi piace talmente tanto che mi accontenterei anche di un suo surrogato un po’ palliduccio..."

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Da Helenio Herrera, che Giorgio Porrà racconta nel suo "Uomo della Domenica" di giovedì 9 novembre (ore 23.30 su Sky Sport 1 HD) a Giampiero Ventura che si gioca tutto in Svezia. "Credo comunque che l’idea del 3-5-2 non sia sbagliata", l'opinione del giornalista di Sky Sport sulla formazione decisa dal Ct.

L’Italia si esalta nelle emergenze


L’infortunio di Zaza non ci voleva, ma l’Italia e gli italiani siamo “quelli che ci gonfiamo il petto nelle situazioni d’emergenza, quindi tutto pane per inostri denti”. Credo che Ventura si stia avvicinando a questa sfida nel modo più assennato possibile se è vero che sta procedendo con due versione azzurre: il 3-5-2 per la gara in Svezia e qualcosa di più aggressivo e spregiudicato per il ritorno.
Anche io ci penserei cento volte prima di lasciare fuori Insigne che sicuramente davanti è quello più in forma ed inspirato.
Dovendo scegliere tra Eder e Belotti io scelgo Belotti: mi piace talmente tanto – naturalmente quando è in forma- il suo modo di caricarsi sulle spalle le partite e di portarsele dove vuole lui che mi accontenterei anche di un surrogato un po’ palliduccio di Belotti, visto come è messa l’Italia.
Credo comunque che l’idea del 3-5-2 non sia sbagliata, penso sia giusta un minimo di cautela, ma credo anche sia necessario subito mettere le cose in chiaro perché penso che tutto, o quasi, dipenda dal risultato e dal tipo di atteggiamento che avremo in Svezia e spiegare loro che noi siamo quelli della “Scuola 4 volte campioni del Mondo”.
Credo che la Svezia abbia sviluppato un senso di responsabilità dopo il distacco del “monumento” Ibra che ha portato tutta la squadra a dare qualcosa in più. Non sono di certo un gruppo di sprovveduti, non sono più quelli che fanno calcio per diletto. Oggi non è così. E’ una squadra metodica, giocano bene.

 

Tavecchio? Forse voleva parlare di cautela…

La Svezia è stata una grande nazionale che ha portato tanti calciatori in Italia, dai tempi del Gre-No-Li fino a tanti altri campioni, ultimo Ibrahimovic. Adesso - ha aggiunto il presidente della Figc - non ci sono tante stelle come allora, però se ha questa tradizione bisogna avere sempre il timore reverenziale di chi ha fatto calcio da tanti anni". Le parole di Tavecchio? Forse voleva parlare di cautela – spiega Porrà- non di timore reverenziale nei confronti della Svezia…