Il ct non si è dimesso ma la Federcalcio deciderà di non continuare con lui. Alessandro Alciato racconta i retroscena di un rapporto tra squadra e allenatore che non è mai decollato del tutto e che, invece, si è deteriorato nell'ultimo periodo culminato con la mancata qualificazione ai Mondiali 2018
Tanto fermento, molta agitazione all'indomani dell'eliminazione dell'Italia dopo i playoff con la Svezia. Il futuro è tutto da scrivere ma in queste ore avanzano le ipotesi. La certezza è che il ct non sarà più Gian Piero Ventura mentre non sono chiare le idee sul direttivo della Federcalcio. Una situazione di tensione già esistente che è scoppiata dopo il risultato finale del match con la Svezia. Alessandro Alciato ha rivelato i retroscena del rapporto della squadra con Ventura, un idillio mai pienamente sbocciato e che ha mostrato crepe insanabili proprio nella settimana più importante per la storia recente del calcio italiano.
Ventura sarà licenziato
"Ventura non si è dimesso ieri, non si dimetterà oggi e non lo farà domani quando ci sarà la riunione tra le componenti della Federazione, Ventura sarà licenziato dalla Federcalcio. C'è una questione economica: ballano circa 700mila euro, quanto manca di stipendio fino alla fine di giugno, cioè alla scadenza naturale del suo contratto perché il rinnovo sarebbe arrivato solo in caso di qualificazione. Ed è anche una questione di rapporti che in questo momento erano pari a zero tra Ventura e Tavecchio".
La minaccia di dimissioni ad Appiano
"Molto è successo ad Appiano durante la riunione tecnica successiva alla sconfitta della gara d'andata. Cosa è accaduto? E' accaduto che Ventura ha minacciato di dimettersi perché alcuni giocatori hanno provato a spiegare al ct come avrebbero dovuto affrontare la partita di ritorno con la Svezia: quindi magari con Insigne o comunque in un modo differente. A quel punto Ventura è 'impazzito' di rabbia. 'Se volete decidere voi fate voi e io mi dimetto', e quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
L'incredulità di De Rossi che non si scalda
"La telecamera in quel momento era puntata su De Rossi, se fosse stata puntata su qualsiasi altro giocatore sarebbe stato lo stesso perché nei minuti precedenti tutti avevano questa sensazione che dovesse entrare qualcuno per vincere, Insigne o El Shaarawy, qualcuno che il gol lo può segnare. Ciò cosa vuol dire? Vuol dire che quantomeno un po' di confusione su quella panchina c'era"
Formazione svelata, alla ricerca della "talpa"
"Tornando poi alla vigilia della partita, Ventura decide che la formazione la farà lui. Tuttavia il fatto che le sue scelte siano state svelate così presto, il 3-5-2, Jorginho titolare, Florenzi e Gabbiadini, ha creato nel ct un certo tipo di disturbo. Già si era sentito accerchiato dopo la Spagna. Il giorno della partita è successa una cosa molto importante: durante il pranzo Ventura ha chiesto ai componenti del suo staff chi fosse la talpa per le notizie fuoriuscite. Questo ha messo molto in difficoltà il suo staff, era come dire: 'scegliete me o i giocatori'. E questa è una cosa grave se si pensa che è stata fatta il giorno stesso in cui si doveva conquistare un Mondiale, andava probabilmente fatta ma dopo l'eventuale qualificazione. Questo dimostra, in definitiva, come da una parte ci fosse Ventura e dall'altra la squadra".