Un'anticipazione del libro "Psg: rivelazioni di una rivoluzione", scritto dal gruppo dei tifosi parigini Paris United, svela scottanti retroscena sul coinvolgimento dell'ex presidente della Repubblica francese in merito all'arrivo a Parigi di Neymar. Non mancano poi particolari su alcune situazioni oltre i limiti avvenute nello spogliatoio e i dilemmi personali i Unai Emery
Il Psg è reduce dalle settimane più complicate dell'anno. L'ennesimo fallimento in Champions, nonostante la campagna acquisti estiva più esosa di sempre, ha lasciato strascichi pesanti e il patron qatariota Al Khelaifi si prepara a far saltare molte teste al termine della stagione. A complicare una situazione di per sé delicata ci ha pensato poi Paris United. Si tratta di un gruppo di sostenitori parigini, nato per fronteggiare l'ostracismo dei media nei confronti loro e del club, che ha pubblicato un'anticipazione del libro "Psg: rivelazioni di una rivoluzione", in cui emergono retroscena importanti sui numerosi acquisti effettuati dalla proprietà e su alcune questioni di spogliatoio. "Il dr. Rolland, il medico del club, ha un peso enorme all'interno del Psg per via della sua anzianità. Fu colui che, insieme al professor Saillant, operò Ronaldo dopo la nuova rottura del tendine rotuleo, ed è quindi molto apprezzato - si legge in alcuni stralci del libro a proposito della cattiva gestione societaria -. Se non sarà mai messa in discussione la sua qualità di medico, al contrario molti giocatori nutrono dei dubbi sui suoi metodi di lavoro ortopedici. Accade ad esempio, fatto insolito per una società sportiva, che si intrattenga a fumare con i giocatori, tra i quali c'è Verratti. L'estate 2016 il dottore aveva fatto molto tardi in un night club in compagnia di giocatori parigini durante il tuor negli Stati Uniti. Le persone dello staff avevano colto l'opportunità di bere e lui era arrivato ubriaco all'allenamento. Avevano persino tentato di annullare la seduta. L'allenatore Emery aveva informato il suo manager, Létang, per risolvere la situazione ma, poiché la gerarchia in casa Psg è fatta in modo sbagliato, tutto era filato liscio regolamente. Va aggiunto che Rolland è anche protetto dai media con cui ha un ottimo rapporto. Così come Letang, è colui che viene chiamato un informatore. A questo proposito, i giornalisti de Le Parisien si erano lamentati lo scorso ottobre perché riservava tutte le sue esclusive al quotidiano L'Equipe".
I dubbi di Emery e il caos nello spogliatoio
Quello riguardante il dottor Rolland non è l'unico problema che ha dovuto affrontare Emery. Fin dal suo arrivo all'ombra della Tour Eiffel infatti, l'allenatore basco si è scontrato con una realtà diversa da quella immaginata. "È stordito da come viene gestita una società così potente economicamente. In Liga ci sono club più piccoli e meno potenti che fanno molto meglio". In spogliatoio, secondo le anticipazioni del libro, arrivano ad esserci anche 30 persone estranee, costituite da parenti invadenti e gente che pensa a farsi i selfie, che contribuiscono a spostare l'attenzione della squadra verso cose futili e non al campo. A questo vanno aggiunti poi i contrasti interni che erano maturati in passato tra Letang e Kluivert. Altro retroscena interessante è quello legato alla famosa remuntada subita dal Psg in casa del Barcellona. "Due giorni dopo la sconfitta Emery parlò con Kimpembé, autore di una grande prestazione nella gara d'andata - si legge nelle poche pagine pubblicate fin qui -. Gli disse che aveva sbagliato a non schierarlo al Camp Nou, si era pentito, e non lo aveva fatto entrare al posto del disastroso Thiago Silva perché, secondo l'assistente Carcedo, avrebbe rischiato di perdere così il controllo dello spogliatoio".
Il prezioso aiuto di Sarkozy per l'operazione Neymar
I dettagli più succosi rivelati dal libro dei fan parigini riguardano invece l'acquisto di Neymar, nella quale viene coinvolto anche Sarkozy e alcuni ministri dello sport francese. Al Khelaifi aveva chiesto l'aiuto di Gerald Darmanin, Ministro delle azioni e dei Conti Pubblici, per concludere l'operazione. "È necessario che la Francia faccia un gesto importante", avrebbe dichiarato allora lo sceicco qatariota, per cercare una via d'uscita ai rigidi paletti imposti dal Fair Play Finanziario. Nell'affare era stato così chiamato in causa anche Sarkozy, tifoso del club, affinché spingesse il Ministero dello Sport a non dare troppo conto ai soldi provenienti dal Qatar per il trasferimento del brasiliano e a rendere la firma dell'ex Barça una sorta di contratto esterno, in modo da allegerirne i costi.
"Il sogno del patron era però quello di mettere Neymar in coppia con Mbappé - è scritto in un altro estratto pubblicato da Le Figaro -. Era talmente ossessionato che si dimenticò di rispondere su Whatsapp al capitano Thiago Silva. Inizialmente il padre del 18enne era dubbioso e lo aveva espresso al presidente. «Pensavo che mio figlio sarebbe stato il protagonista della campagna acquisti» aveva detto, ricevendo la risposta astuta del qatariota: «Preferisci giocare con o senza Neymar?». Per portare Mbappé a Parigi era servito però anche l'aiuto del Chelsea. Pare infatti che presidente monegasco Rybolovlev non voleva cedere il suo gioiello ai principali rivali in campionato, per questo l'intermediario dell'operazione si era rivolto al patron russo Abramovich per sbrogliare la situazione grazie ai rapporti stretti coltivati sia con il Qatar che con il governo russo". Retroscena molto interessanti e destinati ad ampliarsi nei prossimi giorni ma a cui il Psg, almeno per il momento, preferisce non rispondere.