
Wenger lascia l'Arsenal: da Henry a Bergkamp, tutte le "creature" del professore
Ha scoperto diamanti grezzi, recuperato "scarti" di altri grandi club, trasformato promesse in campioni. Gli "incompresi" (in Italia) Vieira, Bergkamp e Henry sono solo alcuni esempi di giocatori valorizzati dal lavoro di Wenger

In 22 anni trascorsi sulla panchina dell'Arsenal ne ha visti passare parecchi di campioni, Arsene Wenger. Tanti lui li ha cambiati, valorizzati, fino a trasformarli in giocatori di statura internazionale

Arrivò all'Arsenal nel 1996 con quell'aria da professorino e iniziò a cambiare il calcio con le sue idee rivoluzionarie, soprattutto per gli inglesi. Rivoluziona l'alimentazione dei giocatori, i metodi di allenamento e di scouting. E inizia a ottenere subito grandi risultati

Diamanti grezzi trasformati in campioni; un lavoro unico fatto sui giovani; "scarti" di altri club valorizzati. Vieira diventò presto un pilastro dell'Arsenal, nonché uno dei migliori centrocampisti al mondo

Wenger lo aveva pescato dal Milan, che lo aveva bocciato un po' troppo frettolosamente

Vieira veste la maglia dell'Arsenal dal 1996 al 2005, vincendo tre volte la Premier. E' uno di quelli che devono tantissimo al maestro Wenger

A proposito di incompresi del nostro campionato rigenerati da Wenger: Henry approda alla Juventus nel gennaio '99 ma non riesce a imporsi. Giovane promettente, qualità indubbie, ma poco incisivo in zona gol...

Wenger innanzitutto gli cambia ruolo: da esterno d'attacco lo trasforma in un terminale implacabile. Lo sguardo d'intesa, il giorno della presentazione, dice tutto

Henry diventa attaccante da 174 gol in 254 partite con la maglia dei Gunners, indossata dal 1999 al 2007 e poi brevemente di nuovo nel 2012

Cosa è stato Henry per l'Arsenal? Capitano, bandiera, mito, persino statua fuori dallo stadio. Dite che Wenger l'ha valorizzato abbastanza?

Incompreso in Italia, dove era arrivato nell'estate del 1993, il Bergkamp dell'Inter e quello dell'Arsenal sembrano due calciatori diversi. In nerazzurro vince una Coppa Uefa ma è troppo discontinuo. Wenger si fa avanti e lo porta all'Arsenal

Trasformazione immediata: Bergkamp diventa una colonna della squadra, vince titoli su titoli (3 Premier, 4 Coppe d'Inghilterra), nel 1998 viene eletto miglior giocatore del campionato. E anche per lui c'è una statua celebrativa...

Quella di Kanu è una storia particolare: "curato" dall'Inter che ne scoprì la malformazione cardiaca, in nerazzurro non trovò lo spazio che avrebbe desiderato e ripartì dall'Arsenal di Wenger

Giocò con i Gunners dal 1999 al 2004, vincendo due volte il campionato e due volte la Coppa d'Inghilterra. L'Arsenal è il club con cui ha segnato di più in carriera, 35 gol in 119 partite

Lo riconoscete? Ecco un giovanissimo Fabregas: il Barcellona se lo fece sfuggire da ragazzino, Wenger lo accolse a braccia aperte nel 2003 e ne fece una colonna e il capitano della squadra, dove giocò fino al 2011, anno in cui i blaugrana tornarono a prenderselo a suon di milioni

Lo riconoscete?/parte 2. Il professor Wenger qui accoglie all'Arsenal un certo Anelka, all'epoca 18enne. E' il 1997, Anelka diventerà uno degli "Invincibili" conquistando il Double. Dopo un biennio di insegnamenti da parte di Wenger, si fa avanti il Real Madrid e Anelka inizia il suo giro del mondo

Altri fedelissimi di Wenger, valorizzati dal suo gioco: il francese Petit e l'olandese Overmars. Il secondo in particolare una pedina fondamentale nello scacchiere di Arsene dal 1997 al 2000, amatissimo dai tifosi dell'Arsenal

Simbolo dell'Arsenal di fine millennio divenne anche lo svedese Ljungberg: 216 partite con la maglia dei Gunners dal 1998 al 2007, Wenger ne apprezzava la versatilità e difficilmente riusciva a farne a meno

Tra i tanti connazionali con cui colonizzò l'Arsenal, Wenger portò nel club anche Pires, nel 2000. Arsene gli consegnò le chiavi della fascia sinistra, lui rispose con 62 reti in 189 partite

Tra quelli esplosi grazie a Wenger c'è anche l'olandese Van Persie: arrivò nel 2004 dal Feyenoord, se ne andò (al Manchester United) nel 2012 dopo 96 gol in 194 partite da capitano e leader della squadra, quando era già considerato uno degli attaccanti più forti al mondo

A proposito degli insegnamenti di Wenger: qui il professore mette la tuta e mostra sul campo i movimenti ai suoi attaccanti

Gli ultimi "rivalorizzati" da Wenger sono Sanchez e Ozil. Li ha prelevati dalle due superpotenze spagnole (il cileno dal Barcellona nel 2014 e il tedesco dal Real Madrid nel 2013), dove erano stelle ma non leader. All'Arsenal sono diventati protagonisti assoluti, leader tecnici, trascinatori