Da Donnarumma a Balotelli, la possibile prima formazione dell'Italia di Mancini

Calcio

È iniziata l'era Roberto Mancini per la Nazionale italiana. Il dopo-Ventura è l'ex Zenit, pronto a far partire il ciclo che culmina con l'Europeo itinerante del 2020. Ma quali possono essere i nomi per la sua prima Italia, al netto degli infortuni? Eccoli

IL MANCIO DAY

L’annuncio dell’arrivo di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale ha dato il via alla nuova era dell’Italia. Il dopo-Ventura (con la parentesi Di Biagio) è finalmente iniziato con un allenatore preparato, vincente, dal profilo internazionale che probabilmente serviva per ridare lustro a un “club”, quello della Nazionale, che aveva forse perso qualità in panchina. Roberto Mancini, il nuovo Ct che cambierà l’Italia, dando un nuovo metodo e una nuova forma ai sogni azzurri di un paese che, dopo il flop che ha portato alla mancata qualificazione al Mondiale di Russia, vuole assolutamente ripartire. Quindi da chi ripartirà Mancini? Certezze ce ne sono poche, visto il cambio generazionale che è richiesto dopo l’addio di Buffon, Barzagli e De Rossi. Tre Campioni del Mondo 2006 che hanno detto addio ai colori azzurri per questioni anagrafiche, compreso il centrocampista della Roma, che con Mancini ha un rapporto splendido e potrebbe anche farsi lusingare dall’idea di portare la fascia di Gigi Buffon fino all’Europeo 2020, che vedrà la partita inaugurale proprio nella sua Roma. Importante sottolineare come proprio Mancini abbia sempre voluto allenare De Rossi, inseguito a lungo soprattutto ai tempi del Manchester City, quando l’attuale neo Ct telefonava al centrocampista giallorosso per convincerlo a raggiungerlo in Inghilterra a parametro zero. Fu allora decisivo Franco Baldini, che gli rinnovò il contratto a 6 milioni di euro a stagione, per anni il più alto ingaggio di un italiano in Serie A. Al netto del colloquio tra Mancini e De Rossi, in programma per parlare del futuro azzurro del classe 1983, quale potrebbe essere la prima formazione di Roberto Mancini nel primo impegno dell’Italia, il 28 a San Gallo contro l’Arabia Saudita?

Ital-Mancio: dubbio modulo, larghe convocazioni

Sarà un’Italia sperimentale, ovviamente, per motivi dovuti soprattutto ai giocatori attualmente infortunati, che non permetterebbero a Mancini di poter lavorare fin da subito con il gruppone di giocatori che il nuovo Ct vorrebbe condurre a un Europeo, quello del 2020, che diventa sempre di più un obiettivo da centrare assolutamente. Il primo dubbio è legato al modulo, probabilmente un 4-3-3 ibrido che possa scivolare facilmente in un 4-2-3-1 con una delle due mezz’ali che si porterebbe in posizione di trequartista, inserendosi tra le due ali offensive in fase offensiva. Ma chi saranno gli interpreti del gruppo di convocati (che dovrebbe essere di 25-30 giocatori)?

Probabile Italia (4-3-3/4-2-3-1): Donnarumma; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, Criscito/De Sciglio; Pellegrini/Gagliardini, Jorginho, Verratti; Chiesa, Balotelli, Insigne.

Portiere: Gigio il dopo… Gigi

Gianluigi Donnarumma è per potenzialità l’erede di Gigi Buffon e dovrebbe prendersi fin da subito la titolarità della porta dell’Italia, senza dimenticare Mattia Perin che anagraficamente è perfetto per maturità acquisita ed esperienza, anche se non difende (per ora) la porta di un top club italiano. Gigio, invece, ha dalla sua il fatto di avere già disputato gare in competizioni europee, ha vinto un trofeo (Supercoppa 2016) e per questo motivo può essere seriamente il primo nome per sostituire Buffon.

Difesa: linea a 4 ma manca Chiellini

Scorrendo i nomi della difesa a 4 che avrebbe in mente Roberto Mancini è chiaramente la prima cosa che si nota: non c’è Giorgio Chiellini. Il difensore della Juventus, infortunato, dovrebbe comunque essere al centro del progetto azzurro fino a Euro 2020, quando avrebbe 36 anni. Per questo motivo dovrebbero giocare i due rossoneri Bonucci e Romagnoli, con ai lati Zappacosta e uno tra Domenico Criscito e Mattia De Sciglio. Il primo dei due in dubbio per la corsia di sinistra è un fedelissimo di Mancini, allenato fino a domenica 13 maggio allo Zenit e anche lui in procinto di tornare in Italia, direzione Genoa. Conoscendolo bene, è possibile che Mancini si affidi a lui a sinistra, anche se De Sciglio (che in Nazionale ha sempre fatto bene) si gioca le sue chances per partire dal primo minuto nella sfida all'Arabia Saudita.

Centrocampo ibrido: ecco chi può giocare

Una linea a 3 che può diventare a 2 in fase offensiva. Sarebbe questa l'idea di Roberto Mancini, con un occhio più indirizzato alla qualità. Marco Verratti sarà sicuramente al centro del progetto del nuovo Ct e il classe 1992 è chiamato alla vera e propria consacrazione con la maglia azzurra. In Nazionale, infatti, Verratti non ha mai convinto, nonostante gli attestati di stima. Da nuovo Pirlo a... primo Pirlo? Sarebbe lui, infatti, quel giocatore che in fase di attacco si inserirebbe tra le linee diventando un vero e proprio trequartista. Mezz'ala sinistra sì, ma solo in partenza nel 4-3-3 ibrido pensato da Mancini. L'altro interno dovrebbe essere uno tra Lorenzo Pellegrini e Roberto Gagliardini, col primo favorito, mentre davanti alla difesa dovrebbe agire Jorginho. La sua qualità e lettura del gioco saranno fondamentali in ottica costruzione del possesso palla, un ruolo di peso così come al Napoli di Sarri.

Attacco a 3: Balo dal primo minuto?

Il nodo principale, in tutto ciò, resta l'attacco. Sarà che forse è l'assenza di gol che non ha permesso agli azzurri di centrare l'obiettivo Russia 2018, ma il vento di cambiamento che (almeno inizialmente) porterà l'arrivo di Mancini non è una cosa negativa, tutt'altro. E questo vento soffia in direzione Costa Azzurra, Nizza, Mario Balotelli. "Probabilmente lo chiameremo perché fa parte di quei giocatori che vogliamo rivedere" ha detto Mancini in conferenza stampa. Non solo la convocazione, ma l'ex Inter e Milan potrebbe anche trovare un posto da titolare nell'undici della Nazionale come punta centrale. Fuori il Gallo Andrea Belotti e Ciro Immobile (non al meglio come condizione fisica). Se Balo convincerà, potrebbe essere davvero la sua grande occasione con l'Italia, anche perché quando inizierà l'Europeo itinerante del 2020 Mario starà per compiere 30 anni. Insomma, non è più un ragazzino, ora ha la possibilità di dimostrarlo coi fatti e con quei colori azzurri cui tanto tiene. Nel 4-3-3 ibrido, poi, le due ali dovrebbero essere Federico Chiesa a destra e Lorenzo Insigne a sinistra. Il primo per età e caratteristiche è perfetto anche in un 4-2-3-1, il secondo ha nel 4-3-3 l'habitat naturale in cui rendere veramente al massimo. Ora la palla tocca a Mancini, aspettando la sua prima lista di convocati e la sua prima formazione. In cui dovrebbero esserci questi undici, da Donnarumma a Balotelli.