L'ex centrocampista inglese critica l'attaccante del Psg: "È solo un fenomeno pubblicitario. Quando mio figlio dice che vuole diventare il migliore al mondo parla di CR7, Messi, Salah. Lui non viene mai nominato"
Joey Barton è un ex calciatore inglese che sul campo non le ha mai risparmiate a nessuno. Falli violenti e una passione eccessiva per le scommesse gli hanno fatto guadagnare numerose giorrnate e mesi di squalifica; tanto da costringerlo a propendere per il ritiro a causa della sua ludopatia. Da qualche mese è diventato allenatore, ma anche nelle vesti di mister non smette di entrare in tackle verbali sugli avversari. Questa volta a finire nella morsa dell'ex centrocampista è Neymar e Barton non usa mezze parole nei confronti dell'attaccante del Psg: "È solo un fenomeno pubblicitario - dice la guida tecnica del Fleetwood a L'Equipe -. Quando mio figlio di sei anni dice di voler diventare il migliore del mondo mi parla di Cristiano Ronaldo, di Messi e di Salah. Mai di Neymar. A casa il suo nome non viene pronunciato. Lo considero come la Kim Kardashian del calcio. Più che fenomeno di questo sport è un fenomeno da bar, proprio come la Kardashian. Non è il miglior calciatore al mondo e al Mondiale in Russia lo ha ampiamente dimostrato. Messi e Cristiano Ronaldo sono di un altro livello rispetto a lui, ma ci sono tanti altri giocatori molto più forti di lui”.
L'ex City e Qpr racconta poi i suoi primi mesi in panchina: "Per me non esiste una vita senza calcio - spiega -. È stato naturale per me diventare un allenatore. Ho sempre studiato e pensato il modo di giocare. Vedo questo ruolo come un ruolo di servizio: io servo i giocatori. Voglio vederli crescere e voglio che sappiano che lo staff è pronto a prendersi cura di loro. Qual è il mio stile di gioco? Voglio vincere, tutto qui. Ci sono molti modi per farlo: una volta giocando bene, mettendoci creatività, un'altra interpretando la gara come una guerra. Posso avere un'idea di come impostare il mio gioco, ma se mi dai Suarez e Messi forse cambio qualcosa". Barton, comunque, ha già individuato un suo modello: "Molti allenatori cercano di essere Guardiola, ma c'è solo un Guardiola - aggiunge -. È un mister fenomenale, un esempio perché lavora molto, è appassionato, ossessionato, vede il calcio come un'arte. È fantastico, ma ha avuto la fortuna di avere sempre soldi da spendere. È il miglior allenatore del mondo con i migliori giocatori". Barton ha anche ben chiaro un club di cui vorrebbe prendere la guida in futuro: "Mi piacerebbe allenare l'OM un giorno - conclude -. Onestamente credo che lo potrei fare senza problemi. Conosco benissimo il club dal basso, capisco la gente e la cultura di questa squadra, so cosa significa il Velodrome. Per molte persone il grande problema di questi anni è che gli allenatori non conoscevano bene la storia del club, quindi se il mio viaggio mi dovesse riportare lì (dove ha giocato in prestito nella stagione 2012-13), sarebbe fantastico".