Thiago Motta e i suoi modelli: "Ancelotti il top, Mourinho un vincente: cerca un nemico, se non c'è lo crea"

Calcio

L'ex centrocampista allena l'U19 del PSG, ma non nasconde le proprie ambizioni: "Il mio obiettivo è la panchina del PSG, voglio arrivarci con la mia filosofia di gioco. L'importante è avere idee e saperle trasmettere, anche le piccole possono giocare un grande calcio"

DAL 5-5-5 DI CANA' AL 2-7-2 DI THIAGO MOTTA: I MODULI PIU' PAZZI DEL CALCIO

Si è ritirato alla fine della scorsa stagione, ma non ha perso tempo e ha incominciato subito la sua nuova carriera: in panchina. La naturale evoluzione per un giocatore come lui: Thiago Motta, l’ex centrocampista che dopo l’ultima esperienza al PSG adesso allena l’Under 19 della squadra parigina. E parlando alla Gazzetta dello Sport non nasconde le proprie ambizioni: "Rispetto Tuchel e non ho nulla contro di lui, ma il mio obiettivo è la panchina del PSG". Idee chiare, obiettivo fissato. Ma come raggiungerlo? Con una filosofia "tutta sua". "Per me la squadra si può leggere anche partendo da destra verso sinistra – ha spiegato – giochiamo con un 2-7-2? E no, non ho fatto male i conti: io il portiere lo considero nei 7 in mezzo al campo: per me l’attaccante è il primo difensore, il portiere il primo attaccante". Per Thiago Motta non contano le individualità, ma le idee: "È importante saperle trasmettere, e si può fare anche con chi non è un top player. Ecco perché ho visto piccole squadre giocare un grande calcio".

"Ancelotti il top, Mou un vincente: se ne frega dello spettacolo"

Sebbene Thiago abbia una filosofia ed un’identità di gioco già definita, contano anche i modelli che ha avuto da giocatore. Guardiola, ma anche Ancelotti: "Carlo è stato il top: ha una conoscenza del calcio impressionante, gestisce lo spogliatoio perfettamente e non si limita a preparare le partite, ma cura anche psicologia e rapporti umani. Quando arrivai a Parigi – ha confessato Motta – mi disse che visto che avevo firmato potevo comprarmi un paio di pantaloni decenti. Indossavo dei semplici pantaloni con il cavallo basso, che andavano in quel periodo". Impossibile, poi, non citare Mourinho: "José è un vincente, ha in testa solo vincere. Dello spettacolo non gli interessa, se hai giocato bene ma hai perso per lui non c’è niente di positivo. Invece se gioca male e vince è felicissimo: lui non cerca il bello, cerca un nemico. E se non ce l’ha lo crea". Da Parigi, Thiago Motta osserva comunque il campionato italiano: "La Juventus ha preso il giocatore che le serviva, per decidere e vincere le finali. Ma in Italia non deve diventare una scusa per le altre: non vincerà per sempre – ha concluso – perché nessuno lo fa. Smetterà e credo che sarà l’Inter a interrompere questa monarchia".