Bendtner va in carcere: confermata la condanna di 50 giorni per l'ex Juventus

Calcio

Condannato per l'aggressione a un tassista lo scorso settembre, diverbio nel quale avrebbe rotto la mascella all'uomo, l'attaccante danese del Rosenborg ha ritirato il suo appello presso il Tribunale di Copenaghen e dovrà scontare 50 giorni di prigione. Nient'altro che l'ultimo guaio per la meteora juventina

BENDTNER AGGREDISCE UN TASSISTA: CONDANNATO A 50 GIORNI

LE SCUSE DI NICKLAS: "MI SONO SOLO DIFESO"

BENDTNER ARRESTATO PER LESIONI

Mai così in basso in una carriera sempre più a picco, lui che a 30 anni è destinato ad affrontare la prova più dura della sua vita. Confermata la condanna a 50 giorni di carcere senza condizionale per Nicklas Bendtner, attaccante danese dai lunghi trascorsi nell’Arsenal con una poco memorabile avventura alla Juventus nella stagione 2012/13. Attualmente in forza al Rosenborg in Norvegia, Bendtner aveva assalito un tassista rompendogli la mascella lo scorso settembre. Un diverbio nato a causa di una breve corsa in taxi senza pagare il conducente, episodio che avrebbe preceduto uno scambio di insulti e il passaggio alle maniere forti: come testimoniato dalle riprese di una telecamera di sicurezza nella zona, l’ex bianconero avrebbe colpito l’uomo con un pugno, gettandolo a terra, prima di sferrargli un calcio. Inizialmente condannato e obbligato dal Tribunale di Copenaghen a risarcire il tassista con 11.350 corone danesi (cifra vicina ai 2mila euro) oltre alle spese processuali, Bendtner aveva ammesso l’aggressione nel corso dell’udienza supportando però la tesi che si trattasse di legittima difesa. L’ultima puntata della vicenda ha visto il calciatore ritirare il suo appello contro la condanna subita, ricorso non presentato che lo obbligherà a trascorrere i prossimi 50 giorni in prigione pagando inoltre una multa di circa 230 euro. Sentenza divenuta definitiva per uno dei giocatori più controversi del nuovo millennio: nei prossimi giorni verranno rese note le modalità con le quali il danese dovrà scontare la pena.

Altro che "Lord Bendtner"

Se la condanna non dovrebbe interromperne la carriera, dal momento che il campionato norvegese riprenderà solo a marzo, il carcere forzato è solo l’ultima tappa di un lungo elenco di precedenti poco edificante. Considerato una promessa dell’Arsenal dove arrivò a 16 anni, Bentdner si rese protagonista di una rissa con il compagno di squadra Adebayor: lite che non ebbe conseguenze disciplinari, ma che iniziò a confermare tutte le perplessità sulla mancanza di disciplina e di un carattere irrequieto. Ceduto in prestito al Sunderland nel 2011, lui e Lee Cattermole (altro personaggio noto Oltremanica) vennero arrestati per aver danneggiato diverse auto. Ribattezzato "Lord Bendtner" sui social, titolo dettato dalla lunga relazione con la baronessa Caroline Iuel-Brockdorff e dall’acquisto di un terreno a Glencoe Wood in Scozia (quanto basta per elevarsi davanti ai suoi followers), Nicklas ha saputo farsi notare anche in Nazionale. Oltre ai 30 gol distribuiti in 81 presenze, l’attaccante danese è ricordato per aver mostrato mutande occulte con la pubblicità di una nota azienda di bookmakers: la UEFA lo squalificò per una gara condannandolo a una multa di 100mila euro. Arrivò sovrappeso alla Juve, non riuscì a lasciare il segno (11 partite senza reti) e chiese un permesso per tornare in patria nel marzo 2013: pochi giorni dopo venne trovato in stato di ebbrezza nella Capitale danese mentre guidava contromano. Il risultato? Patente ritirata per tre anni e 114mila euro di sanzione oltre all’esclusione per 6 mesi dalla Danimarca. Comportamenti bizzarri e sopra le righe come ribadito sui social, una manna per i quasi 500mila seguaci su Instagram, ma c’è pure un precedente significativo con un tassista a Copenaghen: era il marzo 2014 quando, privo della sua patente, venne multato dall’Arsenal per aver molestato il guidatore mentre era ubriaco. Sembrava rinato a Trodheim, è invece precipitato sul fondo di una vita davvero sregolata.