Dalmat: "Ronaldo non voleva mai pesarsi. Ho fatto un incidente in moto, sono stato in coma 6 giorni"

Calcio

L'ex interista si racconta a Rmc: "Un anno e mezzo fa ho fatto un incidente in moto, sono stato in coma per sei giorni". E sul suo passato in nerazzurro svela: "Ogni settimana dovevamo pesarci, ma Ronnie non è mai salito su quella bilancia"

RINNOVO & SASSUOLO, LA SETTIMANA NON BANALE DI ICARDI

EX CALCIATORI DI A FINITI IN C: LI RICORDATE TUTTI?

66 presenze, 4 gol e un assist. Numeri non indimenticabili, ma Stephane Dalmat il suo buon ricordo all’Inter l’ha lasciato. Risorsa preziosa dalla panchina per tre stagioni, il francese è andato a un passo dallo scudetto nella stagione 2001-02, prima di chiudere l’esperienza italiana al termine dell’anno successivo. Tottenham, Tolosa, Racing Santander le sue tappe successive e poi il definitivo ritorno in patria con le maglie di Bordeaux, Sochaux, Rennes e Nimes. Nel 2012, a 33 anni, il definitivo ritiro. Che fine ha fatto in tutti questi anni? A svelarlo è lui stesso, ma i recenti ricordi non sono sicuramente tra i più belli: “Dopo la mia carriera ho sofferto di depressione – ha spiegato il classe ’79 ai microfoni di RMC Sport -. Ho avuto dei problemi personali. Viviamo in una bolla, in più il fatto di dover tagliare completamente con il passato… Per sei anni non ho fatto nulla. Un anno e mezzo fa, poi, a Bordeaux ho avuto un incidente in scooter. Ho trascorso sei giorni in coma, sono stato su una sedia a rotelle per sei mesi. Solo la mia famiglia lo sapeva, non avevo più niente. Mi sono fratturato il bacino, ho avuto delle viti fissate per tre mesi, ho subito una trentina di operazioni. L’ultima è stata il 24 ottobre, da allora ho ricominciato a vivere come prima. Al momento mi diverto, viaggio, ma prima o poi dovrò trovare un’occupazione, un progetto serio. Insomma qualcosa da fare quando mi alzo la mattina”.

“Ronaldo, che tensione con Cuper: non voleva mai salire sulla bilancia”

Dalmat è tornato poi con la memoria nel mondo Inter, raccontando un retroscena curioso su Ronaldo e il suo rapporto con Cuper: “Ogni martedì mattina ci dovevamo pesare e Ronnie non voleva mai salire sulla bilancia – ha raccontato il francese -. Per lui era un problema psicologico, gli dava fastidio vedere il suo peso. C’era tensione e spesso poteva anche finire male. Il mister era rigido su questo, ma Ronaldo non ne voleva sapere e su quella bilancia, alla fine, non ci è mai salito”.