E' stato punito con 14 settimane di carcere e con l'interdizione a vita dallo stadio il tifoso che nel corso del derby di Birmingham ha invaso il campo e aggredito alle spalle il capitano dell'Aston Villa. Dure condanne da parte dei club, mentre la famiglia dell'aggressore viene minacciata attraverso i social. "E se fosse stato armato?", si chiede invece Grealish
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Il giorno dopo lo shock, ecco che arrivano le condanne: Paul Mitchell, l'uomo che nel corso del derby di Birmingham ha invaso il campo e aggredito alle spalle il capitano dell'Aston Villa, Jake Grealish, è stato condannato dalla giustizia ordinaria e punito dal proprio club con una doppia condanna: 14 settimane di carcere e interdizione a vita dallo stadio.
Del tutto inutile le scuse che Mitchell, 27 anni di cui oltre 20 da abbonato al Birmingham, ha fatto pervenire attraverso il suo avvocato all'Aston Villa e al suo capitano in particolare: l'uomo si è dichiarato colpevole di aggressione e si è detto pentito, dicendo che il tutto era nato come "uno scherzo". "Sa di aver ricoperto di vergogna la sua famiglia e il club che ha sostenuto fin da bambino", ha aggiunto l'avvocato Whistance. Famiglia (Mitchell e la compagna hanno un figlio di due anni e sono in attesa del secondo) che nelle ultime ore sarebbe stata anche minacciata attraverso i social e che sarebbe stata costretta a lasciare il suo appartamento a Birmingham per trasferirsi fuori dalla città.
La condanna e le scuse del Birmingham
Una severa condanna è arrivata anche da parte del Birmingham, che oltre a "bannare" a vita il suo tifoso ha pubblicato sul suo sito ufficiale una lettera di scuse: "Il Birmingham City Football Club vorrebbe scusarsi con Jack Grealish e l'Aston Villa Football Club per l'incidente nel derby di questo pomeriggio. Condanniamo il comportamento dell'individuo che ha commesso questo atto e assicuriamo che sarà bandito a vita da St Andrew", recita il comunicato. Il club, inoltre, si è detto pronto ad appoggiare ogni ulteriore punizione che verrà inflitta dalla legge a Mitchell, e a "collaborare con le autorità competenti per indagare su tutte le circostanze, esaminando le procedure di sicurezza dello stadio".
Grealish: "E se fosse stato armato?"
Anche l'Aston Villa ha rilasciato una sua dichiarazione, con il club che si è detto "sconvolto dall'attacco a Jack Grealish durante la partita di oggi. Una linea rossa è stata attraversata con questa aggressione codarda sul campo a un giocatore, che non ha precedenti nel calcio inglese. La rivalità locale fa parte del gioco, tuttavia, poiché siamo sicuri che i nostri amici del Birmingham City siano d'accordo, il fatto che la sicurezza personale di un giocatore possa essere messa a rischio in questa maniera è un serio motivo di preoccupazione per l'intera comunità calcistica".
Lo stesso Grealish, attraverso una dichiarazione letta dal pubblico ministero in tribunale, si è detto "scioccato e spaventato, perché se questa persona è stata abbastanza sfacciata da entrare in campo, che cos'altro avrebbe potuto fare se avesse avuto con sè anche un'arma?".