Fiorentina, tutto pronto per il Batistuta-day: domenica la festa per i suoi 50 anni

Calcio

Domenica a Firenze la festa per i 50 anni del Re Leone. "Sono fiorentino, a volte mi allontano per un po’, ma ogni volta che torno mi sento a casa. Dirigente viola? Ho già accettato che i Della Valle hanno altri progetti che non prevedono Batistuta". Poi un commento sul momento dei "colleghi" Icardi e Higuain

HIGUAIN LASCIA LA NAZIONALE: "QUALCUNO SARA' CONTENTO"

Tutto pronto, a Firenze, per l’atteso “Batistuta-day”. Domenica il Re Leone sbarcherà in città, assisterà a Fiorentina-Torino al Franchi e poi si sposterà in piazza della Signoria per la festa di compleanno (50 anni, compiuti lo scorso 1° febbraio) che è stata organizzata in suo onore. Intanto, intervenendo nel corso della presentazione dell’evento, l’ex attaccante viola ha raccontato nuovamente il suo rapporto con la città e con il club: “Ho dato tanto a Firenze e alla Fiorentina, ma penso che la città ha dato molto di più a me di quanto io ho dato a loro. Sono fiorentino, a volte mi allontano per un po’, ma ogni volta che torno mi sento a casa. Per questo quando ci sono gesti come la festa per i miei 50 anni mi sorprendo perché mi ritengo già un cittadino di Firenze e questo affetto mi sembra troppo, anche se mi fa molto piacere. Non so se merito di essere festeggiato in Piazza Signoria ma mi godo il momento. Sono convinto che domenica faremo una grande cosa. Non so neanche il programma perché mi voglio sorprendere durante la serata”.

Dirigente viola?

Poi, un’analisi sulla società – con uno sguardo al presente e uno al passato – rispondendo a chi gli chiedeva informazioni a proposito di un suo ritorno a Firenze, da dirigente. “Questa società non ha bisogno di me e io sto bene in Argentina quindi tutto fila liscio. Sono legato alla Fiorentina e la seguo in televisione ma ho già accettato che i Della Valle hanno altri progetti che non prevedono Batistuta”. “Non sento Vittorio da quando sono andato via e lui ha avuto problemi”, ha detto invece a proposito dell’ex presidente Cecchi Gori. “Non mi sembrava opportuno infastidirlo. Ho un bel ricordo di lui, una grande persona, con grande cuore e un gran tifoso della Fiorentina. Se avesse scelto meglio i suoi collaboratori oggi saremmo a festeggiare altre cose. Vittorio ha cercato di fare il meglio  per la Fiorentina. Io sono rimasto a Firenze perché mi sento fiorentino anche se ogni anno chiedevo un aumento perché lo ritenevo giusto per quello che rappresentavo”.

Da Icardi al Pipita

Inevitabile anche un commento sui suoi connazionali che di questi tempi sono al centro delle cronache, sportive ma non solo, come Icardi, Lautaro Martinez e Higuain. “Icardi ha un potenziale ancora maggiore rispetto a quanto ha fatto vedere finora, Lautaro Martinez  sta venendo fuori. Il calcio italiano non è quello argentino e serve un periodo di adattamento. È un grande giocatore e può fare una grande carriera se resterà tranquillo e serio”. Commentando l’addio alla nazionale del Pipita, invece, Batigol ha preso le “difese” del collega: “Gonzalo Higuain è stato un grande attaccante, rispettato in tutto il mondo ma trattato male in Argentina. In genere gli attaccanti sbagliano tanti gol ma vengono ricordati per quelli che hanno fatto. Con Higuain è successo il contrario: ne ha fatti 200 e ne ha sbagliati 3 nel momento sbagliato, e purtroppo in Argentina viene ricordato per quelli”.