Leo si prepara alla Coppa America, una delle ultime occasioni per regalarsi un trionfo con la maglia della sua nazionale. Un obiettivo a cui tiene particolarmente: "Continuerò a lottare per questo sogno". Poi, parla con una certa nostalgia di CR7: "Alzava il livello, sarebbe stato meglio se fosse rimasto"
C'è qualcosa che manca a Leo Messi e alla sua straordinaria carriera: una vittoria con la maglia dell'Argentina, la selección. Tante delusioni, una finale mondiale persa, la critica nei suoi confronti di non essere decisivo in patria come gli capita a Barcellona. Ora però una nuova occasione, la Copa America 2019 che si giocherà in Brasile dal 14 giugno al 7 luglio. Messi vuole inseguire il primo trofeo con l'albiceleste e ne ha parlato in un'intervista a Fox Sports: "Voglio ritirarmi avendo vinto qualcosa con l'Argentina. Voglio continuare a provarci, cadere e tornare a rialzarmi e lottare per questo sogno. Il mio ruolo in nazionale? Sono uno del gruppo, 'uno dei tanti'. L'ho detto all'allenatore qando è arrivato".
"Guardiola maestro, Ronaldo manca"
Non solo Argentina però, nel corso dell'intervista sono tanti gli argomenti affrontati da Messi. A partire da Guardiola, un salto nel passato in quel Barcellona: "Pep è stato un maestro unico per me. E' un allenatore che prevede tutto quello che succede in una partita. Mi mancano Xavi e Iniesta, contro chiunque giocassimo, sapevamo che avremmo vinto". A proposito di compagni di un certo spessore, Leo parla anche di Neymar: "Un fenomeno, continuiamo a sentirci e abbiamo un gruppo whatsapp: io, lui e Suarez". Dai compagni ai rivali. Anzi, al rivale per eccellenza, di cui Messi parla con nostalgia: "Cristiano Ronaldo? Come può non mancare un giocatore come lui che fa 50 gol a stagione? Lo avevo già detto ad inizio stagione e qualcuno si arrabbiò. Chiaro che manchi alla Liga, perché alzava la competizione del torneo e in verità dico che sarebbe stato meglio se fosse rimasto, perché cercavamo di superarci ogni anno e questo ci faceva bene".