Spagna, smette di giocare per stare accanto alla madre malata

IN SPAGNA

Borja Navarro si è sottoposto a un trapianto per salvare la madre malata di leucemia. Ha raccontato la sua storia a Marca. Due partite in carriera in Liga con la maglia dello Sporting Gijon: proprio contro la formazione B del club ha dato l'addio al calcio, ricevendo un pasillo de honor da avversari e compagni del Caudal Deportivo

Venticinque anni a giocare a pallone. Tredici come professionista. Il ritiro per un obiettivo ancora più importante: salvare la mamma malata di leucemia. La sua storia Borja Navarro, ormai ex attaccante classe 1990 di Gijon, l'ha raccontata a Marca. La malattia della madre, il trapianto, un pasillo de honor per salutare compagni e avversari. Inizia tutto lo scorso settembre, quando lui e la famiglia apprendono della leucemia: "Ho iniziato a piangere da solo, ero completamente scioccato. Non dimenticherò mai quella scena - dice proprio lui al quotidiano spagnolo -. Poi ho parlato con i miei genitori cerando di trasmettergli calma".

L'addio col pasillo de honor

Borja Navarro - di mestiere anche insegnante scolastico - ha deciso di donare il midollo alla madre: "La prima cosa che si fa in questi casi, quando è già noto che è necessario un trapianto dopo diversi cicli di chemio, è cercare un donatore il più compatibile possibile - continua lui -. Mia madre ne aveva uno in Italia, ma alla fine non è riuscita a portarlo a termine a causa di alcuni problemi. Ed è per questo che mi sono offerto". Ex attaccante dello Sporting Gijon, due le sue presenze in carriera in Liga nel 2010. Nella sua storia calcistica ha giocato anche in Thailandia. La sua ultima squadra, nelle serie inferiori, è stato il Caudal Deportivo: capitano, sette anni lì con 181 partite giocate e 52 gol. La donazione del midollo non è sinonimo di addio al calcio, ma lui a 31 anni ha comunque deciso di smettere anche per aiutare la madre durante il percorso: "È vero che la decisione non la attribuisco solo a quanto accaduto - le sue parole -, ma è anche vero che, se non fosse successo niente, non mi sarei ancora ritirato". Proprio contro il suo ex Sporting Gijon (la squadra riserve dove aveva giocato tanti anni) è avvenuto il suo addio al calcio. Non in campo, pronto a segnare di nuovo, ma in jeans e cappotto, passando tra due ali di giocatori che lo hanno omaggiato con un doveroso pasillo de honor, quello riservato ai grandi campioni. Come lui.