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Sergio Ramos annuncia l'addio alla Spagna con polemica

Calcio

Con un post sui propri profili social, il difensore del Paris Saint Germain ha ufficializzato il suo ritiro dalla Nazionale spagnola. Una decisione "obbligata": "Il Ct De la Fuente mi ha chiamato per dirmi che non conta su di me a prescindere da come giocherò". L'ex Real Madrid saluta suo malgrado "La Roja" dopo un Mondiale e due Europei vinti. "Questa fine avrebbe meritato un sapore diverso". Già con Luis Enrique non era stato convocato per gli ultimi Mondiali in Qatar

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Tra la Spagna e Sergio Ramos è finita. Con un post pubblicato su Instagram, il difensore ha annunciato l'addio alla Roja, nazionale per cui ha giocato 180 volte segnando 23 gol e vincendo il Mondiale del 2010 e gli Europei del 2008 e del 2012. Una decisione che l'ex Real attribuisce alla volontà del nuovo allenatore, Luis de La Fuente, subentrato a Luis Enrique dopo il Mondiale in Qatar: "Ha detto che non conterà su di me".

Il messaggio di Sergio Ramos

Il difensore del Paris Saint Germain ha mostrato molto rammarico per la decisione del CT (mai chiamato per nome nel post). Questo il messaggio integrale di Ramos: "È giunto il momento, il momento di salutare la Nazionale, la nostra cara ed entusiasmante Roja. Questa mattina ho ricevuto una telefonata dall'attuale selezionatore che mi ha detto che lui non conta e che non conterà su di me, indipendentemente dal livello che posso dimostrare o da come continuerò la mia carriera sportiva. Con grande rammarico, è la fine di un percorso che speravo fosse più lungo e che si concludesse con un sapore migliore in bocca, al pari di tutti i successi che abbiamo ottenuto con la nostra Roja. Credo umilmente che questo viaggio meritasse di finire per decisione personale o perché il mio rendimento non fosse all'altezza di quanto meriterebbe la nostra Nazionale, ma non per età o altri motivi che, senza averli sentiti, ho sentito. Perché essere giovani o meno giovani non è un pregio o un difetto, è solo una caratteristica temporanea che non è necessariamente legata al rendimento o alla capacità. Guardo con ammirazione e invidia Modric, Messi, Pepe... l'essenza, la tradizione, i valori, la meritocrazia e la giustizia nel calcio. Purtroppo per me non sarà così, perché il calcio non è sempre giusto e il calcio non è mai solo calcio. Per tutto questo, voglio condividere questa tristezza con voi, ma anche a testa alta e molto grata per tutti questi anni e per tutto il vostro sostegno. Porto con me ricordi indelebili, tutti i titoli per i quali abbiamo lottato e festeggiato insieme e l'enorme orgoglio di essere il giocatore spagnolo con più presenze. Questo scudo, questa maglia e questi tifosi, tutti voi, mi hanno reso felice. Continuerò a tifare il mio Paese da casa con l'emozione del privilegiato che ha saputo rappresentarlo con orgoglio 180 volte. Grazie di cuore a tutti voi che avete sempre creduto in me!"