Eriksson oggi allena i Reds in Liverpool-Ajax Legends: esaudito il suo sogno ad Anfield
L'allenatore svedese, che ha rivelato di recente di essere malato di tumore e che la malattia è in stato avanzato, ha realizzato il suo sogno: allenare il Liverpool ad Anfield. Eriksson ha incontrato Klopp e guida oggi le leggende del Liverpool contro quelle dell'Ajax in un match di beneficenza. Le immagini della giornata
- Sven Goran Eriksson allenatore del Liverpool per un giorno. Lo svedese ha realizzato il suo sogno. Nei mesi scorsi Eriksson aveva rivelato di avere un tumore a uno stadio molto avanzato e non curabile. Il club inglese lo ha invitato a guidare le leggende Reds contro l'Ajax in un match di beneficenza.
- L'ingresso in campo è da brividi: tutti in piedi per Eriksson, tantissimi applausi. Lui avanza verso il centro del campo con gli occhi lucidi
- In campo insieme all'idolo Reds John Barnes
- Ed eccolo realizzare il suo sogno: è sulla panchina del Liverpool
- Non mancano le leggende: qui Steven Gerrard insieme al Niño Torres. Nelle fila del Liverpool giocano - tra gli altri - anche Skrtel, Agger, Maxi Rodriguez, Sissoko, Babel e l'incubo del Milan Dudek
- Per l'Ajax anche il triplo ex di Milan, Inter e Juventus Edgar Davids. Con lui tanti altri volti storici nella formazione dei lancieri, da Litmanen a Rafa van der Vaart
- Qui l'incontro di Eriksson con Jurgen Klopp, immortalato dai social del club
- Prima della partita Eriksson ha parlato di questa esperienza: "È un sogno per me. Non avrei mai pensato potesse accadere. Ho sempre sognato di allenare il Liverpool, ma non è mai successo. Quando mi è stato chiesto di prendere parte a questo evento pensavo fosse uno scherzo. Il fatto che sia un evento benefico, rende il tutto ancora più bello"
- "Sono felice e mi sento fortunato, perché tutte le cose belle che ho fatto nel corso della mia carriera vengono celebrate mentre sono in vita. Questo non è normale: di solito una persona deve morire prima che la gente ricordi quanto di bello hai fatto in vita"
- "Le mie condizioni? Il medico dice che non sto bene, ma mi sento molto bene. Ho quello che ho, so che è un cancro e che non si può curare. È una specie di lotta, ma non sto seduto in un angolo a piangere. Vivo nella vita come vivevo prima, o quasi. Le cure proseguono, ci sono alti e bassi ovviamente ma sono ancora in piedi"