Totti: "Io, Maldini e Del Piero fuori da club perché ingombranti"

ESCLUSIVA
Paolo Assogna

Paolo Assogna

Francesco Totti a Sky Sport fra passato, presente e futuro. L'Europeo dell'Italia ("non era pronta fisicamente e mentalmente, Spalletti ha capito i suoi errori"), i dubbi sul mercato della Roma ("fatto tutto all'ultimo, vediamo..."), un retroscena su De Rossi ("ultimamente ci siamo sentiti quasi tutti i giorni") e una battuta su Sinner ("da quando giocato con me a padel è diventato il numero 1 al mondo...").

GLI HIGHLIGHTS DI SKY SPORT

Sta per partire la nuova Champions su Sky. Una curiosità: Pepe ha battuto il tuo record di marcatore più anziano in Champions. Ti è dispiaciuto?

"No, no. Come ho sempre detto i record sono fatti per essere battuti. Magari speravo lo facesse un attaccante… (ride, ndr)".

 

E' stata l’estate degli Europei, che idea ti sei fatto dell’Italia a Euro 2024?

"Purtroppo, un’idea negativa come tutti gli italiani e gli sportivi. Pensavamo che l’Italia potesse fare molto meglio però come abbiamo sentito ultimamente non arrivava in buone condizioni. Chi non era pronto mentalmente, chi non lo era fisicamente. In una competizione così importante se non sei pronto è difficile arrivare fino in fondo. Purtroppo, la Nazionale non ha fatto quello che tutti noi ci aspettavamo".

 

Anche Spalletti ha ammesso i suoi errori, perché il ct è un ruolo molto diverso rispetto all’allenatore di club.

"Sembrano due mestieri opposti: un discorso è allenarli quotidianamente, un altro è vederli una volta al mese per una settimana. Devi essere più pronto, più preparato. È anche diverso come allenarli e approcciarli. Spalletti penso che abbia capito i suoi errori, l’ha ammesso anche lui in una recente intervista. Spero che la sua Italia possa ripartire di slancio in questa Nations League e la Nazionale torni a essere quella che tutti ci aspettiamo".

 

Fa riflettere che per trovare una soluzione ai problemi, raramente vengono coinvolti i giocatori. Prima dell’Europeo hanno chiamato voi ex numeri 10 (Antognoni, Baggio, Del Piero, Rivera e Totti) per passare una giornata a Coverciano con gli Azzurri di oggi. Dopo l’Europeo, vi hanno fatto per caso una telefonata? 

"Onestamente noi non possiamo fare molto, però un consiglio o una chiacchierata può essere utile certo".

 

Ti manca un po' avere un ruolo operativo nel mondo del calcio?

"Diciamo che un po' mi manca, ma allo stesso tempo sto bene ugualmente perché ho altre cose da fare. E’ normale che se fossi coinvolto in un ruolo operativo cercherei qualcosa di impegnativo e soprattutto importante".

 

Perché nel calcio italiano c’è difficoltà a valorizzare i campioni come te, Del Piero o Maldini?

"Noi l’abbiamo sempre detto, ne abbiamo parlato, il motivo è che siamo diventati ingombranti. Queste sono le risposte che ti dai. Un nome importante offusca tutto quello che c’è all’interno. Noi siamo ex giocatori, competenti nel settore e questa dovrebbe essere la cosa più importante per una società. Se non la prendono in considerazione, si vede che hanno altri obiettivi o pensieri".

 

C’è stato qualcosa con la Roma?

"A Roma si parla tanto di tutto e tutti. Poi come si dice, ‘se vai a stringere il limone, esce poco e niente’. A me non ha mai chiamato nessuno. Non me l’aspettavo, però siamo tutti felici, sia io che loro. I tifosi un po' meno, ma va bene così".

 

Che idea ti stai facendo del campionato? Quale squadra ti piace un pochino più delle altre?

"Quest’anno si sono rinforzate parecchie squadre, soprattutto quelle più blasonate. Hanno fatto grandi investimenti, speso tantissimo. Io penso che la Juve sia stata quella che ha cercato di fare un mercato più importante".

 

Ti piace come è stata costruita la Roma?

"Ni. Diciamo che all’ultimo, dopo tutti i casini che sono successi, hanno iniziato a mischiare un po' tutto. Vediamo adesso se hanno avuto ragione o meno, speriamo di sì. Adesso sta a De Rossi metterli bene in campo, trovare il modulo migliore, far recuperare la condizione migliore a tanti giocatori. Tanto poi alla fine quello che conta è il campo e lì arriverà la risposta migliore".

 

Ogni tanto ti fa qualche confidenza De Rossi?

"Nell’ultimo mese non dico tutti i giorni, ma ci siamo sentiti spesso e volentieri. Mi chiedeva consigli, gli davo consigli, chiedevo a lui come era la situazione dentro… Daniele è contento di quello che sta facendo. Cerca ovviamente di fare meglio, perché non pensava di partire così male. Ma ha la voglia e la testa per fare una grande annata".

 

Zalewski potrebbe andare in Turchia, sarebbe l’ennesimo figlio di Roma che se ne va. Che effetto ti fa?

"Per me è semplicissima la risposta: bisogna fare chiarezza. Se esci allo scoperto dicendo la verità alla gente diventa tutto più semplice. Se nascondi quello che c’è all’interno di Trigoria diventa più complicato per tutti, sia per chi ci lavora che per chi spera in un’annata da grande Roma. Bisogna essere obiettivi, i tifosi della Roma vogliono questo".

 

Mi è sembrato di vederti con gli occhi lucidi quando parlavi della Roma.

"No, è il sole... Quando si parla di Roma mi emoziono sempre, è una cosa istintiva. Sono contento perché l’ho messa davanti a tutto e a tutti e ogni volta che si parla di tifosi per me è qualcosa di grande e di diverso da tutto il resto".

 

Che potenzialità ha Baldanzi?

"Mi è sempre piaciuto come giocatore e ragazzo. È umile, semplice e si mette sempre a disposizione. Però ha una carriera davanti, fare paragoni mi sembrerebbe riduttivo. Non è neanche giusto nei suoi confronti. Ha fatto questi tre gol, sono contento per lui e per la Nazionale, speriamo sia di buon auspicio per confermarsi su questi livelli. Iniziasse con la Roma a fare le triplette…".

 

Quanto può fare bene la Roma in campionato e in Europa?

"Ci sono tanti giocatori nuovi, sta al mister cercare di amalgamarli, metterli in condizione il prima possibile. La Roma tiene tantissimo sia al campionato che all’Europa League, perciò saprà gestire bene i giocatori, saprà metterli in campo nel migliore dei modi sperando di poter arrivare fino alla fine".

 

A padel puoi battere Sinner?

"Scherzando e ridendo, da quando ha giocato con me a padel è diventato il numero 1 al mondo. Sarà stata una casualità, però… Abbiamo giocato contro anche se per pochi minuti, gli ho fatto vedere due/tre movimenti e lui ha capito. Gli ho dato fiducia, positività e non ha più perso quasi (ride, ndr)".