Perché nel calcio aumentano gli infortuni? La risposta al 32° Congresso dell'Isokinetic

Sono le 9 di mattina di sabato 3 maggio e la luce entra dentro il Riyadh Air Metropolitano con un taglio diverso da quello a cui siamo abituati. Il sole è dall’altra parte dello stadio rispetto ai tramonti di Madrid quando gioca l’Atletico. E quella luce sopra una delle due curve adibita a gigantesco palco da il benvenuto ai quasi tremila che si sono dati appuntamento al 32° Congresso Internazionale di Isokinetic. Nome d’eccellenza della medicina dello sport, nata a Bologna nel 1987 su intuizione di Stefano Della Villa, oggi presidente del Gruppo Isokinetic e che dal 2009 è certificato come 'FIFA Medical Centre of Excellence'. E a Madrid ci sono proprio tutte le eccellenze della medicina dello sport: i grandi chirurghi, i medici sociali di club e nazionali, ex calciatori. Oltre a professori e studenti che arrivano da tutto il mondo. I relatori sono 250, gli iscritti arrivano da 85 Paesi e tra questi 500 nuove leve della medicina sportiva che hanno portato i propri contributi scientifici nelle sessioni. A Madrid insomma si guarda al futuro e il titolo della conferenza spiega bene lo spirito “Football Medicine, New Frontiers”: tutte le strategie che la medicina sportiva può attuare per attutire l'impatto di un calcio che mette più a rischio la salute di chi lo pratica in contesti agonistici. Perché gli infortuni seri nel mondo del calcio sono in crescita. A spiegarlo è Francesco Della Villa, presidente del Congresso - insieme al FIFA Medical Director, Andrew Massey - e direttore scientifico di Isokinetic: “In questa stagione in Serie A stiamo assistendo a una crescita significativa di lesioni ai legamenti crociati del ginocchio. La stagione deve ancora finire e siamo già a 20 infortuni di quel tipo. La scorsa stagione gli infortuni ai crociati furono 16, mentre la media delle stagioni precedenti si attestava attorno ai 13”. Sì, c’è un tema legato al maggior numero di partite ma soprattutto è il ritmo che modifica le dinamiche. Oggi si gioca a ritmi più intensi: uno degli studi proposti al Congresso, condotto sui principali campionati europei ha illustrato come la velocità del calcio negli ultimi dieci anni sia cresciuta del 50 per cento. L’intensità è ciò su cui ci si concentra ma anche i contesti tecnico-tattici sempre più frequentemente adottati dagli allenatori, come la riaggressione alta e il pressing portato fino alla linea di porta avversaria, hanno aumentato i carichi di sforzo atletico e i fattori di imprevedibilità dei 'difendenti'. “E' scientificamente provato -conferma ancora Della Villa - che il 'pattern' più ricorrente nell'infortunio al crociato avviene in contesti riconducibili ad azioni difensive di pressing”. E ancora: “L’analisi dei dati ci dice che circa il 90% degli infortuni del legamento crociato avviene con il risultato ancora in bilico, e circa il 70% nei primi 45 minuti, quando l’intensità è tendenzialmente maggiore. Infortuni che si collegano a fattori di percezioni cognitiva su cui stiamo apportando nuovi studi. Si va sempre di più verso una super specializzazione alla cura del singolo calciatore. Perché ogni infortunio ha una natura diversa: dipende dal tipo di azione, dallo stato del giocatore, ma anche dal tipo di stagione che si sta affrontando, e dallo stesso momento della gara. L’intensità, naturalmente, varia nei 90 minuti". A Madrid ci si confronta, si parla e si vive di calcio giocato e spesso le storie dei campioni si intrecciano a quelle del congresso stesso. Per esempio Gianni Nanni, da quasi quarant'anni responsabile dello staff sanitario del Bologna e uno dei padri fondatori di Isokinetic, in diretta a Sky Sport 24 ha annunciato che Ndoye potrebbe tornare a disposizione per la storica finale di Coppa Italia contro il Milan. Lui che ha seguito da vicino il lavoro di Stefano Zaffagnini - direttore della Clinica ortopedica dell'Istituto Rizzoli - che nell'ultimo anno ha ricostruito il legamento crociato a due calciatori del Bologna come Lewis Ferguson e Nicolò Cambiaghi, entrambi tornati in campo dopo il percorso di riabilitazione all'Isokinetic. O ancora Fabrizio Tencone, direttore della clinica Isokinetic di Torino che si è soffermato sull’infortunio di Lautaro Martinez, per cui è lecito sperare nel recupero in vista di Inter-Barcellona di martedì. A Madrid sono presenti poi alcuni dei responsabili sanitari di alcune tra le nazionali più importanti del mondo: Daniel Martinez della nazionale argentina, Rodrigo Lasmar della selecao brasiliana, Oscar Celada della Spagna, oltre ad Angelo De Carli della nazionale azzurra. Tutti uniti dalla passione per il gioco del calcio, e da un appuntamento che ormai da un lato è consolidata tradizione, dall’altro un impegno per cui lavorano decine di persone. “Organizzare il Congresso Isokinetic – dice Laura Della Villa, Project Manager di Isokinetic - prevede un lavoro di 15 mesi che coinvolge un ufficio che lavora ogni giorno e una direzione scientifica internazionale che vede il lavoro congiunto di 10 professionisti. Durante le giornate di congresso, invece, il numero di persone di Isokinetic coinvolte con ruoli organizzativi sale a oltre 80. Ogni anno l’evento nasce come una grande sfida, che fonda le sue basi sulle importanti scelte logistiche come la venue, le sedi degli eventi sociali, i fornitori, i trasporti e una conoscenza reciproca con i partner che porta a creare veri e propri rapporti di fiducia e amicizia consolidati nel tempo”. "Una delle parti più affascinanti - spiega Federica Schiassi, Head of Isokinetic Conference Organization - è il dialogo quotidiano con una faculty di oltre 200 persone distribuite in tutto il mondo: ci si sveglia rispondendo ai giapponesi, si prosegue nella giornata dialogando con gli europei e la si conclude in serata con gli americani. La costante comunicazione con loro ci fa sentire come se corressimo costantemente lungo l’Equatore. Si parte ogni anno da 0, per arrivare a costruire giorno dopo giorno un evento di straordinario impatto e valore per la Football Medicine Community”. Il congresso è ancora in corso ma già si guarda al prossimo. E non potrebbe essere altrimenti. Conclude Laura Della Villa: “Possiamo annunciare che la XXXIII edizione del Congresso Isokinetic si terrà nell’aprile 2026 ad Atene, dove Isokinetic ha appena inaugurato la sua decima clinica nella suggestiva cornice del Villaggio Olimpico di OAKA, casa del Panatinaikos”. Arrivederci così ad Atene 2026. Nell’anno del Mondiale di calcio in America, Messico e Canada, Isokinetic torna alle origini dello sport. Sarà la luce dell’alba greca a illuminare i lavori del prossimo anno.

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Francesco Cosatti