Udine Caput Europa: come lo stadio ha cambiato la storia di una regione

Il giorno dopo la presentazione della Supercoppa a Udine del prossimo 13 agosto, andata in scena lunedì 30 giugno al Bluenergy Stadium con le delegazioni di FIGC - con il presidente Gravina - della Regione Friuli-Venezia Giulia - con il presidente Fedriga il sindaco di Udine De Toni e l’Udinese con patron Pozzo e il Dg Collavino, il trofeo della Supercoppa ha iniziato il suo tour per la regione partendo da Ovaro. Ovaro è un paese di 1699 anime in provincia di Udine, un borgo in mezzo alle colline e alle montagne della Carnia. Per il piccolo centro un vero e proprio evento che spiega bene cosa significa e come viene vissuta da un’intera regione l’opportunità di ospitare una finale in gara unica nello stadio che è la casa dell’Udinese. E se la sfida tra Paris Saint Germain e Tottenham del prossimo 13 agosto sarà la partita di club più importante mai disputata a Nord Est lo si deve alla funzionalità del nuovo stadio. Lo stadio Friuli - che oggi si chiama Bluenergy Stadium - che dal 2016 è sorto sulle macerie del vecchio catino, era stato inaugurato nel settembre del 1976. L’anno del terremoto in Friuli, simbolo di una ripartenza che passava anche dall’architettura con quell’arco della tribuna che era un’icona di sicurezza e speranza. Un tetto curvo sul Friuli, un arco di cemento da cui ripartire. E dal 2013 la famiglia Pozzo - che ne ha curato la ricostruzione - ne ha ottenuto la concessione per 99 anni. E oggi in fondo si riparte ancora da li. Non c’è un Orcolat da cui difendersi, ma c’è uno stadio che rimette Udine - e il Friuli - in mezzo a una geografia sportiva, ma anche attira capitali e interessi economici. Lo stadio, ricostruito nel 2016, fino adesso ha ospitato le partite di Serie A e di Coppa Italia dell’Udinese - e per una stagione nel 2019 anche del Pordenone in Serie B - ha accolto anche per quattro volte la Nazionale azzurra. La prima volta nel 2016 proprio per celebrare il nuovo stadio, con l’amichevole con la Spagna ; poi la vittoria sul Liechtenstein nel 2017 e quella sulla Finlandia nel 2019 , fino a quella contro Israele dell’anno scorso , tra le mille polemiche per questioni sociopolitiche che nulla avevano a che fare con una partita di calcio. Uno stress test importantissimo a livello di organizzazione sicurezza andato bene. Anche per questo Udine è stata riconfermata come sede per la prossima sfida in vista delle qualificazioni al Mondiale del 2026, il prossimo 14 ottobre quando l’Italia del nuovo Ct Gattuso sfiderà sempre Israele di nuovo a Udine. È così che uno stadio da 25 mila posti, perfetto per una città di 100 mila abitanti e un territorio - il Friuli-Venezia Giulia - di poco meno di 1 milione 200 mila abitanti, ancora una volta è il lasciapassare per manifestazioni che portano attenzione e investimenti non solo da parte dei tifosi interessati, ma anche di aziende e privati. Investimenti come quello della Regione FVG - che da due anni veste l’Udinese e che ha puntato decisamente sul calcio come traino del turismo tout court regionale. A dimostrazione di questo ci sono tutte una serie di attività che collegano Udine - sede della partita - ad altre località: Gorizia, Grado, Lignano Sabbiadoro e Trieste saranno ‘vestite’ a tema supercoppa e un pallone gigante in ciascuna delle piazze principali di queste località ricorderà l’appuntamento tra PSG E Spurs. Ci sarà poi l’esposizione delle coppe europee più importanti - non solo la Supercoppa - e per i possessori del biglietto della finale ci saranno ingressi gratuiti o a prezzi ridotti per una dozzina di Musei e aree archeologiche della Regione. Tutto questo sempre grazie a una partita. Grazie a uno stadio . Ma il Bluenergy Stadium sta giocando una partita ancora più importante. Se nel 2019 lo stadio di Udine ha ospitato al finale dell’Europeo Under21 tra Germania e Spagna e la scritta ‘Udine’ designata per quell’evento ancora si legge in curva sud, in occasione del meeting promozionale di lunedì, il presidente Gravina ha ricordato come Udine sia una delle città candidate e candidabili ad ospitare alcune partite di Euro 2032, qualora la competizione fosse affidata a Italia e Turchia. Molto difficile, ma non impossibile. E questo ancora una volta grazie a uno stadio moderno che produce autonomamente energia pulita grazie ai pannelli solari posizionati sul tetto della struttura . Uno stadio da sempre dotato di telecamere e tecnologie avanzate in materia di sicurezza che ospita eventi internazionali, privati e pubblici, o che porta i ragazzi dell’Università di Udine a festeggiare le lauree lanciando il tocco a bordo campo. Un ‘dottor’ stadio. Uno stadio da finale.

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Francesco Cosatti