Alla ricerca del gol perduto: la nuova Roma di Gasperini passa dagli attaccanti

Mancavano i gol nella vecchia Roma e continuano a mancare anche nella nuova. È la grande questione dell’estate romanista di passaggio tra due modi di intendere il calcio molto differenti tra loro. Il formidabile 2025 targato Ranieri è stato figlio di un calcio modulabile tra momenti di aggressività e altri di attesa dove spesso è stato sufficiente un gol su cui costruire il risultato. La Roma ha terminato il campionato col nono attacco e ventidue gol in meno dell’Atalanta allenata da Gasperini. Tutti motivi che giustificano la legittima ossessione verso la ricerca degli uomini gol perché il cambiamento filosofico rispetto al calcio della passata stagione sarà molto significativo. Il calcio di Gasperini non prevede l’attesa. Si va a caccia del pallone, del duello individuale in ogni zona del campo. Un sistema galvanizzante, ma anche rischioso. Si gioca a fare un gol in più dell’avversario e in questo senso la dipendenza verso gli uomini gol è totale. Più che in altri sistemi di gioco dove magari è prevista una gestione maggiore del risultato. Nell’attuale reparto offensivo le certezze non sono molte. Al netto dei limiti caratteriali e di partecipazione al gioco, Dovbyk porta in dote comunque 41 gol in due stagioni tra Girona e Roma. Compito di Gasperini sarà quello di lavorare sull’aspetto della determinazione per evitare quelle fasi di isolamento totale di cui è spesso vittima l’attaccante ucraino. Il cui futuro è in bilico. Seguono a 16 gol a testa per Soulé, tra Frosinone e Roma, e Bailey tra Premier e Coppe con la maglia dell’Aston Villa . Un discorso a parte meritano chiaramente Dybala e Pellegrini, che i gol li sanno fare e sempre li hanno fatti. Saranno in grado di ribaltare la tendenza negativa dell’ultimo anno? La risposta dovrà esserci soprattutto dal punto di vista della condizione fisica. Hanno passato un’estate a ricondizionarsi dopo infortuni pesanti, ma due come loro vanno sempre aspettati. È chiaro però che al momento della ripartenza del campionato non possono rappresentare una certezza causa ritardo di condizione. A completare il reparto d’attacco arrivano Baldanzi, Ferguson ed El Shaarawy, sei gol complessivi in tre. Baldanzi fatica a tirare in porta, Ferguson da rilanciare dopo una stagione ricca di incomprensioni ed El Shaarawy chiamato, negli ultimi anni, a un dispendioso lavoro lontano dalla porta colpevole di togliergli pericolosità in fase realizzativa. La differenza Gasperini dovrà farla sugli uomini d’attacco da rilanciare. A cominciare da Ferguson, un profilo perfetto da esaltare col lavoro sul campo in cui l’ex allenatore dell’Atalanta è totalmente a suo agio. La stagione della Roma dipenderà da molte variabili. Il salto di qualità di almeno un paio di uomini del reparto offensivo sarà una di queste. Un passaggio decisivo insieme al coraggio, sempre degli uomini d’attacco, di voler sfidare anche con sana sfrontatezza il diretto avversario. Nelle amichevoli estive il messaggio forte e continuo era sempre rivolto al sollecito dell’uno contro uno. “Puntalo, puntalo!”, il motivo dominante negli ultimi trenta metri di campo. Senza scelte coraggiose e voglia di rischiare sarà difficile per gli attaccanti trovare la giusta dose di empatia col nuovo allenatore.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Alla ricerca del gol perduto: la nuova Roma di Gasperini passa dagli attaccanti

Paolo Assogna