La squadra fondata al pub che ogni anno gioca in Europa: la storia dei Bruno’s Magpies

Interno notte. Un pub apparentemente qualunque. Qualche birra. Un gruppo di amici, più o meno gli stessi di Gino Paoli che volevano cambiare il mondo. O almeno fare qualcosa in quello del calcio. Per esempio: fondare dal nulla una squadra che ogni anno prova a scrivere il proprio miracolo in Conference League. Si chiamano come il Newcastle e sono bianconeri in loro omaggio, ma giocano a Gibilterra, e pure nella serie A locale. Anno di fondazione il 2013, letteralmente creati da un gruppo di amici che si davano appuntamento al "Bruno’s Bar & Restaurant", un pub a due passi dal Victoria Stadium, cioè lo stadio più importante di Gibilterra . Pure quest'anno erano iscritti in quelle infinite retrovie calcistiche che sono i preliminari di Conference League, ovviamente fallendo l'obiettivo, e restituendo un'aria ancora più sconfitta e romantica a tutta la loro storia. Due anni fa avevano addirittura superato il primo step di qualificazioni uscendo solo contro una habitué dell'Europa del pallone come il Copenaghen: il gol partita lo aveva fatto un ex tassista messicano. Il fondatore teenager Ma ogni storia che si rispetti deve necessariamente partire dall'inizio e quella dei Bruno's — il nome riprende totalmente quello del pub, semplice quanto geniale — nasce nel 2013 per volere di Louis Perry, di anni diciotto. Originario di Portsmouth non per caso: città portuale, di chi ha il viaggio inciso addosso come un tatuaggio. Il suo lo intraprende insieme alla famiglia nella punta sud della Spagna nel territorio britannico di Gibilterra: è lì che acquistano il "Bruno's", un bar qualsiasi. Cambia la geografia ma non la passione: Louis continua a giocare a calcio e prova a sfondare in quella terra facendo un provino con i Cannons, piccola squadra di seconda divisione, peccato che si veda portare via il posto da terzino sinistro dal vice allenatore di quello stesso club. Ecco allora una soluzione, semplice, quasi un'epifania: se trovare una squadra dove giocare a pallone era una missione impossibile, perché allora non crearla da zero? Quel primo allenamento in spiaggia A quel punto il nostro eroe Louis Perry bussa alla porta della Gibraltar Football Association, con l'aiuto di un salvadanaio e dei nonni raccoglie cinquecento sterline per la prima squadra e altrettante per una squadra riserve. Non è da solo: il suo braccio destro si chiama Mick Embleton ed è — sorpresa sorpresa — un cliente abituale del bar, con l'aggiunta di una qualche esperienza da allenatore di calcio nel suo passato. Soprattutto: Mick è un tifosissimo del Newcastle e detta una condizione, anzi due. Intanto il nome sarà mutuato dal nickname della sua squadra del cuore — i magpies, le gazze — e i colori saranno gli stessi, bianco e nero. È così che i Bruno’s Magpies nascono ufficialmente. A quel punto inizia il classico percorso di reclutamento, che deve essere sembrato come quello di certi film dove improbabili squadre cercano disperatamente giocatori per far numero. Il primo campo di ricerca non poteva che essere il bar, non proprio un luogo dominato dall'idea di fitness. Louis e Mick chiedono ai clienti relativamente in forma se vogliano giocare nella loro squadra. I primi contratti si firmano lì, al tavolino, forse con una birretta accanto a sostituire i flash dei fotografi delle grandi squadre europee. Eppure ci riescono: mettono insieme un gruppo. La loro prima sessione di allenamento la fanno su una spiaggia. Quanto è romantico? L'ex pattinatore artistico amico di Elton John Da lì inizia la scalata, non che le gerarchie del football di Gibilterra siano così profonde e impervie. I Bruno's passano dalla seconda alla prima serie, poi la Uefa lancia una nuova competizione chiamata Conference League che apre il palcoscenico europeo anche alle più piccole realtà del pallone: è un sogno. Il reclutamento diventa serio: si pesca direttamente dall'Inghilterra. Le strutture migliorano, e quindi anche quelle societarie. È in quel momento che inizia a farsi largo un'altra figura centrale: si chiama Haig Oundjian, classe 1949. Ex pattinatore artistico, per la Gran Bretagna vinse addirittura un bronzo agli Europei del 1971, ma è noto soprattutto per essere stato vicepresidente e braccio destro al Watford di Sir Elton John. Sì, quell'Elton John, icona della musica di ogni tempo e tifosissimo del Watford fino e diventarne il numero uno del club. L'accordo c'è e la squadra arriva fino alla prima divisione del calcio di Gibilterra. Tuttora Haig Oundjian e l'ex teenager-fondatore Louis Perry sono i presidenti dei Bruno's Magpies. Il capitano faceva il tassista in Messico Nel frattempo hanno vinto due volte la coppa nazionale , giocato i preliminari di Conference in tutte le ultime quattro stagioni, ma mai vinto un campionato . Il capitano è Francisco "Paco" Zuñiga, l'ex tassista messicano che aveva segnato il gol partita in quella che resta tuttora l'unica fase europea mai superata dal club . Altra storia nella storia, magica: molti anni fa Paco, quasi per caso, prese il posto di un caro amico d'infanzia durante un provino in Messico; uno di quegli eventi dove, sborsando di tasca propria qualche soldo, ci si può mettere in mostra davanti a un manipolo di osservatori provenienti da tutto il mondo. Capitan futuro Zuñiga ci prova sostituendo l'amico, riesce a farsi prestare i soldi necessari per il viaggio e fa colpo su un altrettanto piccolo club di Gibilterra, il Mons Calpe. Da lì inizia la sua storia: zaino in spalla, cinquanta euro in tasca e un biglietto di sola andata per la punta sud della Spagna. Dal 2020 gioca nei Bruno's e, oggi, ne è il capitano. Una trama romantica senza lieto fine: dal prossimo anno si fonderanno con un altro club nazionale e cambieranno anche il proprio nome. Resta la storia, e la tradizione: ancora oggi, dopo ogni partita, i Bruno's fanno un salto al pub che porta il loro nome. Bevono una birra. Parlano di calcio.

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Marco Salami