Doué: "Un orgoglio essere il Golden Boy 2025, prima di me lo hanno vinto grandi giocatori"
golden boyIl calciatore del Psg ha preso parte alla premiazione del Golden Boy 2025 a Torino: "Sono molto ognoglioso di ricevere questo riconoscimento, prima di me lo hanno vinto calciatori straordinari che hanno illuminato questo palcoscenico. Essere qui per me è un sogno", ha commentato su Sky Sport
È Desiré Doué il "Golden Boy 2025". Il calciatore del Psg è a Torino per prendere parte alla premiazione ed è intervenuto su Sky Sport prima dell'inizio della cerimonia: "Sono molto orgoglioso di ricevere questo riconoscimento. Se vado a vedere la lista dei vincitori ci sono Mbappé, Messi, giocatori straordinari che hanno illuminato questo palcoscenico. Essere qui per me oggi è un sogno". Il classe 2005 ha parlato poi del suo club: "Forse dire che il Psg che ha vinto la Champions è una delle più grandi squadre di sempre è un po' pretenzioso, però sicuramente è uno dei club più grandi al mondo e questa deve essere l'ambizione. Vincere la Champions è eccezionale ma segnare un gol in finale è una cosa che difficilmente riesci anche a sognare. Solo quando l'arbitro ha fischiato la fine ho realizzato che eravamo campioni d'Europa. Una cosa che resterà nel mio cuore e nel cuore di tutti i tifosi".
"Dedico questo premio ai miei genitori"
Doué ha preso la parola anche sul palco prima di ricevere il premio: "È un onore per me essere qui, questo premio rappresenta molto per me. Lo dedico ai miei genitori e a tutta la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto nel corso degli anni. Il sogno di tutti i bambini è diventare un calciatore professionista ma non tutti riescono, io sì e ne sono grato. Ho vinto la Champions League e altri trofei con il Psg, ce ne sono tanti altri da poter vincere sia a livello collettivo che individuale. Ma prima di tutto quello che assicuro per tutto il resto della mia carriera è lavoro e disciplina". Poi sul Psg e sui suoi sogni: "Prima di arrivare al Psg sapevo che era uno dei club più grandi al mondo, ora è più di un anno che ne faccio parte e posso confermarlo. Sognare è la prima cosa da fare perché porta l’ambizione e l’ambizione porta il lavoro. È con il lavoro che si raggiungono i propri obiettivi. Io e tanti altri abbiamo l’onore di vivere di calcio, tanti ne sono appassionati, ma tanti altri non hanno la fortuna di fare ciò che gli piace. L’augurio è che anche loro possano raggiungere i loro successi".
