Bundesliga, Grifo a Sky: "Così siamo ripartiti. Vicino alla Lazio, ma tifo Inter"

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Il talento del Friburgo racconta a Sky la ripartenza della Bundesliga: "Tamponi due volte a settimana, esultanza di gomito e ritiro. Ma che gioia tornare a giocare". Sul futuro: "Serie A? Chi lo sa… in passato potevo andare alla Lazio, ma tifo Inter". Poi l'aneddoto sul 10 in Nazionale

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"Se porto il Friburgo in Europa prometto di cantare una canzone in italiano in piazza davanti ai tifosi". Vincenzo Grifo ha ancora l’adrenalina in corpo dopo il ritorno al calcio giocato in Bundesliga, 90 minuti che lo hanno visto protagonista nell’1-1 tra il Lipsia e Friburgo che si è giocata sabato scorso. "Noi in Germania abbiamo fatto un primo passo ed è andato tutto bene, siamo felici di essere tornati in campo. È tutto un po’ strano, le mascherine, gli spalti vuoti: mancavano i tifosi e la loro atmosfera, ma il calcio resta sempre lo stesso. Sono molto contento per il ritorno al calcio giocato. Non c’era nessuna preoccupazione nel tornare in campo, eravamo tutti pronti", ha ammesso il calciatore di origini italiane intervenuto a Euro Show su Sky Sport. Grifo racconta la settimana tipo post Covid-19: "Facciamo i tamponi due volte alla settimana, lunedì e venerdì, poi andiamo in ritiro in albergo così da essere tutti controllati. Il sabato poi c’è il normale ritiro, la colazione, poi si va allo stadio”. Dove le emozioni non mancano, anche grazie alle sue giocate (suo il calcio d’angolo dal quale è nato il momentaneo vantaggio del Friburgo contro il Lipsia: "Abbiamo festeggiato con i gomiti, ci manca un po' abbracciarci. L’esultanza è stata un po’ strana, ma è stata ugualmente una grande felicità".

"A 18 anni potevo andare alla Lazio. Ora tifo Inter"

Esterno offensivo che ama accentrarsi, Grifo (classe 1993) – doppio passaporto, italiano e tedesco – sta facendo davvero bene col Friburgo, tanto da attirare le attenzioni della Serie A: "Fiorentina?  Con viola non ho mai avuto contatti. Li ho avuti invece a 18 anni con la Lazio, poi però scelsi l’Hoffenheim per rimanere vicino alla mia famiglia. La Serie A – ha ammesso Grifo – però un campionato molto bello, tatticamente e tecnicamente è il top: un giocatore con le mie caratteristiche potrebbe far bene". Il sogno però si chiama Inter: "Faccio il tifo per loro, guardo sempre la Serie A e i nerazzurri. Un occhio per loro c’è sempre. Non si sa mai se arrivasse qualche offerta…”. Grifo però al momento pensa solo al Friburgo: “Sono molto felice in Germania, ormai conosco il calcio tedesco, ho esperienza qui e farò sempre di tutto per la mia società. Se resterò al Friburgo o se giocherà in Italia lo sa però solo Dio".

L'aneddoto sul 10 azzurro

Intanto però ha già coronato il sogno Nazionale, convocato per 3 volte (due presenze) da Roberto Mancini. Prima ancora le presenze in Under 20 con Evani allenatore: "Lo ringrazio molto, so che ha consigliato a Mancini di seguirmi. Sono orgoglioso di aver fatto parte della Nazionale azzurra, ringrazio tutta la squadra e lo staff per la fiducia", ha ammesso Grifo. Che in azzurro ha indossato addirittura la maglia numero 10: "Per il mio idolo Baggio! Il 10 era libero, Bonucci ha chiesto chi lo volesse: lui e Verratti hanno detto che lo potevo prendere io perché lo avevo meritato disputando dei buoni allenamenti. Se ho sentito Mancini in questi giorni? Sì, ci siamo sentiti, mi ha chiesto come fosse la situazione in Germania. Euro 2020 tra un anno? Voglio fare sempre meglio in Bundes e poi spero di rientrare nei pensieri di Mancini", ha concluso il calciatore del Friburgo.