Champions, italiane su il morale: gli ottavi sono nel mirino

Champions League
Giorgio Porrà, giornalista e conduttore di SKY Sport
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GIORGIO PORRA' di SKY Sport analizza la situazione delle quattro squadre italiane dopo la terza giornata della fase a gironi. L'Inter ha la qualificazione in pugno, la Juve dovrà sudersela un po' di più, ma anche Roma e Fiorentina ce la possono fare...

di GIORGIO PORRA'

Il convento questo passa. Ed è già un successone. Quello italiano non è un esercito compatto, non può pretendere di vincere la guerra coi fuciletti di legno. Quindi onore alla Roma, nell’ultimo periodo stravolta dalla malasorte, battuta dal Chelsea solo per quel jolly pescato da Terry. Cresce Totti, da qui si riparte, assieme alla consapevolezza che il gruppo sa anche cambiare pelle, infischiandosene dell’estetica. Ed applausi d’incoraggiamento anche alla Fiorentina, ancora troppo acerba per fare la voce grossa all’Allianz Arena. Lavora per regalarsi una personalità europea, fa bene Prandelli ad infuriarsi con chi, dall’esterno, randella con troppa prevenzione facendo finta di non sapere che certi processi passano anche attraverso dolorose sconfitte. Senza contare che entrambe hanno ancora gli ottavi nel mirino, anche buona parte della concorrenza esibisce sbavature in quantità. E poi ci sono Inter e Juve a tenere alta la bandiera del movimento, Mourinho ha la qualificazione in mano, Ranieri dovrà sudarsela un po’ di più, anche se nell’ultimo turno lo spettacolo vero è stata la resurrezione dei bianconeri. A questo punto della Champions è bilancio da non disprezzare, se ne faccia una ragione chi sperava in qualcosa di meglio.

Le italiane fanno il possibile, hanno progetti di gioco da definire, sono massacrate dagli infortuni, lasciamo alle altre gli effetti speciali, chi sogna di andare in giro con la pancia piena si dedichi alle goleade di Barcellona, Manchester ed Arsenal. E poi, perché scoprire già le proprie carte se basta e avanza un golletto per cementare la propria leadership nel girone? Questo ha pensato l’Inter, questo ha fatto con i ciprioti, con il nuovo Adriano a rubare la scena ad Ibrahimovic, magari un po’ spremuto, ma incapace di non imbottire d’intensità qualunque giocata. A Mourinho va bene così, si era già saziato nel posticipo di Roma. E ieri non si è scomposto neppure quando i suoi, in avvio, faticavano ad aprire il gioco, lasciandosi incartare un po’ troppo dall’avversario. Solite correzioni in corsa, soprattutto Muntari largo a sinistra, e l’Anorthosis ha smesso di far paura. Resta il problema Quaresma, anche ieri sottotono, che continuando ad abusare della sua “trivela” ha finito per stancare tutti, da Moratti in giù.

Impossibile invece stufarsi delle frustate di Del Piero, uno che sguazza  nell’emergenza, quando la Juve chiama la basetta s’illunima, e con lei lo spirito indomabile di questo vecchio ragazzo che da una vita fa le linguacce ad un destino non sempre benevolo. Con uno così si può arrivare ovunque, ma è chiaro che le difficoltà restano, anche se l’ultima impresa ha messo la museruola alla critica più ingenerosa. Complimenti a Ranieri, impeccabile nella gestione tattica ed emotiva, ma risulta difficile pensare che possa diventare un’abitudine demolire il Real, o un’altra nobile d’Europa, con i vari Manninger, Grygera, Molinaro, Marchionni con tutto il rispetto per uomini che l’altra sera, e non solo, hanno dato l’anima. Se l’obiettivo resta la finale di Roma, occorre tornare alla svelta sul mercato, recuperare i senatori acciaccati, capire le ragioni degli infortuni a catena. E magari non crucciarsi troppo se non riesce l’arrampicata in campionato, ormai correre a perdifiato su più fronti è lusso negato anche agli squadroni.
GIORGIO PORRA'
SKY Sport