Donadoni: la Roma è un esempio. L'Inter? Calma, verrà fuori

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L'INTERVISTA. L’ex ct della Nazionale in esclusiva a SKY Sport24: era impossibile credere che Spalletti si fosse dimenticato di quanto è bravo. Mourinho? Mi hanno sempre detto tutti molto bene di lui, pazienza

L’ex ct della Nazionale, Roberto Donadoni ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY Sport24.

Spalletti ha cambiato modulo e la Roma è tornata a vincere…
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Ogni allenatore deve fare di necessità virtù, Spalletti ha cambiato qualcosa, ma non ha voluto stravolgere nulla. La squadra stava attraversando un momento già difficile dal punto di vista psicologico e andare a fare troppi cambiamenti poteva complicare ulteriormente la situazione. Hanno interpretato la partita in maniera perfetta, dopo aver sbloccato il risultato sono venuti fuori alla grande, probabilmente l’atteggiamento del Chelsea li ha anche aiutati, ma indubbiamente è stata una grandissima partita da parte di tutti. Il calcio espresso dalla Roma, in questi ultimi anni, è stato di esempio per tutti ed era impossibile credere che Spalletti si fosse dimenticato di quanto è bravo. Ieri sera la Roma ha dimostrato di avere un gruppo forte e unito. Complimenti a Spalletti e ai giocatori!".

Quanto ha influito il ritorno in campo di Francesco Totti?
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Indubbiamente la presenza di Totti è importante perché dà una sicurezza in più ai compagni. Certamente non è ancora al 100%, perché l’infortunio ancora lo condiziona, però insieme a lui la squadra ha ritrovato uno spirito di gruppo fondamentale".

Può essere la partita della svolta per i giallorossi?
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Credo che questa partita darà morale e convinzione, farà capire ai giocatori che hanno tutte le carte in regola per fare bene. Mi auguro che sia una ripresa definitiva e già la prossima gara contro il Bologna, sarà determinante per capirlo".

Troppi errori in difesa per l’Inter…
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Sono errori individuali, che hanno influito ai fini del risultato. Credo che l’Inter nel primo tempo abbia fatto una buona partita e abbia avuto anche un po’ di cattiva sorte".

Ma Mourinho è davvero così “speciale”?
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Io non lo conosco personalmente. Posso dire che parlando con diversi giocatori che lui ha allenato, mi hanno sempre detto molto bene di lui. Credo che questa sia una componente importante per poter esprimere un giudizio su un allenatore".

Secondo lei era pronto per il calcio italiano?
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Quando ci si trova in una realtà nuova, ci si deve ovviamente adattare per capire determinate dinamiche. Credo che questo lui lo stia facendo. Il suo compito è quello di allenare e quello dell’allenatore è un mestiere uguale in tutto il mondo. Poi, a seconda di dove ti trovi, cambia il contorno e lui sta cominciando a capire cosa significa essere inserito nel contesto del campionato italiano, dove nessuno ti perdona nulla e al primo mezzo passo falso sono subito tutti pronti a giudicarti".

Il Milan è davanti all’Inter in campionato...
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E’ vero, ma i giochi sono appena cominciati. L’Inter è partita un po’ meno bene rispetto agli anni scorsi, ma siamo solo all’inizio. I tifosi nerazzurri devono avere la calma e la consapevolezza che l’Inter è una grande squadra e che alla fine i valori verranno fuori".

Cosa pensa di Maradona, neo ct della Nazionale argentina?
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E’ un uomo di sport, un uomo di calcio, ha vissuto tanti anni in questo ambiente e quindi sa come funziona. E’ una grandissima opportunità quella che ha, come è stato per me allenare la Nazionale italiana, quindi bisogna dargli il tempo giusto. Il fatto che abbia convocato Lavezzi e Denis dimostra che è attento ai propri giocatori e credo che questi ultimi si stiano meritando appieno la convocazione perché anche contro il Milan hanno dimostrato di essere all’altezza".