Zenit San Pietroburgo, la tifoseria più razzista d'Europa

Champions League
L'inquietante foto di un campo da calcio a San Pietroburgo. Due ragazzi hanno disegnato una svastica sulla neve
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Nessun giocatore nero nel team che stasera ospita la Juve. Per il club "è solo un caso", ma i suoi supporters si sono già fatti notare per episodi di intolleranza. E dall'inizio dell’anno, in Russia, 80 omicidi di matrice xenofoba

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Da Leningrado a San Pietroburgo. Dal comunismo a preoccupanti reminiscenze naziste e xenofobe. La Russia è cambiata, ed è cambiato anche il suo modo d’interpretare il football. Dall’inizio dell'anno sono stati commessi 80 omicidi a sfondo razzista. L'allarme è stato lanciato da SOVA, organizzazione moscovita per la difesa dei diritti umani. Dal 2007, invece, i morti sono stati 86, africani e caucasici, come ricorda sulle pagine del quotidiano francese Le Monde, Alessandro Verkhovsky, direttore del centro.

San Pietroburgo, la città che oggi ospita la Juve per la quinta giornata di Champions, ha fatto parlare molto di sé per episodi d'intolleranza razziale. Era l'11 novembre 2007 quando l'allora 24enne Maira Mkama, padre tanzaniano e madre russa, era andato a festeggiare in un pub il primo campionato vinto dallo Zenit. Sette coltellate e perse un rene dopo l'aggressione da parte di alcuni skinheads del posto. I suoi parenti credono siano stati alcuni tifosi dello Zenit gli autori dell'imboscata. Così, per festeggiare il successo della squadra. Difficile capire quale sia la verità, ma poco cambia. Quello che è certo, ricorda Le Monde, è che oggi è dura la vita per i neri di Russia.

Lo Zenit San Pietroburgo, la società calcistica più ricca del Paese con oltre 100 milioni di euro di bilancio grazie al finanziatore Gazprom, non ha giocatori di colore nel proprio organico. "E' solo un caso", fa sapere la società. La cosa, però, non sembra sgradita a quella frangia di tifosi che ha impiccato una scimmia di peluche, gettato banane in campo e intonato vergognosi cori contro i calciatori neri dell'Olympique Marsiglia. Era una gara di Coppa Uefa del 12 marzo 2008 e al club fu poi comminata una multa di 36mila euro.


Sarà pure un caso - come dicono quelli dello Zenit - non avere giocatori di colore in formazione, ma fa quantomeno riflettere il commento di Jean-Michele de Waele, professore di scienze politiche all'università di Bruxelles: "Al di là del nazionalismo proclamato ai tempi dell'Urss, resta un vero choc culturale per la Russia vedere dei neri". E starsera allo Stadio Petrovskij di San Pietroburgo c’è la Juventus. La Juventus di Momo Sissoko.