Caccia alla Champions: Barça-Chelsea, la sfida delle stelle

Champions League
Guardiola al Camp Nou con sullo sfondo il cartellone pubblicitario della Champions
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Partono oggi le semifinali della coppa europea più ambita. Al Camp Nou si sfidano blaugrana e blues in una sorta di finale anticipata. La fantasia di Messi ed Eto'o contro il pragmatismo di Hiddink e Drogba. Spettacolo assicurato

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La qualità del Barcellona contro la solidità del Chelsea. Troppo facile, così. La prima semifinale di Champions League, in programma stasera al Camp Nou, è molto di più. E' la luce delle stelle, Messi, Eto'o, Henry: 87 gol sui 136 segnati dai blaugrana in 51 gare ufficiali, contro la pragmatica fisicità dei Blues, che inseguono la seconda finale consecutiva dopo lo scivolone di Mosca.

E' Guardiola contro Hiddink: il giovane esteta del nuovo calcio e il santone che ha vinto e convinto in quattro continenti. E che non vede l'ora di tornare a occuparsi solo della Russia. E' una sfida tra moduli solo in apparenza uguali: il 4-3-3 catalano è votato allo spettacolo, ma dietro quel tridente da sogno pulsa un centrocampo che in Europa non ha eguali: Xavi, Yaya Touré e soprattutto Iniesta, il prototipo del calciatore completo. L'erede del "Paradigma Guardiola" che aveva fatto del Pep l'allenatore in campo del Dream Team di Cruijff. Guarda caso, senza Iniesta, il Barça ha attraversato l'unica crisi della sua sin qui magica stagione, perdendo nella Liga 8 dei 12 punti di vantaggio sul Real Madrid.

E' un confronto fra filosofie: la sottoscrizione quasi ereditaria degli oltre 163 mila soci del Barcellona e il capriccio di un magnate, Roman Abramòvic, innamoratosi del club da un elicottero. Un simbolo della Catalogna, dove il Barca è "Més que un clùb", più che una squadra, contro il più costoso dei giocattoli.

E' una cattedrale del calcio, il Camp Nou che nel 2012 passerà da 98.000 a 116.000 posti, contro lo Stamford Bridge, il salottino da 42 mila vip della Londra più glamour. Ecco perché Barcellona-Chelsea, forse più di Manchester Arsenal, è una finale anticipata. Vederle in quella vera, il 27 maggio a Roma, sarebbe stato troppo facile.