Gilardino punta la Champions: ''Vogliamo il quarto posto''

Champions League
Alberto Gilardino ospite speciale ad Attenti a quei due, la rubrica settimanale su SKY dedicata alla Champions
fiorentina_gilardino_indica

L'attaccante della Fiorentina, ospite di SKY ad Attenti a quei due, fissa gli obiettivi per il prossimo anno: ''Proveremo a rientrare nelle prime quattro della classifica anche quest'anno''. Sul suo futuro: ''Il Lione mi vuole? Sto benissimo a Firenze''

COMMENTA NEL FORUM DELLA FIORENTINA

"Ho sentito di questo interessamento del Lione, ma sto benissimo a Firenze". Lo ha detto a Sky l'attaccante della Fiorentina Alberto Gilardino nella puntata di oggi di Attenti a quei due, la rubrica settimanale dedicata alla Champions League. - Sulle voci di un tuo possibile trasferimento al Lione? "No, ho scelto la Fiorentina perché mi ha messo davanti un progetto importante per quest'anno e per il futuro. Ho sentito di questo interessamento del Lione ma sto benissimo a Firenze. E' una piazza importante e credo di poter fare ancora molto bene".

- Su Prandelli. E' anche lui l'artefice della tua rinascita? "E' colui che mi ha voluto a Firenze. Mi ha dato subito fiducia, mi ha parlato in modo chiaro. Mi ha detto di stare tranquillo e per me è diventato tutto più semplice. A livello caratteriale e a livello umano mi ha dato molto. E' un allenatore eccezionale".

- In Champions la Fiorentina ha dimostrato di essere all'altezza, nonostante l'eliminazione. C'è qualche rimpianto? "Abbiamo trovato delle squadre forti che però erano alla nostra portata. Sia a Lione che a Monaco ce la siamo giocata, nonostante lo 0-3 in Baviera. Il secondo tempo di Lione ci ha scosso e ci ha fatto capire dove stavamo giocando, una competizione difficile, che per diversi motivi la Fiorentina aveva solo sfiorato negli ultimi anni. Proveremo a rientrare nelle prime quattro della classifica anche quest'anno".

Gilardino ha riassunto così il suo periodo al Milan: "Mi sono tolto delle grandissime soddisfazioni nel Milan: ho vinto dei trofei importanti a livello di squadra. A livello personale, rimpiango il fatto di non aver giocato alcune partite o di aver giocato meno negli ultimi mesi. E' stato per una serie di circostanze, l'ultimo anno non è stato facile perché la critica non mi ha mai aiutato, in nessun modo. Ogni volta che scendevo in campo, dovevo sempre dimostrare e non potevo permettermi di sbagliare. Non è che avessi paura, però dovevo andare in campo e fare sempre 1-2 gol, per poter rigiocare la domenica dopo. Per quanto mi riguarda, avrò sempre un bel ricordo della mia esperienza al Milan. Forse non si era creata la chimica giusta con i tifosi, anche se ho tanti tifosi milanisti che mi hanno apprezzato e che mi vogliono bene. L'amore è stato a prima vista e poi si è un po' sgretolato col passare del tempo, ma non credo per colpa dei tifosi. Ho avuto momenti difficili però la società e la dirigenza mi sono sempre stati vicini, hanno sempre avuto una parola di conforto e mi hanno dato una grandissima mano".

- Ancelotti aveva un modulo tattico che non era in sintonia con
il tuo modo di giocare? "No. Ogni allenatore ha la sua metodologia e io mi sono trovato bene anche con lui. Non ho mai avuto alcun tipo di problema con Ancelotti, c'era massimo rispetto. E' normale che per un attaccante non giocare per tre mesi significava che qualcosa si era rotto. Dovevo cambiare e credo di aver fatto la scelta giusta per me e per il Milan. Adesso mi sto togliendo delle belle soddisfazioni alla Fiorentina".

- La cosa che ti ha gratificato di più e quella che lo ha fatto di meno nei tuoi anni al Milan? "Credo di aver sempre dimostrato di essere un professionista nel corso dei tre anni al Milan, mi sono sempre allenato, non ho mai mollato o peccato di presunzione. Le critiche a volte erano un po' ingiuste però adesso posso dire che mi hanno fatto bene perché mi hanno rafforzato e ho acquisito maggiore consapevolezza nei miei mezzi. La cosa che mi ha gratificato di meno è stata forse è l'esclusione dalla finale di Champions. E' normale che dopo il gol in semifinale contro il Manchester la speranza c'era, però ho fatto parte di un gruppo bellissimo".