Champions: "Non è colpa mia se l'Inter non vince da 50 anni"

Champions League
Mourinho in forma smagliante, ne ha per tutti: colleghi, stampa, rivali
CALCIO: CHAMPIONS LEAGUE; INTER - BARCELLONA

Mourinho scatenato alla vigilia del match contro i russi del Rubin Kazan. Prima polemizza con i giornalisti italiani che fanno troppe domande, poi esclude che la sconfitta di sabato con la Samp influirà sulla gara di domani sera. GIOCA A FANTACAMPIONI!

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José Mourinho è convinto che domani sera la seconda gara del girone di Champions League contro i russi del Rubin Kazan sarà difficile, ma se la squadra ripeterà la prestazione che ha portato al pareggio con il Barcellona stavolta arriverà la vittoria. "Se l'Inter gioca contro il Rubin come ha giocato contro il Barcellona e il Manchester United (la scorsa stagione negli ottavi, ndr), vinciamo", ha detto il tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia al Central Stadium di Kazan.

Il portoghese ha descritto il Rubin come "una squadra di qualità tattica e individuale. Contro la Dinamo di Kiev nella prima partita hanno perso, ma per 75 minuti hanno fatto una  grande partita. Sono molto bene organizzati - ha aggiunto Mourinho - hanno intensità e velocità. Non so se cambieranno sistema per questa  partita. Avranno sicuramente dimenticato le ultime due sconfitte e saranno concentrati sulla partita di domani: giocare per la  prima volta in casa in Champions gli dara' una motivazione diversa". Il tecnico dell'Inter non ha voluto dire nulla sulla formazione che manderà in campo, ma ha escluso che Cambiasso e Milito abbiano problemi fisici.

Anche nella conferenza stampa alla vigilia di Rubin Kazan-Inter, Mourinho ha polemizzato con i  giornalisti italiani, così come era accaduto sabato a Genova dopo la sconfitta con la Sampdoria in campionato. Il tecnico portoghese, che ha ricevuto un copricapo tradizionale tartaro in dono dalla stampa locale, si è innervosito perché il cronista di un quotidiano voleva porgli un'altra domanda dopo averne già fatte un paio. "Lavora per te? E' amico tuo? - ha detto rivolto all'addetto stampa dell'Inter che lo affiancava - ci sono 50 giornalisti che vogliono fare domande". Il portoghese non ha gradito la domanda, che poi è stata  fatta, sulla necessità di conquistare più punti possibili per evitare che il Barcellona possa poi favorire la Dinamo di Kiev ai danni dell'Inter. "Il Barcellona ha una storia che non permette dubbi - ha detto -. Ho lavorato per quattro anni lì ed è una società d'onore".

Mourinho non ha voluto rispondere alle critiche che gli sono arrivate oggi dall'ex allenatore Zdenek Zeman e dal direttore sportivo della Sampdoria, Giuseppe Marotta. "Non lo conosco",  ha detto di entrambi. L'allenatore nerazzurro non ha quindi voluto spiegare la sostituzione di Balotelli nella gara con la Sampdoria, come del resto aveva già fatto sabato, e ha negato che da parte sua ci sia nervosismo. "Tutto perfetto", ha risposto, a parte i problemi fisici di Motta e Sneijder che hanno impedito ai due di far parte del gruppo per Kazan.

Mourinho non pensa che l'Inter debba cambiare passo in Champions League per aumentare le proprie possibilità di vincere la competizione ed è convinto che la sconfitta di sabato con la Sampdoria non influirà sulla gara di domani sera a Kazan. "E' una competizione diversa - ha detto il tecnico  portoghese - non è mia responsabilità se l'Inter non vince la Champions da 50 anni. La mia storia in questo torneo è piccola, solo cinque stagioni: una volta l'ho vinta, tre volte sono andato in semifinale e una volta sono uscito agli ottavi. La mia unica responsabilità è che l'anno scorso l'Inter non ha vinto la Champions". Ad un altra domanda dello stesso tenore il portoghese ha invece risposto ironico: "Anch'io sono un po' frustrato, sono  da 15 anni all'Inter e abbiamo sempre fatto male in Champions...".