Il Milan ha le ossa rotte. Ma 1 punto in più di Juve e Inter
Champions LeagueGIANLUCA VIALLI propone il bicchiere mezzo pieno all'amico Leonardo, ubriacato dalla bruciante sconfitta con lo Zurigo: "Il Milan deve riaccendere la fiammella, manca di freschezza". GUARDA GRATIS TUTTI I GOL DELLA CHAMPIONS
di GIANLUCA VIALLI
Dal martedì viola nel segno di Jovetic al mercoledì nero di Leonardo. La Champions è così, se ne vedono di tutti i colori: in pochi si sarebbero aspettati la miseria di cinque punti dalle quattro italiane impegnate nella due-giorni di Champions, e dire che non era previsto che la Fiorentina facesse bottino pieno contro il Liverpool. I viola hanno fatto la partita perfetta, bisogna dirlo. Può anche darsi che il Liverpool possa aver sottovalutato l'avversario ma davanti a un'impresa del genere non si può che rendere merito a Prandelli e ai suoi. Un montenegrino su tutti: Jo-Jo ha fatto il fenomeno, dimostrando una crescita continua, e lo metto al pari di Pato e Walcott tra i ventenni del momento che mi piacciono di più.
Pato, certo, per lui è un momento buio ma tornerà a splendere. Il Milan è una società che ammiro e in questo momento come si dice a Londra "I feel sorry for them": spero che le cose si risolvano. In primis per l'affetto e l'amicizia verso Leonardo. E' un momento difficile dal punto di vista psicologico, c'è poca fiducia, poco entusiasmo. Bisogna riaccendere la fiammella, perché i giocatori non hanno l'occhio della tigre. E' una squadra di classe ed esperienza ma al Milan serviva una sterzata di energia, quella vivacità che ti permette di giocare a ritmi elevati, perché adesso quella che vediamo è una squadra un po' spenta. Leo aveva bisogno di qualche innesto che portasse freschezza, ma spero che con fortuna e buona volontà esca da questa situazione. Comunque ricordiamoci che il Milan esce con le ossa rotte, è vero, ma in Champions si ritrova con un punto in più di Juve e Inter... in questo senso si può consolare.
Resta il grande interrogativo Huntelaar: cacciatore o fantasma? Diciamo che non è il massimo per un giocatore giovane, straniero, arrivare in una squadra che sta facendo fatica. Le sue prestazioni ne risentono, è inevitabile. Detto questo, mi sembra che Luis Fabiano potesse dare più garanzie, se non altro per un discorso di età, in più è brasiliano. Ma non so quali fossero i risvolti economici di questa scelta che ha fatto la società, e sicuramente ci saranno stati.
Si è parlato anche dell’ipotesi che Leonardo abbandoni la barca rossonera. Io dico di no, non se ne va. Così come il generale dovrebbe essere il primo a lasciare il campo di battaglia quando si è vinto, per lasciare la gloria ai soldati, al contrario dev'essere l'ultimo a mollare nei momenti difficili: ieri infatti Leo si è preso i fischi di San Siro, e io credo che abbia accettato l'incarico consapevole del fatto che sarebbe stata un'annata difficile. Non mollerà adesso.
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Dal martedì viola nel segno di Jovetic al mercoledì nero di Leonardo. La Champions è così, se ne vedono di tutti i colori: in pochi si sarebbero aspettati la miseria di cinque punti dalle quattro italiane impegnate nella due-giorni di Champions, e dire che non era previsto che la Fiorentina facesse bottino pieno contro il Liverpool. I viola hanno fatto la partita perfetta, bisogna dirlo. Può anche darsi che il Liverpool possa aver sottovalutato l'avversario ma davanti a un'impresa del genere non si può che rendere merito a Prandelli e ai suoi. Un montenegrino su tutti: Jo-Jo ha fatto il fenomeno, dimostrando una crescita continua, e lo metto al pari di Pato e Walcott tra i ventenni del momento che mi piacciono di più.
Pato, certo, per lui è un momento buio ma tornerà a splendere. Il Milan è una società che ammiro e in questo momento come si dice a Londra "I feel sorry for them": spero che le cose si risolvano. In primis per l'affetto e l'amicizia verso Leonardo. E' un momento difficile dal punto di vista psicologico, c'è poca fiducia, poco entusiasmo. Bisogna riaccendere la fiammella, perché i giocatori non hanno l'occhio della tigre. E' una squadra di classe ed esperienza ma al Milan serviva una sterzata di energia, quella vivacità che ti permette di giocare a ritmi elevati, perché adesso quella che vediamo è una squadra un po' spenta. Leo aveva bisogno di qualche innesto che portasse freschezza, ma spero che con fortuna e buona volontà esca da questa situazione. Comunque ricordiamoci che il Milan esce con le ossa rotte, è vero, ma in Champions si ritrova con un punto in più di Juve e Inter... in questo senso si può consolare.
Resta il grande interrogativo Huntelaar: cacciatore o fantasma? Diciamo che non è il massimo per un giocatore giovane, straniero, arrivare in una squadra che sta facendo fatica. Le sue prestazioni ne risentono, è inevitabile. Detto questo, mi sembra che Luis Fabiano potesse dare più garanzie, se non altro per un discorso di età, in più è brasiliano. Ma non so quali fossero i risvolti economici di questa scelta che ha fatto la società, e sicuramente ci saranno stati.
Si è parlato anche dell’ipotesi che Leonardo abbandoni la barca rossonera. Io dico di no, non se ne va. Così come il generale dovrebbe essere il primo a lasciare il campo di battaglia quando si è vinto, per lasciare la gloria ai soldati, al contrario dev'essere l'ultimo a mollare nei momenti difficili: ieri infatti Leo si è preso i fischi di San Siro, e io credo che abbia accettato l'incarico consapevole del fatto che sarebbe stata un'annata difficile. Non mollerà adesso.
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