Inter, è mercoledì col Rubin la vera finale di Champions
Champions LeagueDopo la sconfitta di Torino si pensa già all'Europa. Stavolta una vittoria potrebbe anche consentire ai nerazzurri di finire primi in classifica, mentre un pareggio non regalerebbe sicurezze assolute. TUTTI I GOL DELLA CHAMPIONS DA SKY SPORT
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di Andrea Paventi
La vera finale di Champions League si giocherà a Madrid il 22 maggio, ma l'Inter per arrivarci avrà bisogno di vincerne un'altra, di finale: quella di mercoledì con il Rubin Kazan. E si, perché quei 3 punti dentro o fuori scottano, e segneranno la stagione dell'Inter.
Lo scorso anno l'ultima partita del girone doveva servire a migliorare un trend abbastanza deludente per punti e vittorie ma la qualificazione era stata già ottenuta, stavolta una vittoria potrebbe anche consentire all'Inter di finire prima in classifica mentre un pareggio non regalerebbe sicurezze assolute.
Insomma, la classica partita in cui non fare calcoli, quella in cui l'Inter riesce spesso a cavarsela con grinta e carattere. Stavolta però Mourinho cercherà qualcosa in più, cercherà di capire se la squadra lentamente sta assumendo una dimensione europea che le possa consentire di affrontare gli ottavi di finale con ambizione e speranze. Quelle che si sono affievolite nelle notti di Barcellona e Kazan e che si sono rafforzate con la Dinamo Kiev in 5 minuti esaltanti e fondamentali solo se mercoledì la squadra non fallirà l'appuntamento, altrimenti rimarranno episodici.
E gli episodi questa volta dovranno girare a favore, senza alibi come questa estate aveva chiesto Moratti. Che ancora una volta in Europa dovrà tirare il fiato e sospendere il giudizio, per la pagella bisognerà attendere le 22.30. Ma di rimandare e bocciare qualcuno già a dicembre il presidente non ha proprio voglia. La squadra lo sa e lo sa anche Mourinho che quando ha giocato delle finali le ha sempre vinte.
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Lo scorso anno l'ultima partita del girone doveva servire a migliorare un trend abbastanza deludente per punti e vittorie ma la qualificazione era stata già ottenuta, stavolta una vittoria potrebbe anche consentire all'Inter di finire prima in classifica mentre un pareggio non regalerebbe sicurezze assolute.
Insomma, la classica partita in cui non fare calcoli, quella in cui l'Inter riesce spesso a cavarsela con grinta e carattere. Stavolta però Mourinho cercherà qualcosa in più, cercherà di capire se la squadra lentamente sta assumendo una dimensione europea che le possa consentire di affrontare gli ottavi di finale con ambizione e speranze. Quelle che si sono affievolite nelle notti di Barcellona e Kazan e che si sono rafforzate con la Dinamo Kiev in 5 minuti esaltanti e fondamentali solo se mercoledì la squadra non fallirà l'appuntamento, altrimenti rimarranno episodici.
E gli episodi questa volta dovranno girare a favore, senza alibi come questa estate aveva chiesto Moratti. Che ancora una volta in Europa dovrà tirare il fiato e sospendere il giudizio, per la pagella bisognerà attendere le 22.30. Ma di rimandare e bocciare qualcuno già a dicembre il presidente non ha proprio voglia. La squadra lo sa e lo sa anche Mourinho che quando ha giocato delle finali le ha sempre vinte.
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