Carolina (Pini) di Monaco: "Caro Bayern perderai"
Champions LeagueE' fiorentina e gioca come centrocampista nella squadra femminile bavarese. La speranza è che la sua Viola passi il turno di Champions: "Facciamogli un bello scherzo". IL VIDEO E I GOL DELLA CHAMPIONS DA SKY SPORT
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di AUGUSTO DE BARTOLO
da Monaco di Baviera
Carolina Pini è un raggio di sole nel gelo invernale di Monaco di Baviera. Emigrata per passione con la Fiorentina nel cuore e con un contrappasso da dover scontare, prima e dopo, nella sfida di Champions tra la sua "Viola" e il suo datore di lavoro, il Bayern appunto. E sì perché lì Carolina di Monaco non è una principessa, ma un centrocampista della squadra donne, nata a Firenze e presto catapultata in Germania per misurarsi in uno dei campionati più importanti d'Europa, la Bundesliga femminile. Le difficoltà dei primi tempi sono ormai superate, la lingua non è più un problema tant'e vero che frequenta l'università e sogna di fare la giornalista.
L'attesa di questi giorni è tutta per Fiorentina-Bayern, il ritorno degli ottavi di Champions League. La gara d'andata non è stata semplice da digerire ma a Monaco, racconta Carolina, ora temono il match del Franchi: "Dicevano che avrebbero vinto 6-0 all'Allianz per poi mandare in Italia gli amatori", spiega la Pini. La partita in Baviera ha dimostrato il contrario, le polemiche non hanno scalfito più di tanto i tedeschi che diplomaticamente: “Hanno ammesso - racconta ancora Carolina - di avere avuto un vantaggio sul gol di Klose (il 2-1 ndr) convalidato da Ovrebo, ma anche che tutto ciò sarebbe potuto capitare alla Fiorentina”. Insomma, questione di fortuna per i bavaresi ma non per la Pini che ribatte: "Sia in Champions che in campionato le piccole, inevitabilmente, vengono penalizzate. Sono vittime di una pressione che viene dall'alto e dunque un arbitro può essere indotto a prendere decisioni che favoriscono i club più blasonati"
Carolina è un libro aperto: la vita a casa della nonna non le dispiace affatto, l'ingaggio, basso, bassissimo se misurato in rapporto a quello di Robben o Ribery serve a malapena per vivere e coltivare le sue passioni, amici, cinema e fidanzato. L'amore, la bella toscana, non se l'è portato dall'Italia, ma lo ha trovato in Germania. Tedesco? "Sì, ma con origini italiane". La Nazionale è l'orgoglio di ogni atleta e se poi serve per pagare gli studi tanto meglio. Da buona fiorentina niente peli sulla lingua, le parole vengono fuori e tagliano come la lama di un coltello. Il caso Mutu ("Lo avrei punito") e i calciatori sopravvalutati ("Maggio è uno di questi") sono argomenti che la stuzzicano. Come dice lei: nel campo (e visto che siamo su quello d'allenamento ndr) tacchetti su una gamba, al di fuori dolcezza e femminilità.
In Fiorentina-Bayern, tuttavia, non ci sarà spazio per la seconda ipotesi: "Speriamo di fargli un bello scherzo". E l'augurio diventa presto una certezza: "Non c’è trippa per gatti, liebe Bayern ihr werdet verlieren”, a Monaco certamente capiranno...
* con la collaborazione di Alfredo Alberico
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di AUGUSTO DE BARTOLO
da Monaco di Baviera
Carolina Pini è un raggio di sole nel gelo invernale di Monaco di Baviera. Emigrata per passione con la Fiorentina nel cuore e con un contrappasso da dover scontare, prima e dopo, nella sfida di Champions tra la sua "Viola" e il suo datore di lavoro, il Bayern appunto. E sì perché lì Carolina di Monaco non è una principessa, ma un centrocampista della squadra donne, nata a Firenze e presto catapultata in Germania per misurarsi in uno dei campionati più importanti d'Europa, la Bundesliga femminile. Le difficoltà dei primi tempi sono ormai superate, la lingua non è più un problema tant'e vero che frequenta l'università e sogna di fare la giornalista.
L'attesa di questi giorni è tutta per Fiorentina-Bayern, il ritorno degli ottavi di Champions League. La gara d'andata non è stata semplice da digerire ma a Monaco, racconta Carolina, ora temono il match del Franchi: "Dicevano che avrebbero vinto 6-0 all'Allianz per poi mandare in Italia gli amatori", spiega la Pini. La partita in Baviera ha dimostrato il contrario, le polemiche non hanno scalfito più di tanto i tedeschi che diplomaticamente: “Hanno ammesso - racconta ancora Carolina - di avere avuto un vantaggio sul gol di Klose (il 2-1 ndr) convalidato da Ovrebo, ma anche che tutto ciò sarebbe potuto capitare alla Fiorentina”. Insomma, questione di fortuna per i bavaresi ma non per la Pini che ribatte: "Sia in Champions che in campionato le piccole, inevitabilmente, vengono penalizzate. Sono vittime di una pressione che viene dall'alto e dunque un arbitro può essere indotto a prendere decisioni che favoriscono i club più blasonati"
Carolina è un libro aperto: la vita a casa della nonna non le dispiace affatto, l'ingaggio, basso, bassissimo se misurato in rapporto a quello di Robben o Ribery serve a malapena per vivere e coltivare le sue passioni, amici, cinema e fidanzato. L'amore, la bella toscana, non se l'è portato dall'Italia, ma lo ha trovato in Germania. Tedesco? "Sì, ma con origini italiane". La Nazionale è l'orgoglio di ogni atleta e se poi serve per pagare gli studi tanto meglio. Da buona fiorentina niente peli sulla lingua, le parole vengono fuori e tagliano come la lama di un coltello. Il caso Mutu ("Lo avrei punito") e i calciatori sopravvalutati ("Maggio è uno di questi") sono argomenti che la stuzzicano. Come dice lei: nel campo (e visto che siamo su quello d'allenamento ndr) tacchetti su una gamba, al di fuori dolcezza e femminilità.
In Fiorentina-Bayern, tuttavia, non ci sarà spazio per la seconda ipotesi: "Speriamo di fargli un bello scherzo". E l'augurio diventa presto una certezza: "Non c’è trippa per gatti, liebe Bayern ihr werdet verlieren”, a Monaco certamente capiranno...
* con la collaborazione di Alfredo Alberico