Già nella notte a Malpensa 5000 sostenitori nerazzurri hanno accolto gli eroi di Barcellona per festeggiare la qualificazione alla finale di Champions League attesa da 38 anni. IL VIDEO E LE FOTO DELLA FESTA
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Dopo aver resistito all'assalto del Barcellona, José Mourinho e la sua Inter hanno affrontato con molto più piacere quello dei 5.000 tifosi che li hanno attesi all'aeroporto di Malpensa per festeggiare una qualificazione alla finale di Champions League che il popolo nerazzurro sognava da 38 anni. Una muraglia umana, a tratti agitata, che ha dedicato cori dal primo all'ultimo dei giocatori tranne che a Mario Balotelli, che si è preso una buona dose di fischi e insulti.
I tifosi interisti hanno risposto all'appello di Mourinho che in diretta dal Camp Nou ieri sera aveva esortato a regalare un bagno di folla alla sua squadra. "Benvenuti eroi", hanno scritto su un grande striscione con lo stesso appellativo usato a caldo dal portoghese per definire Zanetti e compagni. "Vamos a Madrid", "Chi non salta rossonero è", ha urlato per due ore la folla di tifosi, entrata in fibrillazione quando il tabellone elettronico alle 2:28 ha annunciato l'atterraggio del volo AZ8051 con a bordo la squadra. Eto'o, con le cuffie in testa, ha fatto appena in tempo a finire di vedere un film sull'iPad prima di attraversare la muraglia di tifosi in un varco creato, non senza sforzi, dal cordone di polizia.
Il primo a fare il suo ingresso è stato il capitano Javier Zanetti, poi a ruota gli altri fra cui Chivu con il cappuccio della tuta e la mano sulla testa operata a gennaio. Mourinho, osannato dai tifosi che si sono arrampicati nei posti più improbabili della sala arrivi, è stato praticamente assalito da decine di mani che volevano abbracciarlo. Balotelli, invece, ha perso il suo sorriso non appena ha messo il naso fuori dalle porte scorrevoli. Scortato da alcuni addetti alla sicurezza, l'attaccante è uscito tra i fischi e gli insulti ("Vai al Milan", il meno volgare) di chi non ha dimenticato il gesto con cui ha gettato la maglia a terra la settimana scorsa.
"Ci meritiamo questo bagno di folla, è giusto che il nostro pubblico sia venuto ad accoglierci come aveva chiesto Mourinho", ha sorriso appena sbarcato Ivan Cordoba. E Maicon ha avvertito: "Non abbiamo ancora vinto nulla". I tifosi nerazzurri aspettano solo la finale di Madrid per replicare la nottata di festa.
Guarda la cronaca del match
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Dopo aver resistito all'assalto del Barcellona, José Mourinho e la sua Inter hanno affrontato con molto più piacere quello dei 5.000 tifosi che li hanno attesi all'aeroporto di Malpensa per festeggiare una qualificazione alla finale di Champions League che il popolo nerazzurro sognava da 38 anni. Una muraglia umana, a tratti agitata, che ha dedicato cori dal primo all'ultimo dei giocatori tranne che a Mario Balotelli, che si è preso una buona dose di fischi e insulti.
I tifosi interisti hanno risposto all'appello di Mourinho che in diretta dal Camp Nou ieri sera aveva esortato a regalare un bagno di folla alla sua squadra. "Benvenuti eroi", hanno scritto su un grande striscione con lo stesso appellativo usato a caldo dal portoghese per definire Zanetti e compagni. "Vamos a Madrid", "Chi non salta rossonero è", ha urlato per due ore la folla di tifosi, entrata in fibrillazione quando il tabellone elettronico alle 2:28 ha annunciato l'atterraggio del volo AZ8051 con a bordo la squadra. Eto'o, con le cuffie in testa, ha fatto appena in tempo a finire di vedere un film sull'iPad prima di attraversare la muraglia di tifosi in un varco creato, non senza sforzi, dal cordone di polizia.
Il primo a fare il suo ingresso è stato il capitano Javier Zanetti, poi a ruota gli altri fra cui Chivu con il cappuccio della tuta e la mano sulla testa operata a gennaio. Mourinho, osannato dai tifosi che si sono arrampicati nei posti più improbabili della sala arrivi, è stato praticamente assalito da decine di mani che volevano abbracciarlo. Balotelli, invece, ha perso il suo sorriso non appena ha messo il naso fuori dalle porte scorrevoli. Scortato da alcuni addetti alla sicurezza, l'attaccante è uscito tra i fischi e gli insulti ("Vai al Milan", il meno volgare) di chi non ha dimenticato il gesto con cui ha gettato la maglia a terra la settimana scorsa.
"Ci meritiamo questo bagno di folla, è giusto che il nostro pubblico sia venuto ad accoglierci come aveva chiesto Mourinho", ha sorriso appena sbarcato Ivan Cordoba. E Maicon ha avvertito: "Non abbiamo ancora vinto nulla". I tifosi nerazzurri aspettano solo la finale di Madrid per replicare la nottata di festa.
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