Moratti: "Con Mourinho mai parlato. Non se ne va per soldi"

Champions League
L'ultimo abbraccio tra Moratti e Mourinho
Spain Soccer Champions League Final

Il presidente critico con l'allenatore: "Tempismo non splendido, sapevo le cose dai giornali. Non è una questione di soldi, vuole una nuova avventura. Milito resta, per la panchina ho pensato anche a Mancini, ma non tornerà". GUARDA LE FOTO

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"Tra me e Mourinho non c'è mai stato un vero dialogo sul suo futuro, lui è un grande professionista, peccato per il tempismo che non e' stato splendido...". Massimo Moratti sarà sempre grato al tecnico
che dopo 45 anni gli ha regalato la Champions League, ma di certo le sue dichiarazioni subito dopo il trionfo di Madrid non gli sono piaciute. "Un dialogo diretto su questa cosa non c'è mai stato", spiega il presidente dell'Inter, in un'intervista esclusiva concessa a Sky Sport, riferendosi al più che probabile trasferimento del portoghese sulla panchina del Real Madrid. "Non c'è stato neanche un tentativo di farmi capire, è sempre stato fatto attraverso la comunicazione. Io credo che lui sia attratto da questa sfida, da questa nuova avventura, conoscendolo un pochino, non tantissimo, credo sia questa la
cosa che lo interessi, forse più dei soldi".

Moratti spiega come ha vissuto questa sorta di addio annunciato di Mourinho, proprio alla vigilia della finale di Champions League, con il rischio di sfaldare il gruppo prima di una partita storica e fondamentale per la stagione nerazzurra: "Ho pensato che questo rischio non potesse capitare, perché conosco la serietà dell'uomo che, certamente, si sarebbe impegnato ancora di più perché non ci fosse un alibi da parte di nessuno, o una colpa da parte di nessuno. Certo il tempismo non è stato splendido, perché anche i giocatori leggono i giornali, come li leggo io. Lì stava a me capire di non entrare con il pugno duro, perché ci tenevo troppo che finisse bene l'annata. Al di là della stima, che tutti abbiamo dimostrato a lui e dell'impegno che ci ha messo sempre, credo che sia una decisione, una tentazione, legata proprio al fatto di poter dimostrare personalmente che è bravo dappertutto. Puoi dare tutti i giudizi che vuoi, ma capisci che questa persona è fatta così. Ci possono essere delle strade, magari, per cercare di trattenerlo e si possono percorrere, ma credo che sia più attratto proprio da questa sfida, da questa avventura". Mourinho può partire, Diego Milito no, Moratti blinda il 'Principe'. "C'è una differenza tra Milito e il nostro tecnico: Mourinho ha un clausola per cui, andando incontro a questa clausola, può andarsene, Milito no. Qui finisce il discorso".

Il prossimo allenatore chi sarà? "Pensavo stamattina a Mancini, è l'unico a cui non avevo pensato, per il fatto che ci siamo già incontrati e che abbiamo già avuto il nostro pezzo di vita. Penso che anche per lui non sia percorribile, si è trovato bene in Inghilterra, gli piace vivere in Inghilterra, riportarlo in queste difficoltà, penso che sia un dispetto che gli faccio". E Mihajlovic? "Certamente ha carattere, sa imparare velocemente, è stimato dai giocatori, è anche molto amico dei giocatori. C'è anche tutta la stima nell’uomo, con me ha mantenuto un rapporto molto buono. Però, questo non vuol dire che questa debba esser una scelta, anche se, per simpatia e stima, mi farebbe piacere farla. Però, sinceramente, non ho ancora deciso".