Il tecnico del Real Madrid prova a mettere da parte l'emozione per il suo ritorno a Milano: "Aspetto di giocare in un San Siro pieno di interisti per poterli ringraziare e sentire quanto mi amano". "Stiamo bene, fisicamente e psicologicamente". IL VIDEO
I segreti del Codice Mourinho: ecco i suoi numeri "magici"
Josè Mourinho è tornato. La grande attesa di rivederlo a San Siro è finita. I temi forti di una conferenza stampa tutto sommata pacata sono stati: "il Milan non è il nemico e difficilmente si farà sorprendere come all'andata" e "voglio ringraziare i tifosi dell'Inter". "Siamo pronti ad affrontare un Milan disposto con il rombo, con il 4-3-3, con Robinho o con Dinho. Il nostro lavoro è sapere come dobbiamo giocare noi. Se una squadra top, come il Milan, perde una volta, è difficile che perda due volte, di fila".
Un match che sarà più importante per i rossoneri, che si giocano una buona fetta di qualificazione: "Il Milan avrà più concentrazione e più motivazione dopo la partita dell'andata. Non è ancora una partita decisiva per loro, anche con una sconfitta ne avranno altre due per qualificarsi. Ma per loro è molto importante dal punto di vista psicologico. Noi invece stiamo bene, fisicamente e psicologicamente. Di solito la mia stagione migliore è la seconda, ma siamo già a buon punto, abbiamo iniziato bene e perciò ci proveremo già quest'anno".
Il passato nerazzurro è troppo vicino per essere dimenticato. "Ci provo a nascondere l'emozione, perché sono qui per giocare una partita importante. I tifosi dell'Inter? Se loro devono ringraziarmi, anche io li devo ringraziare. Ho lavorato bene qui. Voglio giocare contro l'Inter, in futuro, per poter ringraziare un San Siro pieno di interisti che mi amano".
"Cosa dico ai tifosi del Milan? Abbiamo avuto un rapporto interessante in questi anni. Un rapporto fatto di rispetto, sia con loro che con tutta la società rossonera. Per questo non sento che sto per giocare nella casa del nemico. Ma posso immaginare che per una squadra come il Milan che era dominatrice in Europa lo scorso anno sia stato troppo duro. Forse non mi guarderanno in modo positivo perché sono l'allenatore che ha vinto in Europa con l'Inter. Ma se domani ci saranno cori o striscioni contro di me non faranno nascere dentro di me un sentimento negativo".
Inter nel cuore - Josè Mourinho ha ringraziato di persona i circa 50 tifosi interisti e suoi fan che lo hanno aspettato all'ingresso del garage del Meazza fino alla fine della conferenza stampa. Terminato di parlare con i giornalisti, l'allenatore del Real Madrid ha percorso la rampa che dall' interno dello stadio porta in strada: quando i tifosi lo hanno riconosciuto, lo hanno circondato, e il portoghese si è fermato a stringere mani e ringraziare. "Non posso dimenticare questi tifosi - ha detto davanti alle telecamere di Sky Mourinho - dovrò ringraziarli per sempre e devo controllare le emozioni, perché la partita di domani è troppo importante". "Li portero' sempre nel cuore", ha aggiunto Mourinho congiungendo i pollici e gli indici delle mani.
Tifosi interisti - Ad attendere José Mourinho e i calciatori del Real Madrid all'aeroporto di Malpensa c'era anche Paolo Sacco, il tifoso interista diventato celebre da quando lo 'special one' gli ha regalato il biglietto per la scorsa finale di Champions League. Ha mostrato orgoglioso le pagine dei giornali che parlano di lui affermando di essere venuto "solo per riabbracciare Mourinho". Con lui in aeroporto, i tifosi del Real Madrid, ragazzine con poster e quaderni di Cristiano Ronaldo e tanti supporter interisti memori dei trionfi della scorsa stagione. "Mourinho ha lasciato il segno e sicuramente non scorderò mai la scorsa stagione", ha detto Leonardo, uno dei tifosi nerazzurri. Grazia, invece, studentessa, zainetto in spalla dei Galacticos, è venuta apposta dalla Germania, dove vive con i genitori, per vedere giocare domani sera la sua squadra. "Sono tifosa del Real da sempre - ha spiegato - e ancora di più da quando ci sono Mourinho e Cristiano Ronaldo". Tifosi hanno scattato fotografie dei calciatori, mentre raggiungevano il pullman, cercando di strappare un autografo a Mourinho. "Siamo tifosi del Real Madrid e di Mourinho - spiegano Francesco e Carlo, due studenti milanesi - e spesso andiamo in Spagna per vedere la nostra squadra. Tra le squadre italiane simpatizziamo per il Milan - hanno concluso - però domani sera sicuramente tiferemo Real"
Josè Mourinho è tornato. La grande attesa di rivederlo a San Siro è finita. I temi forti di una conferenza stampa tutto sommata pacata sono stati: "il Milan non è il nemico e difficilmente si farà sorprendere come all'andata" e "voglio ringraziare i tifosi dell'Inter". "Siamo pronti ad affrontare un Milan disposto con il rombo, con il 4-3-3, con Robinho o con Dinho. Il nostro lavoro è sapere come dobbiamo giocare noi. Se una squadra top, come il Milan, perde una volta, è difficile che perda due volte, di fila".
Un match che sarà più importante per i rossoneri, che si giocano una buona fetta di qualificazione: "Il Milan avrà più concentrazione e più motivazione dopo la partita dell'andata. Non è ancora una partita decisiva per loro, anche con una sconfitta ne avranno altre due per qualificarsi. Ma per loro è molto importante dal punto di vista psicologico. Noi invece stiamo bene, fisicamente e psicologicamente. Di solito la mia stagione migliore è la seconda, ma siamo già a buon punto, abbiamo iniziato bene e perciò ci proveremo già quest'anno".
Il passato nerazzurro è troppo vicino per essere dimenticato. "Ci provo a nascondere l'emozione, perché sono qui per giocare una partita importante. I tifosi dell'Inter? Se loro devono ringraziarmi, anche io li devo ringraziare. Ho lavorato bene qui. Voglio giocare contro l'Inter, in futuro, per poter ringraziare un San Siro pieno di interisti che mi amano".
"Cosa dico ai tifosi del Milan? Abbiamo avuto un rapporto interessante in questi anni. Un rapporto fatto di rispetto, sia con loro che con tutta la società rossonera. Per questo non sento che sto per giocare nella casa del nemico. Ma posso immaginare che per una squadra come il Milan che era dominatrice in Europa lo scorso anno sia stato troppo duro. Forse non mi guarderanno in modo positivo perché sono l'allenatore che ha vinto in Europa con l'Inter. Ma se domani ci saranno cori o striscioni contro di me non faranno nascere dentro di me un sentimento negativo".
Inter nel cuore - Josè Mourinho ha ringraziato di persona i circa 50 tifosi interisti e suoi fan che lo hanno aspettato all'ingresso del garage del Meazza fino alla fine della conferenza stampa. Terminato di parlare con i giornalisti, l'allenatore del Real Madrid ha percorso la rampa che dall' interno dello stadio porta in strada: quando i tifosi lo hanno riconosciuto, lo hanno circondato, e il portoghese si è fermato a stringere mani e ringraziare. "Non posso dimenticare questi tifosi - ha detto davanti alle telecamere di Sky Mourinho - dovrò ringraziarli per sempre e devo controllare le emozioni, perché la partita di domani è troppo importante". "Li portero' sempre nel cuore", ha aggiunto Mourinho congiungendo i pollici e gli indici delle mani.
Tifosi interisti - Ad attendere José Mourinho e i calciatori del Real Madrid all'aeroporto di Malpensa c'era anche Paolo Sacco, il tifoso interista diventato celebre da quando lo 'special one' gli ha regalato il biglietto per la scorsa finale di Champions League. Ha mostrato orgoglioso le pagine dei giornali che parlano di lui affermando di essere venuto "solo per riabbracciare Mourinho". Con lui in aeroporto, i tifosi del Real Madrid, ragazzine con poster e quaderni di Cristiano Ronaldo e tanti supporter interisti memori dei trionfi della scorsa stagione. "Mourinho ha lasciato il segno e sicuramente non scorderò mai la scorsa stagione", ha detto Leonardo, uno dei tifosi nerazzurri. Grazia, invece, studentessa, zainetto in spalla dei Galacticos, è venuta apposta dalla Germania, dove vive con i genitori, per vedere giocare domani sera la sua squadra. "Sono tifosa del Real da sempre - ha spiegato - e ancora di più da quando ci sono Mourinho e Cristiano Ronaldo". Tifosi hanno scattato fotografie dei calciatori, mentre raggiungevano il pullman, cercando di strappare un autografo a Mourinho. "Siamo tifosi del Real Madrid e di Mourinho - spiegano Francesco e Carlo, due studenti milanesi - e spesso andiamo in Spagna per vedere la nostra squadra. Tra le squadre italiane simpatizziamo per il Milan - hanno concluso - però domani sera sicuramente tiferemo Real"